Scritta da: Cleonice Parisi
in Poesie (Poesie personali)
Tua
Tu sei e non sei,
il passato ti rende così presente
e il presente ti rende così lontana.
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Tu sei e non sei,
il passato ti rende così presente
e il presente ti rende così lontana.
Ti prendo,
e tu crederai di avermi presa,
fintamente mi arrendo,
e tu fintamente mi catturerai,
te lo faccio credere,
e poi ti faccio ricredere,
mi concedo,
e poi non cedo,
mi lascio andare,
e tu mi verrai a catturare,
fingo di scappare,
e mi verrai a cercare,
mi divincolo,
ma non mi svincolo,
mi trattieni,
mi freni,
mi incateni,
e con passione mi avveleni
io preda e tu cacciatore,
io la paziente e tu il mio dottore,
è il gioco delle parti,
una delle arti,
che si ripete spesso,
nella vita come nel sesso.
Solleva il perdente
se ha il cuor sofferente,
è sempre pietoso
il vittorioso.
Ma se il perdente
è figlio del suo niente
usa la mente
stacca la corrente;
Non sprecar amore
per quel grezzo cuore
se è un perdente
deve a se l'inconveniente,
voleva poco da se stesso
e troppo dalla gente.
Solleva il perdente
se ha il cuor sofferente,
è sempre pietoso
il vittorioso.
Ma se tra le sue lacrime scorgi
che voleva solo appoggi
schiaccialo oggi
non aver indugi.
Chi misero di cuore è
della vita non sarà mai re.
Solleva il perdente
se ha il cuor sofferente,
solo se non è
figlio del suo niente.
Chi elemosina
per compiacersi dell'altrui compiacimento,
ha della vera miseria conosciuto il tormento.
È più affamato chi ha tutto
ma nel cor celebra il lutto,
di chi non ha niente,
ma di se stesso è cosciente.
"Studere studere post mortem quam valere?"
"Dopo la morte non saprei, ma qui vale tanto!"
A voi popolo del domani
a voi menti sapienti
o ancor dormienti
a voi studenti
è tempo di proventi.
Le vostre menti
che siano ferventi
e scalpitanti gli intenti
al mondo siate attenti.
Voi siete i vincenti
abbracciate l'impresa
voi che ne pagate già la spesa.
Il doman vi aspetta
nello studio crescete in fretta
la sorte del mondo
al vostro cor è stretta.
Uno strano sfarfallio
sento dentro il cuore mio
e persino l'appetito
sembra essermi sparito.
Oggi ho un aria assai graziosa
assomiglio un po' a una rosa,
e i colori che ho sul viso
son accesi dal sorriso.
Il tepore della sera
già mi annuncia primavera
e le rondini nel cielo
ne cancellan il grigio velo.
Da bambina a giovinetta
la maglietta mi va stretta
e persino i pantaloni
non arrivano ai talloni.
Ma questa primavera
voglio essere sincera
ricorderò per una vita intera.
La vita sarà un interminabile festa.
Sia il servizio buono
il piatto di tutti i giorni,
la tovaglia ricamata
quella dei giorni comuni;
Nei bicchieri di cristallo
mescerai la semplice acqua,
e con le posate d'argento
servirai l'umile insalata.
È in te la giornata che accenderà tutte le altre.
È tra le tua mani la fiamma che accenderà candela.
La Vita sarà la tua festa
quando il giorno comune
si accenderà della tua voglia di vivere.
Rendi la tua Vita un interminabile festa.
Un pensiero prepotente
di quando avidamente
catturasti il mio cuore
e la mia mente.
Non delude la gente,
dagli altri
non aspettar niente;
Per tempo infinito
ho intuito e guarito
il mio bimbo ferito,
la sua fame latente
e il suo eterno stringer niente;
Non delude la gente,
dagli altri
non aspettar niente;
Se ho fame ascolto la mia fame,
se ho sete cerco nella mia sete,
se ho voglia bevo dalla mia stessa voglia.
Non delude la gente.
Dagli altri
non aspettar niente.
Mi vesto del mio vestire
non per apparire
ma per far fluire
il mio sentire.
Non delude la gente,
dagli altri
non aspettar niente
è in te la sola sorgente.
Che ipocrita saresti
se con stupidi pretesti
la tua vita arresti.
Non delude la gente...
Nella notte come un nido,
sto infilando prima il dito,
poi ci infilo pure un braccio,
ed infin nel sonno giaccio.