Le migliori poesie di Angelamanuela Tosi

Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Proverbi e in Diario.

La tua voce

Sul fare della sera ti ho visto guardare la luna,
come fosse la prima e unica volta,
davanti a noi nel verde il dondolio dei papaveri,
e la tua voce che sussurrava la poesia.

Una bandiera a fiamma armeggiava da una torretta,
sulla montagna era protetto il sito dell'aquila di Bonelli,
il blu del cielo s'intensificava e all'orecchio ti dicevo:
"dai, vieni, andiamo via".

E tu, hai dapprima seguito la mia voce,
poi, l'hai inseguita,
fintanto che s'è persa nel nembo che maggio attraversa.
Angelamanuela Tosi
Composta nel maggio 2014
Vota la poesia: Commenta

    La poesia blu (Teodoro)

    Stanotte la luna s'è accesa, dietro un
    vetro di Lalique e ti vedo sotto una luce nuova.

    La tua parola crea, un'incisione magica e
    quando declina cerco i tuoi occhi, esuli
    fra le stelle.

    La brezza della notte fiorisce sulla pelle.
    Il respiro ha il tuo nome ch'entra in me scolpito.
    Angelamanuela Tosi
    Composta venerdì 30 giugno 2000
    Vota la poesia: Commenta

      L'oro del meriggio

      Così il meriggio scava l'ombra e le
      membra si rannicchiano in un
      pensiero d'oro.
      Sacrosanto il mio distensio, poi
      la tua smania mi sottolinea e, dentro
      sgorga il tuo dolor-contento.

      Così il meriggio ritrova la sua luce:
      l'ombra obliqua si trascina in disparte, e
      posa, come un'opera d'arte.
      Angelamanuela Tosi
      Composta sabato 12 aprile 2014
      Vota la poesia: Commenta

        Il particolare (Teodoro)

        Non posso far altro che vederti in un
        tempo improponibile, schivando le bagole
        delle donnette e gli spigoli dei mobili.
        Guardo l'orologio: le ore non si slegano
        il tempo è surreale nel segno di Dalì.
        Il gatto è a pancia in su.
        Addento una mela: sto elaborando il
        mio lasciapassare.

        Gli abiti in fila indiana m'appaiono come
        uniformi: con occhi e gesti nervosi li
        scompongo, le scarpe scappano poi
        entro in un taielleur.
        Lascio la città che s'arrovella.
        Scanso una lepre: la morte ride e passa,
        chiedo manforte all'aria e mi soffia sulla faccia.

        Sol'ora sono!
        Qui, con il mio particolare che semina la felicità.
        Angelamanuela Tosi
        Composta mercoledì 9 febbraio 2000
        Vota la poesia: Commenta