Scritta da: Widmer Valbonesi

Molo 22

La luna splendeva da tempo
nella tovaglia del cielo, con
le stelle commensali quando
giungemmo al molo di ponente.
Un posto nuovo, musica amica accompagna
quella prima sera insieme dell'annata.
Un rebus come sarebbe andata!
Un tempio del buon gusto,
piano bar all'ingresso e a picco
sul mare la sala si spiega con vetrate
illuminate da candele bianche.
Le onde che lambiscono gli scogli,
la risacca che vedi nelle luci della
città che vi si specchia.
La mente galoppante immagina di essere
ancora lì insieme questa estate a gustare
il sapore, l'odore e il rumore di quel mare.
Un raso bianco illumina il suo viso
spesso scontento, il merito non
è solo del colore, ma del calore
che lo scenario magico trasmette.
La mano non ritrae, anzi la stringe,
avverti dal suo sorriso e dalla carezza
che si fa sul raso, che è raggiante
si sente viva di novità.
Non c'è voglia di tornare, la musica
diffonde melodie incatenanti,
buon ultimi ad uscire.
Gli scogli cantano di onde
infrante, dipinti dai contorni
spumeggianti, ossigenanti dell'amore.
Il vento nella darsena sugli alberi maestri
sibila un saluto, un invito al ritorno.
Il rebus non è mistero si è risolto lì al molo,
nel fascino della bellissima serata.
Oliviero Widmer Valbonesi
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Widmer Valbonesi

    Diluvio universale

    Cornicioni di illusioni si staccano
    dalle pareti dell'amore e cadono
    nei canyons di vene aride del cuore.
    Affreschi ormai scrostati finiscono
    nella polvere di amplessi da tempo
    dimenticati e infine trascinati in un
    ruscello di lacrime che ormai è fiume
    in piena, cresce, livella gorghi voraci
    pieni di rospi già inghiottiti. Le rive
    non bastano, tutto trascina a valle la
    piena verso le rapide, si ingrossa, preme
    contro la diga, la sfonda e come cascata
    di urina finisce dritta nella rete della fogna.
    Senso di sollievo, urlo liberatore che come
    eco ritorna indietro e provoca un rumore
    assordante che mi sveglia.
    Tu sopra ad un'arca, sei lì che mi guardi
    sopravvissuta al diluvio universale, mi dici:
    ma che stai a fare? Spariscono di colpo le
    cesoie immaginarie che vorrebbero tagliare
    i fili di acciaio che mi imprigionano la mente.
    Oliviero Widmer Valbonesi
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Widmer Valbonesi

      Solo nella folla

      Percorsi solitari in mezzo ai prati,
      il volteggio di una farfalla, i saltelli
      di un grillo, la carezza del vento
      scuote il canneto, lo sguardo vigile
      di un falco presidia la campagna.
      Sei solo ma senti che lì c'è la vita!

      Occhi fieri di patrioti, eroi delle
      nostre libertà ti fissano nelle lapidi
      di Pantheon vuoti, sei solo ma senti
      il peso dell'eredità di quel martirio
      e l'orgoglio che ti accompagna.

      L'anima di un pittore che rivive
      osservandone la tela, l'armonia entra
      nel cuore e ti libera la mente quando
      ascolti una musica divina. Tu sembri
      solo, ma sei in dolce compagnia.

      Percorsi affollati in mezzo a giovani
      alienati da decibel, pieni di lattine che
      fanno gli occhi spenti, apolidi dal
      nulla accomunati hanno in mente solo
      come tirare a campare.

      Menti spappolate dalla noia crescente,
      senso del dovere zero, milioni di persone
      che si perdono nei miti di veline, fiction
      e calciatori, storie piagnone, la cultura
      nazionalpopolare incessante sugli schermi.

      Porte e finestre al tramonto già sbarrate
      donne spaventate dal timore di scippi
      e di essere violentate. Branchi di codardi
      fanno il coro ai potenti sperando di potere
      raccattare qualche briciola di pane.

      Libertà di stampa chiesta per giornalisti
      non indipendenti, il sapere di intellettuali
      che non si libra ma è organico a una parte,
      prediche di preti interessati a circuir la fede,
      onirici sogni che inseguono miti di cartone.

      Menti inconsistenti, pennivendoli offrono
      pensieri giornalieri, schiavi dei diritti credono
      che tutto sia loro dovuto senza dover dare.
      È qui in questa folla di conformismo, oceano
      indifferente di opportunismo, che mi sento solo.
      Oliviero Widmer Valbonesi
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Widmer Valbonesi

        Sussurro di interesse

        Continuo ad aspettare un sussurro
        di interesse per me, ma invano.
        Passo sempre nell'indifferenza del
        tuo cuore, come la banalità transita
        nel mondo. Ma sai, il mio cuore
        non dispera. Capita raramente ma
        a volte si alza l'orizzonte, si apre
        la propria mente, si guarda oltre,
        sì, ogni tanto un sogno si avvera...
        Oliviero Widmer Valbonesi
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Widmer Valbonesi

          La forza di un plurale

          È triste mantenere le passioni
          dentro a degli argini e confini.
          Il tempo scorrendo trasforma
          amori grandi in semplice affetto
          ma è difficile far sembrare affetto
          quello che senti ancora grande amore.
          In una coppia se c'è solo una passione
          dell'altro può essere il tormento.
          Quando invece ci sono le passioni,
          non reggono argini alzati o confini
          amore e sentimenti sono un crescendo;
          che forza dirompente ha... un plurale!
          Oliviero Widmer Valbonesi
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Widmer Valbonesi

            Rocche

            Come rocche
            mi appaiono i ricordi,
            imponenti
            dall'alto preservano cimeli
            nella valle del tuo cammino.
            Difendono il tuo cuore
            dall'intrusione di nuove emozioni,
            alzano ponti levatoi
            che non entrino dolci invasori.
            Fanno di tutte le erbe un fascio
            e nel risentimento
            spruzzano olio bollente
            Su tutto ciò che intorno ruota.
            Ma nessuna rocca
            nel tempo ha resistito.
            Si è fatta espugnare sempre
            dal palpito nuovo della vita.
            Oliviero Widmer Valbonesi
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: Widmer Valbonesi

              Brina d'amore

              Il cuore è come un frigorifero
              ogni tanto devi staccar la spina.
              E allora tutto ciò che era brina
              si scioglie, poi, lo riattacchi
              e tutto funziona come prima.
              Se però il tuo amore è come brina
              per scioglierla non devi staccare
              la spina, guardagli gli occhi
              intensamente, parla con lei,
              regalagli il calore del tuo cuore.
              Oliviero Widmer Valbonesi
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: Widmer Valbonesi

                Romagna

                Se il Paradiso esiste
                è qui in Romagna.
                Fioriscono i ciliegi
                in primavera e i peschi
                odorano e colorano
                di rosa la campagna.
                Verso la costa c'è fermento
                gente fiera che vi lavora
                si prepara con nuova lena
                alla stagione che si avvicina.

                L'estate porta al nostro mare
                milioni di turisti a dimorare.
                Dopo il sole della spiaggia,
                la notte vi accompagna in balli
                e divertimenti, nascono amori
                che speri durino una vita e che
                a volte si esauriscono quella sera.
                Torni a casa tua ma non scordi
                quell'atmosfera, sai già che qui
                ritornerai la prossima vacanza.

                L'autunno porta l'odor del mosto
                dalla collina, albana e sangiovese,
                accompagnano tra le ginestre chi
                si avventura in cerchi di fagiani e
                starne, o chi nei boschi ingialliti
                va per tartufi, funghi e castagni.
                Nelle città se si rimane, trovi la cultura
                la tomba del sommo poeta, arte e mosaici.
                Il liscio nelle balere, la Rimini di Fellini
                l'Ebe del Canova, i libri della Malatestiana

                L'inverno qui è breve, il calore
                della gente tiene lontana la neve.
                Le donne sono belle, fiere, austere.
                Le menti sono libere e presenti,
                si ribellano all'ozio e al potere.
                Le piazze, le vie, onorano i martiri
                del risorgimento, ricordano la storia
                nei circoli dell'edera in ogni borgo
                si educa, ancora, al senso del dovere.
                Per questo io ti amo, mia Romagna.
                Oliviero Widmer Valbonesi
                Vota la poesia: Commenta