Tra le sue braccia soffocai,
bambino,
il disperato pianto.
Stagioni di piogge
l'alma ferisce,
speranze tradisce.
Più sognar potei,
né luci vedere,
voci ascoltare.
S'aprì la porta...
L'estate
il temporale portò via.
Vidi il mare,
un bianco airone volare,
gli occhi suoi brillare.
La luce lo acceca...
Chiude gli occhi,
una sensazione di quiete
lo pervade.
Angoscioso dubbio
lo assale.
L'oscurità gli fa paura.
Una voce canta
la gioia di vivere.
Sussurra: sono io,
la tua anima.
Cercavo la sua bocca da baciare
il corpo da toccare...
L'aria era fredda,
pungente
come notte d'inverno.
Profumava di parole
il mattino,
come fiori di gelsomino.
Ho chiamato il suo nome...
Sentito soltanto una leggera
carezza di vento...
Amava la luce...
Ora è lì,
chiuso tra le fredde mura
di una gelida stanza.
I suoi occhi,
due macchie nere
sul fondo di un cratere spento.
Il suo volto,
una maschera di tristezza
che copre l'allegria di un tempo.
La sua vita,
una pagina stracciata,
un sogno infranto,
il malinconico canto di un uccello
che piange il suo dolore.
Attratta dalla voce nascosta,
si spinse vicina...
l'afferrò tra scarne mani,
d'un sol boccone l'addentò.
Il profumo della purezza
svanì tra nuvole di fumo.
Tese la mano...
Oltre il cancello
l'aspettava il Nulla...
Ho paura della notte,
del cielo senza stelle,
delle strade buie
senza luce della luna.
Ho paura del vento
quando urla forte il suo tormento,
spogliandomi dei segreti nascosti.
Ho paura del male
che vuol prendermi l'anima
e disperderla nel nulla.
Ho paura del freddo:
vuole gelarmi il cuore,
perché più non scaldi
chi mi è vicino.
Ombre ne' miei occhi,
stanchi gabbiani
ne l'agitato mare.
Primavera di sbiaditi colori,
non alza la vela
la barca nel porto.
Vento...
le mie catene spezza,
da questa prigione portami via.
Luce m'appare...
E s'apre il mondo:
Volano le rondini...
Dorme beata nella culla
dondolata dalla luna.
Strizza l'occhio il cagnolino,
fa le fusa il bel micino,
vola e danza l'uccellino
nel suo nido canterino.
Su nel cielo colorato
una stella si è affacciata:
nei suoi sogni l'ha incontrata,
col suo nome l'ha chiamata.
Prego in ginocchio
davanti alla tomba
coperta di rose e gardenie
profumate.
Accarezzo i ricordi di quando
giocavi con me.
Leggero ti sento arrivare...
Un fiocco di neve mi sfiora la guancia.
Vorrei abbracciarti...
sei già andato via.
Come farfalla si poserà leggera,
ti darà un bacio.
Alzerà lo sguardo
per specchiarsi nei tuoi occhi,
capire quanto sei sincero.
Dirà "TI AMO"
quando accarezzerai un bambino che soffre
e chiede di essergli vicino.
"TI VOGLIO BENE"
quando il treno fischierà
e tu non sentirai...
Solo per amore,
accompagnati dal canto degli angeli,
camminerete tra sentieri di luce.