Scritta da: Livido Nero
Violento, furente, incandescente,
urlato, sussurrato, possente.
Potente come un fiume in piena,
mi travolge quest'amore,
ruggito nel profondo della gola,
sentito nel profondo del petto,
forte come un pugno in pieno volto,
graffiante come schegge impazzite,
sensuale come un tango a fior di pelle,
ingannevole come una notte
passata nel calore del tuo essere femmina.
Annebbiami, violentami anche l'anima se puoi,
sfiorami e poi colpiscimi diritto al cuore,
fammi sentire che non c'è
altra amante che possa desiderare,
fammi assaporare il dolceamaro sapore
dell'abbandono in un letto ancora stropicciato.
Anonimo
Composta lunedì 23 dicembre 2013
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Livido Nero
    Mollo tutto
    mi son detto più volte,
    mollo tutto
    l'ho detto anche stavolta
    e quasi ci credevo.
    Ed invece io resto,
    spingo più forte
    e se mi sento schiacciare
    mi piego quanto più posso,
    mi abbasso quanto più riesco
    per spingere più in alto,
    per farlo con più forza.
    Mi accascio un attimo,
    spento su un fianco
    per riposare qualche istante,
    per raccogliere le forze e ripartire,
    perché la vita non si ferma,
    non ha tempo di aspettare.
    Anonimo
    Composta sabato 21 dicembre 2013
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Angela MORI

      Al mattino

      Mite il tuo corpo dorme,
      Mentre il primo bagliore del mattino,
      Rasenta il tuo profilo.
      Adagiato in dissolvenza il chiaro lenzuolo,
      Copre appena la nudità del tuo ardito vigore.
      Svegliarmi nell'incavo delle tue ciglia ogni mattino,
      Questa non e la sola smania,
      Ancora sete di te non si placa
      E brucia dentro.
      Ridestati e tienimi stretta,
      al chiarore dove tutto inizia.
      Tra le mie marmoree gambe insinuati
      Come fiume tra le rocce,
      Come refolo di vento tra corolle di primavera.
      Brulicano in me arroventati umori,
      Sovente sotto l'influsso del tuo fervore,
      Vorrei anche adesso elargirmi a te.
      Tu silfide edenica,
      Tu onirica lussuria,
      Tu pensiero osceno
      Tu nivea ambra
      Tu che non aspetti consenso,
      Tu che guidi le mie mosse,
      Con trascinante maestria
      Tu che come me,
      Non ti appaghi mai
      Che mi spingi oltre i miei confini
      E nei miei ansimi trovi gioia,
      Mentre le mie mani sulla tua schiena
      Scivolano come piume di fuoco,
      Tu che risiedi nel mio cuore,
      Tu che baci i miei sospiri,
      intanto che mi usufruisci,
      Che cospargi di estasi,
      Il mio proibito.
      Tu svegliati,
      Tu defraudami di ogni innocenza,
      Tu prendimi, amami, incantami,
      Tu, completami.
      Anonimo
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Sonia Abbondante

        Ombra

        Ho un'anima incerta dove si alienano molte
        ombre oscure da averne paura.
        La mia vita vacilla e ora mi sento smarrita
        in questo viale oscuro e attendo il mio cuore
        che mi indica il mio cammino e avviarmi verso
        un destino che mi possa stupire.
        Vedo un raggio che illumina questa oscurità
        è il mio cuore che annuncia l'amore.
        Un amore strano e mi auguro che mi porti lontano.
        Anonimo
        Composta venerdì 6 dicembre 2013
        Vota la poesia: Commenta

          Plasma

          Capita a volte che
          sensazioni ed emozioni vengano assorbite dall'intorno di te stesso
          c'è talmente tanto che urla dentro di te che diventi il centro dell'universo
          un attimo che diventa l'infinito, l'inizio e la fine di tutto.
          E ci sei tu, ed è lì in quel preciso istante che il tuo io si annulla
          come l'amore più forte, come il dolore più atroce
          tutto attorno sembra raccontarti la stessa storia, suonare la stessa musica, emanare gli stessi profumi.
          Ma non è la dissociazione. È l'esatto contrario, è come un vortice di plasma in cui non si distingue la materia.
          Uno e tutto.
          Fuoco e ghiaccio.
          Rumorosa solitudine.
          Ma non ti uccide: è il puro e semplice non senso della vita.
          E allora, languido e spossato, cedo.
          Che il plasma mi prenda e mi affoghi come vuole, è inutile dimenarsi
          tanto una via sempre ci sta
          tanto il resto già si sa
          prima o poi una luce apparirà.
          Anonimo
          Composta sabato 30 novembre 2013
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Sara Zilli Karlovic

            Tradimento

            Tace tenebrosa,
            in lacrime si chiude,
            la tua anima giocosa.
            Male
            e paura che assale,
            la coscienza,
            incatenata e sporca,
            perché di male
            ne ho fatto solo a me.
            Mi osservi e non capisci,
            non sai
            che guardandomi ancor più mi ferisci,
            il mio io,
            egoista d'arte,
            non volevo mai,
            oggi sola,
            con un piede il due scarpe.
            Una parola m'infastidisce,
            verità,
            così il dubbio finisce,
            mi facilito un po',
            guardando la menzogna che la sostituisce.
            Avrai tradito con cuore
            forse,
            tra tentazione e ardore,
            a far dispetti a chi,
            ti dona l'amore.
            Mai ammesso con parole,
            occhi vedono
            lo sguardo fuggevole,
            poi si spengono,
            lasciando posto all'unica salvezza,
            il perdono.
            Anonimo
            Composta giovedì 28 novembre 2013
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Livido Nero
              Piomba forte al suolo
              tutta quest'acqua sporca,
              violenta la solenne calma del mare,
              spezza la resistenza di ogni stelo,
              spoglia ogni albero di se stesso,
              alimenta la malinconia dietro ai vetri.
              Neanche l'acuto suono d'un violino
              riesce a coprirne il rumore,
              neanche la voglia di non sentirlo più.
              Piove dentro e fuori questa notte,
              non c'è riparo, non c'è via di fuga
              quando s'allaga l'anima,
              non c'è salvagente che tenga a galla,
              non c'è mano tesa ad aiutare,
              solo il gocciolante riflesso
              in un vetro bagnato, gelato, incorruttibile.
              Anonimo
              Composta martedì 19 novembre 2013
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Hannele
                Senza parole
                queste parole
                infami parole
                vuote parole
                inutili parole
                flebili parole.
                Senza parole.

                Senza parole
                quest'oceano zitto di parole,
                questo vento muto di parole,
                questo taciturno eco di parole,
                questo silenzioso pianto di parole.
                Un corpo stanco e dolore, di assenza di parole.

                Senza parole
                una finestra riflessa e accesa,
                una luce spenta e gialla,
                una strada nuda e cruda,
                una sedia rotta e arsa,
                una palla bucata e sgonfia,
                una parola usata e infranta.

                Senza parole
                foglio bianco di parole,
                biro nera di biancore,
                occhiali soli di pallore,
                Viso scarno di - furore di parole.
                Anonimo
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Hannele
                  Sono il tempo,
                  sono un rapace,
                  sono la gabbia per topi
                  più sanguinante e veloce.

                  Solo il tuo presente,
                  il tuo futuro, il tuo mentire
                  e il tuo scappare.

                  Sono il vecchio passante,
                  il neonato scoprire
                  e dimenticare.

                  Sono una calibro nove,
                  un fucile o un pugnale.
                  L'arma più potente
                  di secoli lacerante,
                  di amanti urlante,
                  di madri speranti.

                  Speranza frattura nei tempi.
                  Anonimo
                  Vota la poesia: Commenta