Le migliori poesie di Giuseppe Catalfamo

Attendo sempre una nuova passione., nato sabato 6 ottobre 1962 a Genova (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Indovinelli, in Umorismo, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

Scritta da: Giuseppe Catalfamo

Pit-bull

Bauciao, tu devi essere il mio papà.
Che strano questo mondo, poco più grande di me,
perimetrato da sbarre, è un tuo dono.
Grazie papà, qui fa freddo.
Fortunatamente tu mi copri con un sacco
riscaldandomi a bastonate.
Grazie e scusa se non riesco a ringraziarti
ma ho le costole che dolgono, non respiro.
Dolce papà, non ci fossi tu che curi il mio look
tagliandomi orecchie e coda, sarei bruttino, vero?
E che buone queste pastiglie che dai come cibo
buon sapore e poi mi eccitano tantissimo
danno vivacità e ferocia direi "innaturali".
Che fortuna avere un papà-amico.
Amico, per te farei qualsiasi cosa.
Devo ringraziarti per avermi portato in questo prato
tanto verde, molta gente e che bello, miei simili.
Vuoi che combatta con questo mio fratello?
Per te, amico, tutto.
Scusa amico, mi ha morso alla gola
perdo molto sangue
con la zampa mi ha staccato un occhio.
Amico-papà dove sei, non ti vedo.
Scusa è colpa mia se un occhio è fuori dal bulbo
se l'altro è coperto di sangue.
Amico, ti sento, sento che sei arrabbiato.
Scusa se sanguino, dopo tutto quello che fai per me.
Questo mio simile mi ha lacerato il petto, sangue.
Che vergogna e tu che credevi in me.
Scusa amico se non riesco a muovermi.
Papà sento la tua rabbia, che hai perso molti soldi.
Perdonami, non sento le zampe, perdonami.
Non riesco a venire da te per consolarti.
Amico, non lo vedi ma non è solo sangue negli occhi.
Ci sono anche lacrime per te.
Potrai mai perdonarmi!?
Muoio qui, in questo prato, ormai rosso del mio sangue.
Piango, non ti sento più.
Ma so che verrai a darmi l'ultima bastonata
sei sempre stato così buono.
Giuseppe Catalfamo
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    Scritta da: Giuseppe Catalfamo

    Canzoni e poesia. Battiato.

    Risveglio di primavera la stagione dell'amore aspettando l'estate strani giorni
    stati di gioia.
    Una notte speciale
    segnali di vita di passaggio
    amore che viene amore che vai.
    Che cosa resta?
    L'oceano del silenzio, l'ombra della luce
    quello che non so di te.
    Il vuoto.
    La musica muore, e più ti amo.
    Tutto l'universo obbedisce all'amore
    te lo leggo negli occhi perduto amore.
    E ti vengo a cercare... voglio vederti danzare.
    Casta diva tra sesso e castità.
    Come un sigillo la porta dello spavento supremo
    ed io tra voi.
    Ritornerai?
    Giuseppe Catalfamo
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      Scritta da: Giuseppe Catalfamo

      Piccolo Fiore

      Anima nera, di pece,
      non percepisce ribrezzo
      palpando il suo odore.

      Non conosce ragione,
      sconosciuto l'amore,
      invisibile, falso alone.

      Come il mare la notte,
      recide un piccolo fiore
      indifeso e raggiante.

      Ho cucito lacrime di Bimbo,
      con un filo sottile di speranza,
      da occhi rigogliosi mantecato.

      Che il filo renda al fiore la speranza,
      partorendo ruvida corda,
      anelando gorghi di giustizia.
      Giuseppe Catalfamo
      Composta sabato 25 settembre 2010
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        Scritta da: Giuseppe Catalfamo

        Missioni

        Volare ancora due lustri
        questo chiedo alla Dea Nera.

        Per volare come il delfino
        che gioca col cerchio d'acqua.

        Affinché il mio volteggiare
        alla mia costola
        possa donare un mare.

        Poi.

        Nulla mi tratterrebbe
        nel venire da te
        al sole del tuo Brasile.

        Alzerei il bianco marmo
        come fosse quel lenzuolo
        che ti copriva finito l'amore.

        Finalmente mi coricherei
        al tuo fianco
        per sempre.
        Giuseppe Catalfamo
        Composta lunedì 13 dicembre 2010
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          Scritta da: Giuseppe Catalfamo
          Ogni fine ha avuto un inizio, la mia fine come inizierà e che senso avrà se tra inizio e fine non si è assaggiato, gustato, assaporato il più possibile delle cose... Assaggiare, anche per poi sputare e vomitare, gustare sino al punto di odiare un sapore assaggiare controvoglia per la cultura del sapere, sperimentare sino a sentire il palato impastato di sangue... Conoscere per scegliere, per esser libero e talmente ricco dentro da conquistare un'umiltà interiore tanto forte da non essere prosopopeico e supponente... solo saggio.
          Giuseppe Catalfamo
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            Scritta da: Giuseppe Catalfamo

            Canzoni e poesia. S. Rosso.

            Ma che ne sanno?
            Ho visto anche zingari felici, ma niente più.
            Ma dove andiamo dove vanno i ragazzi?
            Anche se fosse peggio bella è l'età
            domani è un altro giorno.
            Quello che mi resta?
            "La tana del sorcio" l'osteria del tempo perso libertà... e scusate se è poco.
            Odio chi... "miracolo italiano".
            Storia disonesta, non gioco più
            malati di Far West fiori del male.
            E allora senti cosa fò, vado via ragazza sola.
            Vado prendo l'America e torno.
            La nave và...
            a me mi piace vivere alla grande.
            Giuseppe Catalfamo
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              Scritta da: Giuseppe Catalfamo

              Tanatografia

              Tanatografia
              La mia
              Ultimo sguardo
              Testamento di folgore scagliato alla vita
              La mia.

              Decriptala.
              Chiamami Nutrimento
              è quel che diverrò.

              Fuori dalle mura di cinta del focolare
              ho lottato con immani umani
              auto-deizzati dalla loro avida viltà.
              Continue battaglie volte all'abbattermi
              Seppur un anima al mio fianco seppe comprendermi
              Non tornerò a casa.

              Morirò
              Schiacciato
              Non di loro
              Non lasciano odori né tracce
              Vaporizzato dalla possanza del destino
              Il nostro.
              Attendo brandendo il mio potere
              l'onore.

              Voi che restate assaporate l'acre gusto dell'altrui fine
              Voi arrancate da sempre finiti.
              Non avete mai compreso
              che viversi a fianco
              è l'unico inno per non morire ogni giorno.
              Giuseppe Catalfamo
              Composta lunedì 21 giugno 2010
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                Scritta da: Giuseppe Catalfamo

                La vita.

                La vita è come la mano, a volte prende spesso dà.

                La vita è come il naso
                a volte intasato, spesso un prato arioso.

                La vita è come un capello
                a volte cadente, spesso fiorente pistillo.

                La vita è come le labbra
                a volte con l'herpes, spesso di baci ebbra.

                La vita è come il culo, a volte dà, spesso prende.
                Giuseppe Catalfamo
                Composta lunedì 5 luglio 2010
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