Sorriso bambino che hai aperto i miei occhi al mondo, fino al pianto adolescente, che mi ha fatto conoscere l'amore.
Credevo che l'età dei perché, finisse ad una certa età, ma più passa il tempo e più la mia sete di sapere rispecchia nei miei pensieri tutta la mia ignoranza.
Quante tempeste deve superare un capitano prima di sentirsi padrone del mare?
Quanti inverni deve vivere un uomo, prima di capire il senso della sua esistenza?
L'orgasmo della vita ci circonda, ma sterile nei valori, soffoca le nostre emozioni, mentre il tempo fugge via...
Cosa farei se non ci fossi tu, a scaldare le mie notti gelide? Cosa farei se non ci fossi tu, a ritmare col tuo cuore i miei respiri? Cosa farei se non ci fossi tu, quando serve, ad asciugare le mie lacrime?
Cosa farò domani, senza la tua presenza? Senza il tuo sorriso? Senza le tue carezze? Senza i tuoi occhi? Senza i tuoi abbracci? Senza la tua anima? Senza di te?
Forse navigherò nel mare dei ricordi che sono sepolti nel mio cuore, bussando alla porta del tuo silenzio sperando di vederla aprire.
Oppure nel silenzio, vagherò nel giardino dei nostri momenti più belli, e pianterò un fiore, che bagnerò con una lacrima, ammirando il suo splendore, come oggi il nostro amore.
Come dopo la tempesta, sorge l'arcobaleno così dopo il terremoto sorge la vita, e anche se fragile per natura, cresce coraggiosa, madre di una terra scossa dal profondo dell'anima, figlia di un popolo fiero d'essere nato in Abruzzo. Tenda spoglia, priva d'ogni lussuria, che riparte da niente, per ritrovare il valore delle piccole cose. Per conservare dentro ad un oggetto rimasto, il ricordo di un passato sepolto fra le macerie. Ancora ribelle torna a tremare la terra, ma non riuscirà a scalfire il sorriso, di chi ha già perso tutto, e non si arrende, pur vivendo sotto le tende. Ogni sera quando l'Aquila tace, dalla branda un pensiero alla croce, porta in cielo, con le anime scomparse le preghiere di persone diverse, ma legate insieme a memoria da un evento che resterà nella storia, di una terra che ha inghiottito i suoi figli, ma dal suo fango, nella pasqua, ha risorto dei gigli.
Dietro ai tuoi occhi c'è la vita dietro ai tuoi occhi c'è il silenzio dietro ai tuoi occhi c'è l'immenso dietro ai tuoi occhi c'è una donna dietro ai tuoi occhi c'è la speranza dietro ai tuoi occhi c'è il desiderio dietro ai tuoi occhi c'è un anima che un giorno un uomo amerà alla follia, portandola con se oltre l'oceano, oltre i monti, oltre l'orizzonte, e la proteggerà da tutte le tempeste della Vita...
Fragile la vita, come un bocciolo in germoglio, ogni giorno fai i conti col tuo futuro, spendendo dei giorni, che non hai ancora guadagnato. Vivi con la speranza di un domani migliore, e fai progetti... Vedi la tua Famiglia, i tuoi figli, e quattro mura, gli stessi che ti sono caduti addosso... Trema la terra con tutta la sua crudeltà, e nel tremore, fra le grida dei tuoi cari, si spengono le luci, e tu urli, fino all'ultimo respiro. ... e poi, quando l'ultimo granello di polvere si posa al suolo, tutto tace... Sotto i detriti qualcuno troverà il tuo freddo corpo, che stringe fra le braccia il tuo piccolo amore, che hai protetto per regalargli un nuovo giorno, quel tuo piccolo fiore, crescerà con le sue stesse lacrime, e tu, dall'alto del cielo, gli resterai sempre accanto, come hai fatto sino all'ultimo respiro!
Forse perché guardando in su, osservando le nuvole nel cielo blu, mi sento come una rondine in volo, che non vorrebbe mai posarsi al suolo.
Forse perché in quello stesso cielo vedo la gente che mi ha amato davvero, e sono sicuro che mi stà osservando ed il mio destino sta illuminando.
Forse perché osservando le stelle ed ammirando quanto sono belle, capisco la grandezza della Tua potenza, e non posso fare a meno della Tua esistenza.
Ecco perché questa mia preghiera, che dedico a Te quando si fa sera, mi aiuta a sentirti sempre più vicino, in punta di piedi nel mio cammino.
Verranno le albe, e caleranno i tramonti, baceranno la terra ed i suoi abitanti, e chi avrà voglia di guardare su vedrà sempre i Tuoi occhi e di chi non c'è più.
Sotto la doccia, ed ancora senti l'odore, di quelle sporche mani, che ti hanno fatto male, fragile il tuo corpo, grande il tuo dolore, vittima di una violenza che non puoi dimenticare.
Gocce sul tuo viso, lacrime un po' amare, l'odore ancora addosso, e una vita da rifare.
Quel vicolo un po' buio, il silenzio sulla strada, trascinata in un rifugio trafitta da una spada.
Un altra doccia ancora, un corpo da lavare, per togliere uno sporco che non riesci a cancellare.