Pensai per questo che l'incantatore avesse amendui colti a un tratto insieme, e tolto per virtù de lo splendore la libertade a loro, e a me la speme. Così a quel loco, che chiudea il mio core, dissi, partendo, le parole estreme. Or giudicate s'altra pena ria, che causi Amor, può pareggiar la mia. -
D'un bel drappo di seta avea coperto lo scudo in braccio il cavallier celeste. Come avesse, non so, tanto sofferto di tenerlo nascosto in quella veste; ch'immantinente che lo mostra aperto, forza è, ch'il mira, abbarbagliato reste, e cada come corpo morto cade, e venga al negromante in potestade.
Or su Gradasso, or su Ruggier percote ne la fronte, nel petto e ne la schiena, e le botte di quei lascia ognor vote, perché è sì presto, che si vede a pena. Girando va con spaziose rote, e quando all'uno accenna, all'altro mena: all'uno e all'altro sì gli occhi abbarbaglia, che non ponno veder donde gli assaglia.
Sin alle stelle il volator trascorse; indi girossi e tornò in fretta al basso, e percosse Ruggier che non s'accorse, Ruggier che tutto intento era a Gradasso. Ruggier del grave colpo si distorse, e 'l suo destrier più rinculò d'un passo; e quando si voltò per lui ferire, da sé lontano il vide al ciel salire.
Quando gli parve poi, volse il destriero, che chiuse i vanni e venne a terra a piombo, come casca dal ciel falcon maniero che levar veggia l'anitra o il colombo. Con la lancia arrestata il cavalliero l'aria fendendo vien d'orribil rombo. Gradasso a pena del calar s'avede, che se lo sente addosso e che lo fiede.
Cominciò a poco a poco indi a levarse, come suol far la peregrina grue, che corre prima, e poi vediamo alzarse alla terra vicina un braccio o due; e quando tutte sono all'aria sparse, velocissime mostra l'ale sue. Sì ad alto il negromante batte l'ale, ch'a tanta altezza a pena aquila sale.
- Vengon (mi disse il nano) per far pruova di lor virtù col sir di quel castello, che per via strana, inusitata e nuova cavalca armato il quadrupede augello. - - Deh, signor (diss'io lor), pietà vi muova del duro caso mio spietato e fello! Quando, come ho speranza, voi vinciate, vi prego la mia donna mi rendiate. -
Mentre io tardava quivi, ecco venire duo cavallier ch'avean per guida un nano, che la speranza aggiunsero al desire; ma ben fu la speranza e il desir vano. Ambi erano guerrier di sommo ardire: era Gradasso l'un, re sericano; era l'altro Ruggier, giovene forte, pregiato assai ne l'africana corte.
La donna amata fu da un cavalliero che d'Africa passò col re Agramante, che partorì del seme di Ruggiero la disperata figlia di Agolante: e costei, che né d'orso né di fiero leone uscì, non sdegnò tal amante; ben che concesso, fuor che vedersi una volta e parlarsi, non ha lor Fortuna.
Rinaldo mai di ciò non fece meno volentier cosa; poi che fu distolto di gir cercando il bel viso sereno che gli avea il cor di mezzo il petto tolto: ma, per ubidir Carlo, nondimeno a quella via si fu subito volto, ed a Calesse in poche ore trovossi; e giunto, il dì medesimo imbarcossi.