Conterai le aurore, tu che di cuore sei fatto, e nelle notti senza luna alla fiamma dei ricordi accenderai il camino del cuore per riscaldarne le fredde pareti.
Canterai al vento tu che di cuore sei fatto, e quando il buio colmerà la bocca di ogni tuo dire del cuore ascolterai il canto che non abbandona;
Spiegherai ali nei sogni tu che di cuore sei fatto, e quanto il cielo lancerà spade tu non accetterai sfida e nella culla dei sogni riparerai la speranza del tuo cuore.
Conterai aurore, Canterai nel vento, Spiegherai ali, tu che di cuore sei fatto.
Dilata l'anima al canto del mondo e del mondo ascolterai il palpitare intenso;
Dilata l'anima al canto libero del vento che soffia nella luce di un fiore, e danza attraverso i suoi nobili colori;
Danzerai con la musica nel cuore quando l'armonica canzone della vita avrà seminato in te il suo sorriso.
Tu farfalla dalla luce interiore ti solleverai oltre il canto umano per raggiungere la stella del tuo vivere oltre quella oscura nube che nasconde al vivere il suo prezioso tesoro.
Danzerai nei cieli e tu sarai mistica essenza tra i raggi di quella stella che porta il tuo nome.
Dilata l'anima al canto melodioso del vivere, saggia il frutto celato dalla dura scorza di cui ti sei nutrito per consolidare comprensione.
Schiuderai ali immense per librarti in volo nei sentieri incantati di un vivere diverso, dove cibo per l'anima sarà il suo solo canto.
Farfalla in volo aprirai ali che sorprenderanno le stelle del vivere per grandezza e colore, ma l'immensità del cielo non avrà in se stupore, attesa era la tua luce laddove solo luce è.
A Follia che bussi; A Follia del cui concepir io rifuggo; A Follia che soffochi pensieri e parole che tiranneggi la vita.
Follia asciugherò le lacrime dell'anima e placherò il mare della tua esasperazione.
La follia è il pianto estremo di una anima incatenata; La follia è la porta schiusa per chi respira solo oscurità; La follia è la rabbia inesplosa che trova fiato nel suo urlo estremo; La follia è la voglia di vita che tutto distrugge;
Non cedere alla follia, frena il suo dire estremo Ascoltandola.
Tu ascolterai la tua follia; Tu berrai dalla tua follia; Tu coccolerai la tua follia; Tu comprenderai la tua follia;
La follia è il pianto estremo di un anima che soffre, asciuga le lacrime alla tua anima e il suo pianto cesserà di esistere.
Tu uomo cavalcherai la tua follia come cavallo impazzito girerai a vuoto nel tuo cielo interiore.
Ma di quel cavallo frenerai il passo al vivere sia folle la tua corsa ma nel tuo sol pensiero.
Ascolta la tua follia, essa non è poi così folle ti sta solo mostrando i confini della tua prigione.
Sofferta è la comprensione dell'uomo solo, prima di addivenire al se unico avrà battuto i suoi mille alter ego dai molteplici volti atti a confonderne il pensiero.
Agirà davvero l'uomo solo, quando nel muoversi dovrà dar conto al suo unico avanzare;
Cambierà davvero l'uomo solo, quando nel divenire inquadrerà il suo unico sentiero;
Produrrà davvero l'uomo solo, quando avrà guadagnato la propria comprensione;
Migliorerà davvero l'uomo solo, quando del suo seme vedrà raccogliere frutti;
L'uomo solo guarderà al domani conservando rettitudine e passo fermo, e nel molteplice cammino si troverà ad avanzare proiettato dal suo unico e stabile sentiero.
Quando lancerai sentenze al vivere, sappi che il vivere ascolta e conserva ogni dire, e di quel tuo proferir parola te ne chiederà conto. Sia attento il tuo parlar al prossimo perché il mal detto sarà il tuo solo verdetto.
Quando seminerai zizzania nei campi del vicino, sappi che la zizzania e un seme leggero che danza tra venti più svariati. Se non vuoi che la zizzania infesti i tuoi campi, non spargerne seme.
Quando infliggerai pena, sappi che sotto lo stesso giogo cadrà il tuo passo. Negli occhi di chi merita il tuo diniego osserverai il riflesso del tuo domani. Ascolta l'anima quando la ragione malevolmente conduce.
La vita è quel fiume che sempre scorre, la sua corsa potrà essere fluida o pesante dipenderà da te.
Trascinerai con te il peso delle parole dette e quello delle parole non dette, sino a quando il tuo parlare non sarà proferito dal cuore.
Solo le parole innalzate dal caldo focolare del tuo corpo freddo avranno ali per elevarsi oltre il corso del tuo fiume.
Scorrerà fluido il tuo fiume solo quando il dire sarà figlio del cuore.
Raccoglierò un fiore per poi donarlo con amore all'altra me; Tu amica mia altro non sei che il mio stesso sguardo in occhi diversi; Tu amica mia altro non sei che il prolungarsi del mio sentimento; Tu amica mia altro non sei che la luce del vivere fatta donna; Tu amica mia altro non sei che l'altra me. Cleonice
Raccoglierò un quadrifoglio per donarla all'altra me. Tu amica non sei che la mia anima in un altro corpo; Tu amica non sei che il mio sentire nel tuo stesso sentire; Tu amica mia non sei che l'altra combinazione di me; Tu amica non sei che un'altra me. Silvana
L'altra me io vedo in te; L'altra me che del suo dolore ha fatto poesia; L'altra me che del suo cammino ha fatto fertile terra; L'altra me che del suo dolce sorriso ha illuminato la sua vita. Io in te vedo l'altra me. Cleonice
L'altra me la sento in te; L'altra me che con poesia esprime emozioni; L'altra me che camminando ha lasciato impronte; L'altra me che sorride con l'anima; Nello specchio ti vedo, sei l'altra me. Silvana.