L'amore è

L'amore è
un'immagine
un volto
una parola
o qualcosa capace
a formattare
un pensiero del cuore
per tradurlo in poesia,
ma non basta
pitturarlo
di note e di colori
circondarlo
di fiori e primavere
perciò ti ho cercata
nell'angolo di un sogno,
ti ho rinvenuta,
abbracciami!
Ora che il sole e l'alba
hanno forzato
la porta delle stelle,
sono dentro il fruscio
delle tue onde.
Giuseppe Stracuzzi
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    Sei nel mio cuore

    Non pensare che la lontananza
    o il silenzio
    possano influire
    sulle sfaccettature dell'amore.
    Sei nel mio cuore,
    non so come sei entrata,
    ma l'alito infinito
    che ti ha condotto, il vento
    non potrà spezzare.
    Nello spazio di sogni
    il tempo vuoto pesa
    della calma di baci
    sul cuscino.
    Vorrei condurti
    sulla soglia dell'alba
    fino al sole
    ma non posso toccare la tua mano.
    Giuseppe Stracuzzi
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      Stelline scintillanti

      Il sole coi raggi dolci
      sussurra alla terra spoglia,
      sentono amore le zolle
      le parole toccanti
      in superficie
      disseminano i campi
      di colori,
      esulta l'aria
      anche i trilli
      sentono amore
      parlano tra loro
      di progetti di nidi,
      un alito di vento
      vuole partecipare
      sfiora i germogli
      e gli bisbiglia amore,
      il fiume scorre
      sembra brontolare
      l'ascolta il sole
      con i raggi d'oro,
      manda un guizzo
      all'acqua
      e fa l'amore,
      nascono le stelline scintillanti.
      Giuseppe Stracuzzi
      Composta venerdì 20 marzo 2015
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        Pasqua

        Pasqua, si levano preghiere
        dai vetri dell'orrore trasparisce
        l'animo umano
        con le sue contraddizioni.
        Segue la notte cupa l'alba buona
        apre la finestra vede il sole.
        Pasqua splende
        gioia di campane,
        anche la primavera prende parte
        con la festa di fiori...
        e il mondo dura
        immerso nella sorte
        del male e del perdono
        in questo ciclo intenso
        che parte dalla Croce
        risuscita nel segno dell'Amore.
        Giuseppe Stracuzzi
        Composta venerdì 3 aprile 2015
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          Primavera

          Il tempo
          ha raggiunto la pagina
          dell'equinozio,
          dietro i vetri
          c'è gran baccano,
          sono i segni
          della stagione nuova
          che si versa nei campi.
          La processione parte
          dai ciliegi di bianco vestiti,
          sfila tra cornici di germogli
          arrampicati a rami.
          E tornano le rondini,
          riportano gli anni
          a contare
          i balconi sospesi
          ma qualche balcone
          è crollato
          e questa vampata di luce
          non ha senso.
          Giuseppe Stracuzzi
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            Sprimacciando il guanciaale

            Può bastare
            una piega sottile
            una rassomiglianza
            un bacio
            un nome
            anche un nonnulla
            per chiamare un vento
            che trema
            da una roccia di memorie
            affacciata sul mare,
            nel reliquario
            colano rintocchi
            dalle intercapedini del tempo
            come un richiamo
            a seguitare il fiume,
            sprimacciando il guanciale
            di memorie.
            Giuseppe Stracuzzi
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              Remigando

              Remigando
              tra l'onde azzurre e sole
              mi conducesti all'isola
              dove potrò incontrarti,
              ma non voglio rischiare
              che tu possa cambiare
              i tuoi momenti,
              perciò ho deciso
              che gestirò da solo
              le dolcezze
              per non turbare
              l'orientamento,
              così verrò a trovarti
              coi passi leggeri
              senza lasciarmi scorgere
              ti sfiorerò i capelli,
              forse qualcosa in più
              se condividi il sogno
              potrò posarmi accanto
              al tuo silenzio
              e carezzare
              i tuoi riflessi nudi.
              Giuseppe Stracuzzi
              Composta lunedì 23 marzo 2015
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                La notte incombe

                Attesa senza attesa
                come un filo lento
                tra le dita,
                sul cuscino
                imbevuto di sonnolenza,
                vedo i lumi teneri
                cecati dal barbaglio,
                il sol coi raggi
                scorrazzar scintille
                sulle stille di pianto,
                l'onda che insiste
                sulla battigia tormentata...
                d'un tratto l'alba
                col chiaror dei raggi
                scioglie
                le fantasie del buio,
                mi richiama
                a galla nello stagno
                tra la moltitudine scolpita
                e lo sguardo pietroso
                della mummia.
                Giuseppe Stracuzzi
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                  Non c'è sospeso

                  Non c'è sospeso
                  a queste ombre un filo
                  dove tende alla luce l'altro capo.
                  Cala la sera sonnolenta
                  senza pioggia di stelle,
                  le correnti contrarie e la deriva
                  schiacciano le ore fuggitive
                  come l'autunno gli occhi delle foglie,
                  racimolate lungo falde di un sospiro
                  affiorano canti sepolti
                  e fiocchi di capelli ammutoliti,
                  accorrono pensieri dentellati
                  come schiere di immagini allo specchio,
                  oscillano i velieri fra le onde
                  di questo mar che si dibatte offeso.
                  O questo decantato amore amore
                  questo profumo che si spande e vola,
                  inaridisce il verno le sue piume,
                  e la scolpita venere di neve
                  più non si scioglie
                  non versa le sue acque a questo fiume.
                  Giuseppe Stracuzzi
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                    Sottovoce

                    La fiamma di una candela
                    sottovoce parlando
                    rischiara
                    coi timidi gesti il silenzio,
                    con gli occhi sospesi
                    il soffitto accarezza,
                    coi passi leggeri
                    la stanza trascorre,
                    la mano del buio che copre
                    le ombre nascoste
                    addolcisce, commuove
                    lo sguardo che sente nel cuore
                    il respiro che sfiora
                    la fiamma.
                    Un pianto di cera consuma
                    fino all'ultima cera
                    la fiamma.
                    Giuseppe Stracuzzi
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