L'amore
L'Amore è dono
è perdono
è un sorriso,
un canto,
sì l'amore
è anche pianto:
di una vita che saluta il mondo
con amore profondo.
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L'Amore è dono
è perdono
è un sorriso,
un canto,
sì l'amore
è anche pianto:
di una vita che saluta il mondo
con amore profondo.
Da qualche parte oltre le nuvole
ci rincontreremo per dirci quello
che non ci siamo mai detti.
Da qualche parte oltre il sole
ci rincontreremo per confidarci
quello che non sappiamo l uno dell altro.
Da qualche parte oltre le stelle
ci rincontreremo per parlarci
senza che nessuno possa interromperci.
L'animo mio sente
e non appare
al tuo cuore ormai stanco.
Le mie mani tremano
al tuo dolce sentir.
Il mio viso scavato
dalla giovinezza
ricorda.
Ed i tuoi occhi
parlano d'amore.
Chi è?
Nessuno!
È solo il mio cuore
che batte
che batte forte
forte per te.
Strade lontane incontrammo
senza mai separarci un istante.
Il tuo bacio un fiore
sulle mie labbra.
E le tue mani
accarezzar il mio dolce sguardo.
Il tuo profumo vivo
tra i miei pensieri.
La mia voce trema
al tuo udir.
E in questo freddo piovoso
scendono le mie lacrime malinconiche.
Scrivo una poesia d'amore per te,
sulle musiche di zingari,
che danzano sensuali balli,
in una notte di luna piena.
Ubriaco d'amore, son di te, mia bella gitana,
dai lunghi e setosi capelli, di nero corvino
che, maliziosamente, fai scivolare,
sfiorando il mio corpo con suadenti carezze
e provocandogli fremiti di desiderio travolgente
e di mera passione.
I tuoi occhi risplendono
delle stelle del cielo, traboccanti d'amore.
Vaso scoperchiato di Pandora,
dove perdere mi voglio, in tutti i suoi vizi tentatori.
Donna ancestrale,
onda del mare. In cui io,
come arenile, da te, mi lascio cullare.
Bello il tuo corpo, di venerabile natura
che, al pari di lei, nasci dalla spuma,
mia perla di cui, il corpo abbronzato, vieni a me donare.
Tu sei poema, poesia scritta tra le note.
A me, tu sei arrivata,
in una notte di luna piena, mia bella gitana.
È questo pane che porgo
nelle mani di azzurro.
È questo pane di pace
sulla soglia del tempo.
È questo pane che porgo
a te mio fiore di infinito.
Ad occhi chiusi ancora riconosco
l'odore tuo bambino
mentre con voce profonda
oggi saluti.
Nel viso tuo assorto di uomo
ho scorto il bambino che eri
impertinente a volte, solare sempre.
Ci affidammo l'un l'altro
memori di una promessa antica,
incamminandoci insieme
silenziosamente.
La mia presuntuosa maternità
annegata nei tuoi occhi
ha ripercorso nel momento di uno sguardo
la storia di tutte le storie.
Ah queste tue braccia
sono intrecci di fiori
ti coltivo di brama
accanto alle stagioni
(non ricordo in che giorno
ho cambiato la pelle)
Questo tuo viso
che mi sposta lo sguardo
sei tu il percorso
per catturare istinti
E questo tuo passo
mi lascia più solchi
c'è un eco nella stanza
nessun silenzio spegne
Ah il tuo bacio
stiletto per il cuore
non ho trovato unguenti
per risanare trame
E questo tuo sangue
che ispirato fluisce
fa delle mie vene
unico porto e viaggio
ti vengo dietro - è forza e spinge-
tu non fermarmi,
fa solo bene correre.
Verde smeraldo,
spumoso, selvaggio
girandole, bandiere svolazzanti...
Così ti amo mare:
nel blu dell'orizzonte,
palme che danzano leggere,
macchie accese di oleandri e rampicanti.
L'estate che mi entra dentro
con sale e frinire di cicale,
il vento che porta via
staticità ed inganni...
In una perfetta solitudine
che mi vorrebbe eterna...