Cercami nei sentieri Nei bui più neri Cercami nelle foreste Nelle notti più nefaste Cercami nelle praterie Nelle più tortuose vie Cercami nei prati Nei dolori più bruciati Cercami nelle caverne Nelle sofferenze eterne. Cercami nel pianto Cercami nel luogo più santo Cercami nel fuoco Cercami nel luogo più tenebroso Cercami nell'aria Cercami nella terra Cercami nella guerra Cercami, sono la tua cura.
Puoi essere un carcere, una prigione, una gabbia o una stazione, sei un deserto, una giungla, l'Alaska o un battello a vapore, puoi essere una spiaggia, il mio oceano, il mio sole o una benedizione. Puoi essere tutto solo tenendomi per mano.
Oggi combatterò la mia più grande pena, una sorta di bestia, una iena che da dentro me conquista tutti e nel modo più violento, distrutti. Sei artefice di ogni timore, brivido o rancore, mi volti mi agiti e mi possiedi creando ostacoli per i miei piedi. Sei la maga dell'immobilità, una calda coperta per l'eternità che mi copre dal calore della vita rendendomi la piu paralizzata. Non posso piangere, sentire correre e percepire, non posso cadere sollevare guarire né curare. Sei la paura, la maledizione di ogni buia luna.
Che incantevole bellezza questa spiaggia e questa brezza, questa luna che ci accompagna quasi come una compagna, questo cielo diroccato da nuvole di verde prato, questo senso di tepore nel fresco del tuo calore.
Quando un chicco di riso e una lacrima sul viso sono gli addii alla vita terminata la salita, di un fragile sogno apparso come un segno e una piccola illusione apparsa come amore.
E nei tuoi occhi c'era sole e tenebre per me, sulle tue labbra delizia e dissapore, nelle tue mani spine e fiori, nelle tue parole coltelli e amori. Eri fuoco e gelo, disinteresse e zelo. Eri eterno e fine, il mio sempre e il mio mai. Ora sei solo, solo molto di più.