Scritta da: Ada Roggio
in Poesie (Poesie personali)
Pace
Un mondo di pace,
ma intorno tutto tace
Si fa giorno, si fa sera
Noi! Ancora si spera
Dio possa portare amore e pace.
Composta domenica 27 settembre 2009
Un mondo di pace,
ma intorno tutto tace
Si fa giorno, si fa sera
Noi! Ancora si spera
Dio possa portare amore e pace.
Vuoi venire nel mio mondo!
Il mio mondo è fatto di sogni.
Sogni colorati.
Sogni come l'arco baleno, multi sfaccettati
Non c'è posto per draghi, streghe, lupi, uomo nero.
Non c'è posto per il dolore
Non c'è posto per il rancore
Non c'è posto per l'odio
Non c'è posto per il pianto
In un cassetto ormai vecchiotto, vi ho messo i sogni di tutta una vita.
Ma i sogni non sempre si realizzano.
Non li ho gettati via, li ho conservati.
Li ho custoditi, li ho tenuti stretti, stretti.
Oggi, li ho tirati fuori,
spolverando un po' questi quaderni vecchiotti, ingialliti dagli anni trascorsi,
rileggendomi, mi sono accorta di aver percorso parte della vita che ho attraversato.
Nella vita le cose sono diverse, assumono altre sfaccettature.
I sogni sono il nostro tesoro interiore
Sono parte di noi, sono la nostra anima
Io anima ribelle, mi sono sempre ribellata alle regole dettate, datate
Non mi sono mai sentita padrona della mia vita fino in fondo.
Ho sempre avuto chi per me, doveva, o avrebbe deciso, cosa era meglio.
Oggi mi accorgo, ci voleva proprio poco, per realizzare il mio sogno.
Che stupida sono stata!
Ma... mi accorgo di aver percorso parte della vita che avrei voluto fosse mia
Allora i miei sogni hanno preso il primo posto
Sognare porta pace
Sognare porta amore
Sognare porta gioia
Sognare porta vita
Sognando mi ritrovo con i miei amori infiniti, i miei figli
Torno a vivere, a sorridere, ad avere pace
Sognando mi ritrovo con il mio principe, mio unico, vero amore
Torno a vivere, a sorridere, ad avere pace
Trovandomi nel vuoto di sempre, la mia mente, cancella il dolore.
Sono come catapultata nei sogni, nella favola
Castelli sontuosi, tavole imbandite, danze, suoni
Abiti regali, principesse, dame
È una favola! Ma vorrebbe essere tanto una realtà
Oggi
Costruita la mia favola
Non c'è dolore
Non c'è guerra
Non c'è ipocrisia
Non c'è falsità
Nel mio regno c'è pace, nel mio cuore l'amore.
Nella mia vita l'arcobaleno, nella mia anima il sereno
Chiudo gli occhi, mi ritrovo come da sempre, senza grandi sorprese,
a danzare col mio principe il valzer Viennese.
Non so più...
Non so più se fuori c'è il sole oppure piove
Non so più se.
Ma continuo a camminare,
su carboni ardenti, su fili incandescenti; la vita continua a regalare.
Sapore amaro, sapore disperato.
Psicologicamente, colpita dal tumore dell'anima.
Non c'è medicina, non c'è dottore
Il male è invisibile, ma talmente percettibile
allo sfiorare del vento, penetra sempre più profondamente.
Passa un giorno, un'altro giorno ancora.
Passa così un mese, un anno ancora.
Non so più pregare, non riesco più a pregare.
Signore
Aspetto, aspetto, aspetto.
Caro Babbo Natale,
Oggi torno a credere, allora scrivo a...
Caro Babbo Natale
Vorrei tanto da te un Natale speciale
Albero non ne ho.
Ho posto una piccola grotta con la natività su di una colonna di gesso
Mi sento ricca perché ho anch'io il Natale
Ma il mio Natale è freddo, vuoto, silenzioso,
Non ha botti, non ha spumante, non ha voci, non ha sorrisi, non ha amore
Tutto l'amore che mi regalano la famiglia, non mi porta pace
Parlo di un amore perso, finito, che non ha eguale
Tu ora leggendomi dirai, questa donna cosa vuole!
Regali per lei... non ne ho
Caro Babbo Natale
Ricordo
Quanto amore avevo
Quanto amore mettevo con i miei figli nelle domeniche d'avvento
Quanto amore mettevo con loro nel vestire la nostra casa
Quanto amore mettevo nel preparare con loro il presepe
Quanto amore mettevo nel preparare con loro l'albero di Natale
Quanto amore mettevo nel preparare con loro i regali di Natale
Quanto amore mettevo nel preparare con loro i dolci di Natale
Quanto amore mettevo nel preparare con loro il pranzo di Natale
Di quello che è stato, non posso cambiare nulla, è stato
Forse ci ha colpa anche il fato
Perché è successo, non so, forse era scritto in qualche libro nascosto
Oggi cerco pace in qualunque posto
Ma nulla mi fa cambiare allora il regalo che ti chiedo
Fa che di questo ricordo io possa sognare ancora un po.
Scrivo a te che leggi me,
Non c'è dolore più grande al mondo
quando vedo ammalarsi chi è parte di me.
Le mani legate ho,
non posso far altro
che dare tutto l'amore che ho.
Ma non basta, per guarire! Non basta...
Vorrei tanto non vederti soffrire,
anima mia.
Oggi,
come schegge taglienti,
mi sfiorano tutte le tue, le vostre bugie.
Un intrigo programmato,
indemoniato,
da una e più menti,
pronti a giurare con la mano sul cuore
tutta la falsità.
Vorrei strapparmi la carne di dosso,
vorrei tanto, non posso.
Vorrei strapparmi i ricordi dalla mente,
vorrei tanto, il cuore non sente.
Vorrei,
ma le schegge mi sfiorano,
mi attraversano,
restano,
Resto.
Attraverso la lunga strada,
ricca di storia antichi sapori
Corso Vittorio Emanuele.
L'orologio di San Giacomo
di fronte all'omonima chiesa.
Lungo il percorso la statua di Massimo D'Azeglio
in mezzo ad un'aiuola
Palazzi antichi con archi a ricordare il passato.
Palazzo di città alto pieno di finestre.
Lì il Sindaco, e i vari consiglieri,
uffici, rappresentano la città.
Proseguo il mio cammino,
mi soffermo a guardare: 3 scalinate, 3archi,
4 lampioni a palla bianchi, 5 busti raffiguranti:
Gaetano Donizetti, Vincenzo Bellini,
Gioacchino Rossini, Giuseppe Verdi, e Saverio Mercadante.
Il bellissimo Teatro Comunale Curci.
Affianco un grande portone di vetro la galleria del Teatro Curci.
Allestita, sembra danzare in festa.
Entro.
Quadri, raffiguranti la vita che scorre frenetica tra sogni,
fantascienza, santi, madonne,
bambini, vicoli e vecchi ricordi.
Svariate rappresentazioni artistiche,
grafica, mosaico, sculture in marmi, legno, ferro.
Molteplici le tecniche adoperate
a rappresentare l'anima dell'artista.
La galleria è lunga, alta,
luce attraversa la vetrata.
Fasci di luce illuminano
poesie: liriche in lingua italiana,
su fogli di formato A3 incorniciati,
fluiscono fiumi di parole dei vari partecipanti.
Scritto su questo foglio passato, presente, futuro.
Resta per sempre testimonianza dell'artista,
compreso, o incompreso.
Mentre mi avvio verso l'uscita,
un uomo alto dall'aria sorridente,
contempla con entusiasmo i lavori degli artisti.
Lui il promotore dell'evento
"PREMIO BARLETTA PROVINCIA"
Il giornalista Franco Lamonaca
Un doveroso saluto, la sua mano grande, ricca di gioia.
Sorridente, guardo anch'io la mia opera dedicata alla mia città
Barletta.
Vivere nella solitudine,
diventa una maledetta abitudine.
Quando all'improvviso il mondo si sveglia,
il giorno ti sorride,
il sole ti scalda,
la notte diventa stellata.
Vorresti ritornare a condividere le emozioni si accavallano,
togliendo il fiato, con chi ami più della tua stessa vita.
Ma ti accorgi che...
Sono cambiati.
Tutto è cambiato
Cambiati tutti
Ma... viene definita follia, pazzia, tutta questa euforia.
Ti vien chiesto di fermarti, di tacere.
Devastamento psicologico.
Non hanno provato il maledetto sapore del pane e
miseria, dell'incomprensione,
della pressione psicologica,
del maledetto silenzio...
Devastamento psicologico.
Lacrime,
scivolano come fiumi in piena.
Pensieri, si aggrovigliano, resti senza fiato
Torna il passato
Maledetto, sapore di un tempo malato
Forse è meglio tornare nella solitudine mentale,
non è poi così spettrale!
La separazione è un inferno.
È un lutto del corpo e dell'anima
Per chi prende la decisione è un doppio lutto.
Ha doppiamente perso.
Passano i giorni,
le ore,
i minuti.
Si è sempre più soli.
Un buco nello stomaco, un nodo in gola.
Gambe tremanti.
Occhi persi.
Ti sei perso.
Rifletti.
Vuoi riflettere.
Tutti pronti a darti consigli.
Dirti parole affettuose.
Il cuore non sente,
sanguina,
ferito.
Si ribella.
Vorresti urlare,
piangere,
scappare.
La vera solitudine.
Di puro silenzio.
Il silenzio non c'è
Il telefono scquilla,
vorresti stare solo,
riflettere.
Arrivano visite inaspettate.
Ti confondono ancor di più.
Subentra la rabbia del fallimento,
non sei più tu.
Dirigono gli altri i fili della tua vita.
Ti lasci manovrare.
Il dolore non si riesce a superare.
Togliendo l'orgoglio di ognuno di noi,
ricominciando a parlare,
a parlare senza farsi male,
può portare nuovamente la vita al punto di partenza,
ricominciare.
I nostri errori teniamoli stretti come tesori.
Hanno segnato la vita.
Sei arrabbiato con il tuo destino.
Sei arrabbiato con te, non vedi futuro.
Sei arrabbiato con la vita che ti scivola via senza darti via d'uscita.
Sei arrabbiato, vorresti correre.
Vorresti continuare a vivere la tua vita.
Sei arrabbiato.
Lei è arrabbiata.
Loro sono arrabbiati.
Siamo tutti arrabbiati.
Vorremmo svincolarti da questo male che ti sta avvolgendo.
Abbiamo le mani legate.
Siamo arrabbiati.
La tua sofferenza. La tua grande umiltà.
Quel tuo nodo in gola ad ogni mio saluto penetra nel cuore mio.
Penetra nel cuore di tutti coloro che ti vogliono bene.
Arrabbiata non sa se credere chissà!
Ci resta solo pregare, sperare in un miracolo.