Scritta da: Franco Mastroianni
Uguaglianza
Finché non riusciremo a scorgere
in chi ci sta di fronte
noi stessi
Il senso dell'uguaglianza
non farà mai progressi.
Commenta
Finché non riusciremo a scorgere
in chi ci sta di fronte
noi stessi
Il senso dell'uguaglianza
non farà mai progressi.
Mandrie di buoni propositi
galoppano nelle praterie dell'irrazionale
sollevando polveroni di parole
che cercano dimora negli anfratti della mente
io aspetto...
prima o poi la polvere tornerà... a riposare al suolo.
Settanta... chissà chi si è preso la briga di numerar le carni
Alchimisti improvvisati... o... menti di malati
l'età...
Valore aggiunto come imposta... al peso dei pensieri
Altro il sentire che lega l'oggi... ai battiti del cuore
Travi d'amore... sorreggono ricordi ricuciti al cuore
Oltre quei numeri... i vuoti mai colmati... ritorni
Rivisitando pagine... mai numerate... bugie... le date
Escludi i numeri... per un momento... senti... è ancora dolce... il vento.
Che belli
i
momenti
che sanno
di noi
quando gusti
e
sapori
ci
sventrano il corpo
e
la mente
quando il solo sfiorarsi
è
prato fiorito
dai mille colori
quando la voce
è
quella del cuore
e
nel gusto
di noi
unirci e volare
che belli
i
momenti che sanno
di noi
di
sospiri impazziti
in
cerca di baci.
Che bella che sei
e
quanto mi piaci.
Buon giorno
amore mio
ho
aperto gli occhi
e
subito il colore del mattino
ha
fatto entrare in
me
il tuo sguardo
pieno di dolcezza.
Sono davvero
un
uomo fortunato
perché ogni giorno
pieno di te
è
pura
tenerezza.
Mi lascio accarezzare
dalle
immagini
di
noi
che scorrono
come
ruscello limpido
davanti ai miei
occhi.
Mi tuffo
e
sento
che mi tocchi.
Immagina
quando la pioggia
bagna i tuoi fiori
l'acqua li bacia
li disseta li accarezza
ammorbidisce
il loro giaciglio
solletica radici
e
scende
senza far rumore
portando dietro sé
piccoli frammenti
del fiore
fino a straboccar dai sottovasi.
Frammenti di te straboccano
dalle mie frasi.
Ti guardo
mentre sbottoni dolcemente
i tuoi pensieri ad uno ad uno
lasciandoli cadere a terra
poi lentamente
fai scivolare il giorno
che ruba ancora un po di te
accarezzandoti le spalle
e si addormenta
prima d'incontrar le stelle
mi vieni incontro
mi baci
mentre sta tramontando il sole
che
vedendoti arrossisce
esternando il suo stupore
colpito dal tuo magico
colore
e ascolta il silenzio
parlare d'amore.
Vuoto
amareggiato
potrei dir d'esser zuccheriera
quando lo zucchero è finito
il fondo mio ceramico risuona
battuto dal tentennio
di un dubbio
che come cucchiaino ricerca una risposta
celata dentro l'eco che risale piano
portando dietro sé brandelli d'anima
che subito raccolgo e stringo nella mano
il dubbio
di non essere riuscito
a
farti capir
quanto ti amo.
Nel rosso colore
di
un tè
ricercato
nelle sagome buffe
di
attese
tra i giornali che
formano edicola
e
riflettono frasi
sul
bagnato selciato
intrecciando
i
miei passi
nel
tenere i pensieri
alle mani dietro la schiena.
Nel
vederti arrivare.
Baciarti
e
cominciare
a
volare.