E dove aspetta il suo Baiardo, passa, e sopra vi si lancia, e via galoppa, né al cavallier, ch'a piè nel bosco lassa, pur dice a Dio, non che lo 'nviti in groppa. L'animoso cavallo urta e fracassa, punto dal suo signor, ciò ch'egli 'ntoppa: non ponno fosse o fiumi o sassi o spine far che dal corso il corridor decline.
Sciolto che fu il pagan con leggier salto da l'ostinata furia di Baiardo, si vide cominciar ben degno assalto d'un par di cavallier tanto gagliardo. Suona l'un brando e l'altro, or basso or alto: il martel di Vulcano era più tardo ne la spelunca affumicata, dove battea all'incude i folgori di Giove.
A piedi è l'un, l'altro a cavallo: or quale credete ch'abbia il Saracin vantaggio? Né ve n'ha però alcun; che così vale forse ancor men ch'uno inesperto paggio; che 'l destrier per istinto naturale non volea fare al suo signore oltraggio: né con man né con spron potea il Circasso farlo a voluntà sua muover mai passo.
Quel liquor di secreto venen misto, che muta in odio l'amorosa cura, fa che la donna che Rinaldo ha visto, nei sereni occhi subito s'oscura; e con voce tremante e viso tristo supplica Sacripante e lo scongiura che quel guerrier più appresso non attenda, ma ch'insieme con lei la fuga prenda.
E questo hanno causato due fontane che di diverso effetto hanno liquore, ambe in Ardenna, e non sono lontane: d'amoroso disio l'una empie il core; chi bee de l'altra, senza amor rimane, e volge tutto in ghiaccio il primo ardore. Rinaldo gustò d'una, e amor lo strugge; Angelica de l'altra, e l'odia e fugge.
Poi rivolgendo a caso gli occhi, mira venir sonando d'arme un gran pedone. Tutta s'avvampa di dispetto e d'ira, che conosce il figliuol del duca Amone. Più che sua vita l'ama egli e desira; l'odia e fugge ella più che gru falcone. Già fu ch'esso odiò lei più che la morte; ella amò lui: or han cangiato sorte.
Con la sinistra man prende la briglia, con l'altra tocca e palpa il collo e 'l petto: quel destrier, ch'avea ingegno a maraviglia, a lei, come un agnel, si fa suggetto. Intanto Sacripante il tempo piglia: monta Baiardo e l'urta e lo tien stretto. Del ronzin disgravato la donzella lascia la groppa, e si ripone in sella.
- Se l'intricati rami e l'aer fosco, (disse la donna) agli occhi non contende, Baiardo è quel destrier ch'in mezzo il bosco con tal rumor la chiusa via si fende. Questo è certo Baiardo, io 'l riconosco: deh, come ben nostro bisogno intende! Ch'un sol ronzin per dui saria mal atto, e ne viene egli a satisfarci ratto. -.
Poi che gran pezzo al caso intervenuto ebbe pensato invano, e finalmente si trovò da una femina abbattuto, che pensandovi più, più dolor sente; montò l'altro destrier, tacito e muto: e senza far parola, chetamente tolse Angelica in groppa, e differilla a più lieto uso, a stanza più tranquilla.
Rispose Sacripante:-Come vedi, m'ha qui abbattuto, e se ne parte or ora; e perch'io sappia chi m'ha messo a piedi, fa che per nome io lo conosca ancora.- Ed egli a lui:-Di quel che tu mi chiedi io ti satisfarò senza dimora: tu dei saper che ti levò di sella l'alto valor d'una gentil donzella.