Le migliori poesie di Ada Roggio

Acconciatrice, nato giovedì 29 giugno 1961 a Floersheim am Main (Germania)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione e in Diario.

Scritta da: Ada Roggio

Oh! Gli errori

Ma l'uomo è fatto d'errori.
Oh! Gli errori,
hanno fatto l'uomo?
Dio, creò l'uomo.
A sua immagine, e somiglianza.
Miracolo di Dio.
Ma l'uomo cambiò.
Perché?
Perché è stato calpestato.
Ciò che Dio ha creato?...
Con amore Dio, ha dato il suo cuore.
Ma l'uomo
Lo negò.
Lo nega.
Compiendo quotidianamente errori.
In questo mondo d'errori.
Trovare parti pure,
incontaminate,
è un'assurda ricerca.
Quindi, gli errori prevaricano.
No... è il male!
Il male?
Si.
Il male ha contaminato la terra, e i suoi abitanti.
Per l'uomo via più facile
Per sentirsi,
padrone.
Ada Roggio
Composta giovedì 21 gennaio 2010
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    Scritta da: Ada Roggio

    La nonna

    Occhi ridenti,
    grandi sguardi.
    Dolce visino
    mi lasci incantata.
    Capelli ricciolini
    color oro brunito.
    Mani tese
    nonna vieni!
    Corri, salti di felicità,
    portando al mio cuore la serenità.
    Giochiamo, ridiamo, saltiamo
    sono tornata bambina.
    Dolce incanto.
    Favole, pinocchio.
    Il tuo preferito topolino,
    bello starti vicino.
    Corri, saltelli, fai mille domande.
    Caro nipotino, cresci senza fretta
    Scopriremo il mondo piano, piano.
    Io ci sarò sempre a darti una mano
    Tutto il tempo che vorrai
    la nonna.
    Ada Roggio
    Composta mercoledì 7 settembre 2011
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      Scritta da: Ada Roggio

      Piccole virgole

      Oggi, magica festa.
      Festa per tutti, ma non per il mio cuore.
      Invano ho atteso.
      Si è fatto notte.
      All'improvviso.
      Uno squillo.
      Pronto!.
      Una voce, mi mette il sorriso.
      Piccole virgole d'amore.
      Riescono a scaldare il mio cuore.
      Sono parole semplici ma buone.
      Sono regali che riceve il mio cuore.
      Non mi aspetto dalla vita, grandi sorprese.
      Non ho grandi pretese.
      Piccole virgole, ritorna il sorriso.

      A te che aspetto da tanto tempo.
      Tanto tempo, che fa paura.
      Questa notte la passerò più sicura.
      Domani leggerai il mio cuore.
      Non è scritto sulla sabbia, che il vento cancella.
      Non è scritto sui muri, e qualcuno cancella.
      Non è scritto sul foglio che strappi, o cancelli.
      È scritto sul libro inciso per sempre.
      Ti resterà il ricordo del mio cuore, che ama te solamente.
      Ada Roggio
      Composta mercoledì 8 dicembre 2010
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        Scritta da: Ada Roggio

        Libero

        C'è chi parte perché fugge,
        C'è chi parte per affari.
        C'è chi parte per non tornare.
        C'è chi parte ha il cuore rotto.
        C'è chi parte perché ha rimpianti.
        C'è chi parte perché ha tanti soldi.
        C'è chi parte per abitudine.
        C'è chi parte perché non ama.
        C'è chi parte perché non si sente libero.
        C'è chi parte perché ha perso tutto.
        C'è chi parte senza salutare,
        senza dare spiegazioni perché non vuol più tornare.
        Lascia libere le ali per volare,
        senza rimpianti, senza affanni.
        Vola, va via, non ti voltare, non avrai rimpianti.
        Getta la chiave di quel cassetto.
        Finalmente.
        LIBERO.
        Ada Roggio
        Composta mercoledì 29 giugno 2011
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          Scritta da: Ada Roggio

          Ognuno è il frutto del proprio seme

          Ognuno è il frutto del proprio seme
          Se semini vergogna
          Se semini odio
          Se semini violenza
          Se semini astuzia
          Se semini ingiustizia
          Se semini imbrogli
          Se semini il complotto
          Se semini la cattiveria
          Se semini il male, riceverai prima il plauso, ovazione, sarai acclamato da bagni di folla da coloro che hanno venduto a te la loro dignità.
          Poi... come tutte in tutte favole il lupo.... tu sai che fine fa!
          A te pare poco!
          Io la chiamo Violenza.
          Se semini gioia
          Se semini amore
          Se semini pace
          Se semini serenità
          Se semini giustizia
          Se semini lealtà
          Se semini l'unione
          Se semini l'altruismo
          Se semini il bene, riceverai goccia, su goccia il sorriso di chi a condiviso il tuo amore.
          Non hai scelto una strada maestra, hai scelto un sentiero sdrucciolevole, pieno d'insidie, ma ancor più pieno e ricco d'amore, amore di Dio.
          Ada Roggio
          Composta mercoledì 18 maggio 2011
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            Scritta da: Ada Roggio

            Se

            Se, quanti se...
            Se avessi.
            Se potessi
            Se
            Se
            Se
            Chissà.
            Mi chiedo.
            Una sfera magica che possa cambiare il presente!
            Una sfera magica che possa cambiare il passato!
            Non c'è, tutto resta.
            Ognuno di noi fa parte del proprio cammino.
            Ognuno di noi può essere il suo miglior amico, o il suo peggior nemico.
            A volte dipendiamo dalla gente che incontriamo.
            Inevitabilmente sa solo dire una parola
            FIDATI DI ME.
            In quel momento: se hai incontrato l'avido ti ha rubato anche l'anima,
            se hai incontrato il vero amore, ti ha rubato il cuore.
            Resta solo
            Se.
            Ada Roggio
            Composta martedì 6 marzo 2012
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              Scritta da: Ada Roggio

              Insolito incesto

              Caduta la mia mente nell'infinito oblio
              Guardo dalla finestra della mia anima
              l'accadere
              Dell'insolito incesto, a quella donna
              Gemella della mia
              Caduta così profondamente in basso
              Per chi ha deciso di strapparti il cuore ancora battente
              Il suo battere d'ali, ormai affievolito
              Caduta la dove nulla riporta alla vita.
              Ada Roggio
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                Scritta da: Ada Roggio

                Bugie

                Bugie, bugie
                Verità, verità
                Dov'è il centro?
                Guardo i tuoi occhi, cerco
                Cerco dentro di me, la risposta che dal tuo cuore non ho
                Perché menti, menti a te stesso, a me, al mondo
                Dov'è il centro?
                Figlio del mondo
                Figlio della terra
                Figlio di questa donna
                Figlio di tua madre
                Figlio che questa donna non riconosce più
                Donna che fa fatica a capire
                Donna che si tuffa alla ricerca del proprio figlio
                Figlio vittima del mondo
                Donna che cerca di ritrovare suo figlio, per non perderlo più
                La vita scorre come fiume in piena
                Nuvole, cadono sul tuo volto, oh!... Donna
                Donna che cerca invano il figlio perduto,
                in una inesorabile avvincente nuova vita
                Dalla tecnologia che spietatamente avvolge mani e mente degli abitanti della terra
                Donna, donna
                Donna che portasti in grembo il frutto del tuo amore oggi perduto!
                Per colpa, per colpe
                Cerchi
                Donna che alla nascita del tuo figlio piangesti come non mai
                Donna che hai cresciuto quel figlio tanto desiderato, tanto amato, poi...
                Poi, come un tornado, come se tu non fossi mai esistita
                Come se tu non avessi più voce
                Come se tu non fossi più
                Come se tu non potessi più
                Come se tu fantasma vagassi nell'ombra
                Donna vittima delle bugie di chi...
                Donna che dandogli la vita
                a costo della tua stessa vita
                Donna dov'è il centro?
                Cerca il centro solo tu potrai
                Col tuo amore,
                Unico e indissolubile
                Dov'è finito il centro?
                Donna...
                Ada Roggio
                Composta domenica 21 marzo 2010
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                  Scritta da: Ada Roggio

                  Signore

                  Signore, non so più pregare.
                  Signore, non riesco più a pregare.
                  Signore... Arrivata chissà come, qui.
                  Tra sapori di borgo antico, case affacciate tra loro,
                  gruppi di donne sedute vicino all'uscio
                  a raccontare storie del passato,
                  lampioni dal dolce color dorato,
                  a rispecchiare il tempo che fu.
                  Non so come,
                  non so quando,
                  ma ora sono qui dinanzi a questo gran portone
                  di questa cattedrale, immersa dagli antichi sapori,
                  dal fascino storico primeggianti colori di terra.
                  Signore, non so più pregare.
                  Signore, non riesco più a pregare.
                  Signore...! Sento la tua voce, ma!
                  Entro, segno di croce, m'inginocchio.
                  Alzo lo sguardo,
                  mi sento come entrata in una grande boscaglia.
                  Piccoli raggi di luce
                  penetrano attraverso quelle piccole finestrelle
                  Lungo il percorso che precede l'altare,
                  distolgono il mio sguardo
                  gli altari di marmo stile barocco,
                  quadri raffiguranti Madonne, Santi.

                  Signore, non so più pregare.
                  Signore, non riesco più a pregare.
                  Signore...! Sento la tua voce, più vicina che mai.
                  Arrivata all'altare maggiore,
                  splendida visione per i miei occhi,
                  luce meravigliosa per il mio cuore,
                  incantevole sensazione sente la mia anima
                  Altare dalle mille meraviglie, luci.
                  Una luce splendente appare ai miei occhi,
                  mamma con bambino,
                  ricomincio a pregare, il mio sguardo rivolta a te
                  Madonna dello Sterpeto, a me il pensiero di madre.
                  Signore, mi hai chiamata a te,
                  affinché tornassi a pregare?
                  Io che credevo di non saper più pregare
                  D'un tratto la boscaglia diventa una reggia luminosa,
                  candele con fiammelle danzanti,
                  al suono dell'organo, e voci bianche.
                  Il mio cuore sorride, la mia anima gioisce sto pregando.
                  Signore, tu che tutto puoi, ti do queste mie mani vuote,
                  ma ricche d'amore,
                  fa che tornino a dare carezze di mamma,
                  abbracci di mamma.
                  Una mamma.
                  Attraverso il percorso a ritroso,
                  tutto appare magica atmosfera.
                  Rivolgo lo sguardo all'altare inchino il capo,
                  segno di croce, esco dal grande portone.
                  Sorride il mio cuore.

                  Signore parte 2°

                  Quel giorno.
                  Dopo essere uscita dalla Cattedrale di Santa Maria Maggiore,
                  mi sentivo rinata con tanta voglia di pregare; ma ad un tratto quelle strade antiche al mio passaggio sembravano piano piano stringersi sempre di più.
                  Le donne dinanzi all'uscio; che raccontavano il passato,
                  ad un tratto si trasformavano ai miei occhi in streghe e vampiri.
                  I lampioni dalla luce color dell'oro si trasformavano,
                  non illuminavano più il mio cammino, lo tingevano di rosso sangue,
                  avevo tutto il corpo tinteggiato di quel color sangue,
                  rabbrividivo.
                  Cominciai a correre,
                  follemente correvo verso il niente,
                  ma correvo,
                  tutto divenne una boscaglia intrecciata di sterpi pieni di spine,
                  alberi che diventavano mostri a più teste si dimenavano al forte vento che li faceva volteggiare.
                  Correvo,
                  correvo.
                  I portoni sembravano aprirsi.
                  Somigliavano alla pancia della balena.
                  Facce a me note venivano fuori e sentivo le loro voci a me tanto famigliari per la paura.
                  Mi sentivo attaccata dai cattivi, i loro intrighi, le loro voci, mi avevano portato nella disperazione in tutti questi anni, cattivi che mi hanno portato via tutto.
                  Correvo, correvo vedevo le loro facce piene di risa,
                  mentre blateravano per darmi colpe mai commesse per trattenersi tutto cio che mi avevano preso plagiandomi, portandomi li dove non c'è ragione, psicologicamente inerme, psicologicamente fragile, psicologicamente annientata, psicologicamente nullità.
                  Correvo, correvo avevo attraversato quasi tutta Via Duomo, passando dalla chiesa di Sant'Andrea senza fermarmi, io che in quella chiesa trovavo pace del cuore, quando mi recavo a pregare in passato.
                  Mi ritrovai tra gli alberi che circondano i giardini del castello Svevo dedicati ai fratelli Cervi.
                  Mi fermai lì dinanzi al castello Svevo cominciai ad intravedere la forma quadrangolare con i bastioni pentagonali lanceolati nei quattro spigoli, con i quattro bracci che li uniscono.
                  Ricominciai a vedere la mia terra, la mia città, piano piano ricominciai a vedere le bellezze artistiche che i miei occhi non vedevano più.
                  Ma!...
                  I miei occhi hanno fame d'amore di mamma
                  Il mio cuore ha fame di carezza di mamma e bambino
                  La mia mente psicologicamente ferma la,
                  agli anni della vostra adolescenza
                  Vi rivedo, ogni momento della mia giornata.
                  Al mattino quando apro gli occhi,
                  e intorno a me silenzio,
                  Mentre preparo la colazione.
                  Quando m'incammino per andare a lavoro,
                  vorrei darvi la mano, vi cerco, vi chiamo.
                  Quando ritorno a casa per preparare il pranzo,
                  tutti a tavola mi vien voglia di gridare.
                  Come se la mia voce diventasse fioca,
                  come se non avessi più fiato.
                  Come se non avessi più aria
                  Buon appetito, il vostro vuoto mi annienta.

                  Come un automa ripulisco.
                  Come un automa cammino.
                  Come un automa sopravvivo a cio che di punizione, ho ricevuto dal vostro amore ferito
                  Ferito dalla nostra conflittualità, un amore ferito.
                  Psicologicamente devastata, ora l'ossessione mi assale, l'ossessione di non avervi,
                  l'ossessione che mai più potrò.
                  Cammino lungo il precipizio per voler cadere giu.
                  Cammino attraverso il fuoco per lasciarmi bruciare
                  Le menzogne, le falsità che ho dovuto sopportare sono frutto delle menti contorte che hanno volutamente annientarmi.
                  Ma spero sempre in Dio, chissà un giorno mi dia la forza di ricominciare il sorriso della Vita
                  interrotto.
                  Ada Roggio
                  Composta sabato 28 maggio 2011
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