E vuoi dirmi che assomiglio a qualcuno, credo che tu ti stia sbagliando, perché ognuno di noi è unico. Vuoi trovare un nome, un vezzeggiativo. Qualcosa di dolce e avvolgente, prezioso, ma non coinvolgente. Ti viene, gioia, tesoro, amore, ma cosa senti veramente nel tuo cuore. Se un nome mi è stato dato, sono fiera di averlo avuto. È stato il dono dei miei genitori, che in quel nome hanno creduto. E tu arrivi, così, all'improvviso, e pensi che tutto sia da cambiare. Cosa vorresti modificare? Un ora, un giorno, tutta la vita. Credo che tu possa iniziare, da quel che credi di essere tu. Pondera bene, pensa a te stesso, perché per me, non c'è compromesso.
Eri intrigante, eri mentale, eri emozione, adrenalina. Che delusione, il così detto fumo e niente arrosto. Tante parole, gonfiate, pompose, ma poi il ghiaccio a profusione. Il gelo a confronto è fuoco vivo. Eviti lo sguardo, nascondi i tuoi pensieri, fingi emozioni che non hai. Tra ciò che sei, e quello che dici di essere, c'è un burrone, che ci separa. Per la ginnastica, scegli la palestra, e meno rischioso e più adatto a te. Non chiede passione, si adatta ai tuoi orari, ed è statica, come te.
Come un coriandolo, volato via dalle mani di un bambino. Ti sei posato sul mio cuore. Portavi con te, tutti i colori. Le fantasie e le emozioni. Mi hai preso l'anima ed il sorriso. Insieme a te, era primavera in quell'amore del momento, il tempo era il nostro strumento. Suonava musica, in sincronia. Ed era bella, quella follia. Ed io, la sento ancora mia, con tutta l'anima.
Nell'acquerello della vita, ogni giorno si delinea, un nuovo tratto. Dove lo scatto non ha freno, e corre come un treno. Un dipinto che prende forma, tra flutti di emozioni, in una marea di sensazioni. Dove la sete di sapere, non si disseta, dove il comprendere l'amo_re, arricchisce il chiarore. Pennellate di colore, mescolate al chiaro scuro, danno effetto, danno senso, danno vertigine, euforia. Dove nella colatura, c'è conflitto, c'è mistura. E nella struttura c'è il sapere, e la crescita dell'essere, ciò che siamo e che saremo.
Costante presenza, invade la testa. L'onda del mare, avanza verso di me in un riflesso di luce stellare. È scesa la notte. Cammino, mi fermo e resto a pensare. Il tempo è trascorso, a che serve amare. Nell'aria aleggiano leggere le mie emozioni. Il cuore che batte, la voce che trema. È stato allora, ma ora è passato. Presente, futuro, non si è avverato. Il tempo medita, il tempo ascolta, e lascia solo un'impronta. L'onda verrà, e con se la porterà giù negli abissi del mare. Lievi e leggeri i miei ricordi, danzano nel riflesso di quella luce stellare. E molto che aspettano, ecco, ora possono andare.
E poi... amore... e chiedersi, sarà, potrà, chissà... casualità, destino. L'aprirsi del giorno, nell'anima raminga. Un alba, un tramonto, dove è l'incontro... la vita che passa e tu che attendi. E poi, accade, ma non ti senti pronta. E rimandi ad un domani, che forse non vuoi trovare. E non permetti a nessuno di avvicinarti troppo. È l'incompiuta, di ciò che forse non sai, e che non saprai mai. E resta un tenue ricordo di una voce, a cui non darai mai un volto.
C'era in quegli occhi, il mio respiro. Il mio sentirmi donna insieme a te. Il desiderio e la passione, non c'era ombra, ma solo colore. Niente chiari o scuri, solo intensi, vividi colori. Qualcosa a pelle, che mi faceva sentire... d'appartenere alle stelle. Amata, desiderata, come la rosa quando sboccia, sotto la rugiada. In quella emozione, sfido ogni donna, a non sentire amore.
In fondo, a che serve pensare? A volte penso ma poi mi adagio, affinché il pensiero, non possa pensare. Ma quanto produce un pensiero si elabora e si pensa. È una specie di tormenta, tormenta l'anima, e la mente. Scusa, ma allora non è meglio non capire niente. Perché, per come, e si ritorna embrione. In quello stato che è solo confusione. Beato è colui, che non si fa domande, non perde tempo e non si aspetta risposte. Non chiede verità, e ne, menzogne. Vive tranquillo, nella sua dimensione, non ha ambizione, e neanche delusione.
C'è sempre l'attimo dell'illusione. Il guardare in volto la verità, può far male, ma è realtà. Ci si può illudere nella vita, guai se così non fosse. Come la scia di fumo, che lascia un odore acre, avverti che si è persa l'emozione. Che ti sei immaginata, forse esaltata, ed è sfumata. Dipeso da me, dipeso da te, dipeso dal tempo che non c'è. Se qualcosa è stato, non è commentato. Non c'è recensione, nell'emozione.
Potremmo amarci come le farfalle, in quella armonia di un solo giorno. Come gli elefanti, con quella forza che distingue tanti. Come le stelle, che accendono il cielo. Come il vento, che scuote le foglie. Come l'acqua, che scende dal ruscello. Come due persone, che provano Amore. Potremmo Amarci, ma così non è.