Scritta da: Klara Erzsebet Bujtor
Filo spinato -
si alza fumo nero
eco di gridi.
Lunghe file d'anime
che ospitano le stelle.
Composta mercoledì 27 gennaio 2016
Filo spinato -
si alza fumo nero
eco di gridi.
Lunghe file d'anime
che ospitano le stelle.
Non sono stelle cadenti
nei cieli del mondo
è l'eco luminoso delle bombe,
che esplodono sulle preghiere.
Il mondo è abbandonato dal Dio
e non può chiedere perdono
il malvagio,
e diritto va nell'inferno.
E anime innocenti
popolano il cielo,
quell'azzurro infinito
del silenzio e della pace.
Voglio toccare l'infinito cielo
e prendere una nuvola
per far sgorgare le lacrime degli angeli
sul mio viso triste,
e strappare un raggio di sole
per avvolgere il cuore dolente,
e una luminosa stella
per fermare la morte lenta.
Voglio che il vento soffi dolcemente,
che asciughi le lacrime,
e prendere in mano la mia amarezza
e nascondere sotto la polvere di stelle.
Voglio toccare l'infinito cielo,
lo desidero perdutamente,
e prendere una stella luminosa
a racchiudere nella mia anima sofferente,
e bagnarmi le labbra con la rugiada d'amore
per alleviare il dolore di mio cuore dolente.
Casa dolce casa è un rifugio
nell'immenso,
è un tetto sotto l'infinito
e dentro le vecchie mura
c'è il calore del focolare.
E c'è la finestra dalla quale affacciarsi al mondo
e una tavola profumata di pane e di vino,
e l'acqua pura nella boccia,
un letto morbido dove distendere e chiudere gli occhi
mentre la luna con la sua magia
incanta il sonno
e le stelle illuminano argentea il volo libero
della fantasia.
Piove sul mare,
acqua sull'acqua
gocce che rimbalzano
e cadono sulle onde,
che le inghiottono,
come le incessanti lacrime
degli amici,
parenti,
mamme ed orfani
nella tempesta di bombe.
Gocce di vita,
che cadono nel mar nero,
nero come il petrolio,
che riempie le tasche di ricchi,
e toglie la vita degli innocenti.
Mi spacca il cervello
l'essere umiliata,
perché sono misera di denaro,
e uno zerbino per pulire i piedi
che puzzano di avidità, invidia e superbia.
Mi spacca il cervello
perché con i quattrini si misura la felicità,
che illumina la via da seguire
dritto all'inferno.
Mi spacca il cuore,
che l'amore costi così tanto,
e restino solamente le piccole stelle
a consolarmi.
Volti gentili
belli come il sole
madri di madri
sui sogni di fanciulle
devastante realtà.
Con il volto sulla terra,
inghiotte le lacrime,
senza far rumore,
proteste, fuggita nel silenzio
con il cuore spezzato,
con l'anima smarrita in un corpo offeso,
senza desiderio,
privata dai suoi sentimenti.
Un cardellino comincia a cantare,
si rialza,
sente i deboli battiti di cuore,
e si accende di luce,
e a poco a poco cresce la sete
per l'acqua pura limpida
della fonte di vita.
Pensieri rumorosi dell'anima
rimbalzano sulla rugiada,
che copre il campo dormiente,
tacciono i nidi, e
il sole illumina terre lontane.
Con passi giganti
passa la vita,
e la mia anima non vuol seguirla,
ma restare la,
m'è gentil quiete,
dove acquetano
i miei pensieri
rumorosi.
Solo cuor uniti respirano l'infinito
e vedono le stelle,
che illuminano la via celeste,
là dove i palpiti d'amor risuonano
nel silenzio d'immenso,
e l'intero Universo
arde d'amore.