Scritta da: Widmer Valbonesi

Io non mi arrendo

Fischi di treni in arrivo o in partenza
alla stazione intrecciano pensieri
in entrata ed in uscita.
Illusioni che una cena al posto accanto
potesse illuminare la serata. Minestra
riscaldata inacidita mette a nudo
l'illusione di aspettative stanche.
Voli di pavoncelle spaventate
dall'arrivo di un rapace attraversano
in ogni dove un cuore senza pace.
Lo stomaco in subbuglio da scariche
di bile liberate, un libro troppo tosto
da assimilare per una mente assente,
è un'altra notte in bianco, sai che è lì
vicina ma non ti è accanto.
Sventolio di bandiere bianche, l'edera
verde impressa, rendono un'immagine
di qualcuno disponibile alla resa.
L'edera speranza verde che non muore
Su bandiere rosse fu un giorno impressa
a significare la sintesi di pensiero e azione
di ragione e di passione simbolo di una
minoranza che non si piega all'arroganza.
Scrivo su un cartello "io non mi arrendo"
E lo espongo sul mio petto o se volete
Sopra al cuore, loro devono vedere
che c'è l'orgoglio di non mollare, lei
deve sapere che io non mi arrendo.
Un seme di fiore cade nella roccia spoglia
ma quando trova un grammo di terra
bagnata sboccia come fosse primavera.
Ed è più bello e più si nota in quella parete
nuda, la speranza che non si è arresa può
riprendere la vita.
Oliviero Widmer Valbonesi
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    Scritta da: Widmer Valbonesi

    Il giorno della notte

    La luna incrocia il sole che tramonta, il rosso declina e sfuma il cielo all'orizzonte, voli di uccelli riempiono il cielo diretti verso il mare o le paludi.
    Pian piano la luce scompare e il cielo, lenzuolo di stelle, ci mostra lo splendore della luna. È lì in quel trapasso che nasce il giorno della notte, è lì che si ritrovano gli innamorati, è lì che si ispirano i cuori dei poeti, è lì che quei magici momenti si trasformano in baci e tenerezze.
    La vedi riflessa nello stagno e quel tremolio nell'acqua sembra
    la fotografia delle tue emozioni
    che scorre dai tuoi occhi, passa attraverso i pori dei tuoi sensi e giunge fino al cuore, ed è così che il giorno della notte diventa l'alba dell'amore.
    Oliviero Widmer Valbonesi
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      Scritta da: Widmer Valbonesi

      Buon compleanno amore

      Vorrei stupirti con parole
      che non trovo per dirti
      buon compleanno amore.
      Vorrei regalarti un mazzo di rose
      Il cui profumo rimanesse eterno, tanto
      rosse da coprire il grigio dell’inverno.
      Vorrei che ogni petalo da adesso
      cadendo fosse come ogni pagina
      di un diario pieno di successo.
      Vorrei regalarti una torta di sorrisi
      pieno di candeline di desideri , e
      che spegnendole diventassero veri .
      Vorrei regalarti un gatto persiano
      grigio, striato a pelo lungo
      che trasferisse a me le tue carezze.
      Vorrei che il suo  miagolìo portasse
      serenità, affetto e dolcezza e che ti
      arrivasse  portavoce del mio cuore.
      Vorrei che tu non cambiassi mai
      buon compleanno amore,
      rimani sempre come sei!
      Oliviero Widmer Valbonesi
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        Scritta da: Widmer Valbonesi

        Voglia di un nitrito

        Eppure ritornerò nei tuoi pensieri
        cavalcherò le onde più alte per
        approdare alla spiaggia dell'isola
        deserta e lambire i tuoi desideri.
        Sfiderò anche lo yeti delle nevi
        per sciogliere il gelo dal tuo cuore.
        M i arrampicherò su per gli specchi
        pur di riuscire ad addolcirti gli occhi.
        Scaverò le montagne di detriti
        che incrostano come stalattiti
        gli anfratti del tuo amore.
        Eppure risveglierò i tuo tormenti
        puledri liberi nella prateria
        condotti e controllati entro recinti.
        Taglierò con le cesoie il filo spinato
        abbatterò ad uno ad uno quei paletti
        per darti ancora la voglia di un nitrito.
        Oliviero Widmer Valbonesi
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          Scritta da: Widmer Valbonesi

          Occhi preziosi dell'amore

          Zaffiri, smeraldi e rubini
          occhi, pietre preziose brillano
          vivi negli sguardi di menti
          intelligenti, si spengono tristi
          nella noia delle menti assenti.
          Rubini zaffiri e smeraldi
          occhi spenti in menti frizzanti
          trasformano la vita in novità
          continua, stress ed angoscia
          diventano cupi dalla frenesia.
          Smeraldi, rubini e zaffiri,
          telecamere incastonate dentro
          al cuore, brillano e si spengono
          come i sentimenti. Sono
          gli occhi preziosi dell'amore.
          Oliviero Widmer Valbonesi
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            Scritta da: Widmer Valbonesi

            Foresta di smeraldi

            Nel buio della stanza
            vedo i tuoi occhi caldi
            come braci in un camino.
            Mi trasportano in un sogno
            travolgente di piacere.
            Guizzi di luce che trafiggono
            il buio fitto, profondo e nero
            rubini intensi che sfiorano la pelle
            con calma la mente mi accarezzano
            penetrano nel cuore dolcemente.
            Nella penombra della stanza
            i miei occhi azzurri come
            lame trafiggono i tuoi sensi
            accarezzano la pelle di sussurri
            diventano verdi... nel piacere.
            Alici che guizzano nel mare
            zaffiri color del cielo scuro, come
            pennelli dipingono il tuo corpo
            si fondono coi tuoi occhi caldi
            diventano foreste... di smeraldi.
            Oliviero Widmer Valbonesi
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              Scritta da: Widmer Valbonesi

              La poiana

              La puoi vedere ogni mattina
              appollaiata sopra un palo
              della recinzione che costeggia
              l'autostrada. È una poiana
              bella, fiera ed immobile osserva
              lo scorrere del traffico e si gusta
              il riverbero e il calore del sole.
              Poi si alza, allarga le sue ali
              vola in alto sulla campagna
              a perlustrare, e poi, silenziosa
              piomba sulle prede da mangiare.
              Anch'io ho una poiana dentro
              al cuore, è ferma lì ad osservare
              il traffico dei miei sentimenti.
              Ogni tanto si trasforma, diventa gatta,
              fa le fusa e si lascia accarezzare ma
              se poi tenti di ritornare a vivere
              con lei non solo qualche istante
              si alza, vola via e minacciosa
              ti dice "voglio poter fare quello
              che voglio, volare qua e là libera
              ti devi accontentare di quegli
              attimi che mi sentirò di darti".
              E allora torna a presidiare
              il tuo cuore triste e se passa
              un'allodola e hai voglia di volare,
              lei arriva subito e la ghermisce
              rifà la gatta e poi sparisce.
              Sono quattro giorni che non la sento.
              Lei non chiama ed io nemmeno.
              Quattro giorni che non la vedo.
              Forse come allodola ha inseguito
              il luccichio di uno specchietto
              forse brillava ai suoi occhi
              e adesso, ad un'ala è ferita.
              Forse più semplicemente la fiera poiana
              si è goduta quattro giorni di quiete e sole
              ritemprata e ferma non si fa sentire, chissà
              se pensa come me: perché non mi chiama?
              Oliviero Widmer Valbonesi
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                Scritta da: Widmer Valbonesi

                Stella

                Stella che hai brillato
                nel firmamento del mio cuore.
                Stella che hai estratto
                dalla mia mente dolci parole
                che ti parlavano d'amore.
                Stella che ad un tratto ti sei
                divisa in due. Una parte di te
                che inseguiva le mie carezze
                sul volto e sui capelli, ansiosa
                come una tela bianca aspetta
                il pennello di un pittore bramosa
                di diventare un'opera d'arte.
                E l'altra parte di te, invece, si
                interrogava se quella eri proprio tu,
                non si riconosceva più, arrivava a
                chiedersi se quella già vissuta
                era stata vera vita.
                Però questa emozione mai provata
                Lo stomaco bloccava e alfine ti ha
                spaventata. In quel "io vorrei non
                vorrei", eterno dilemma, si sceglie
                sempre la tranquillità
                mai di vivere la vita.
                Stella che ancora accendi il mio cuore.
                Stella che alimenti dolci emozioni.
                Ritorna a brillare nel mio firmamento
                solleticherò la tua mente
                con un arpeggio melodioso di parole,
                affrescherò di carezze tutto il tuo corpo,
                e insieme... cercheremo l'eternità.
                Oliviero Widmer Valbonesi
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                  Scritta da: Widmer Valbonesi

                  Labbra di corallo

                  Le stelle si addormentano
                  avvolte nel chiaro della luna
                  quando io chiudo gli occhi e
                  tu mi appari, dolce visione
                  che poi scompare.
                  Le mie mani si allungano e
                  come vento accarezzano
                  i tuoi capelli, la mia bocca
                  sfiora le tue labbra di corallo
                  e un tenero bacio ne ricava.
                  La fantasia abile regista dei
                  miei sogni, spalanca porte
                  chiuse, cori di violini suonano
                  melodie sconosciute, il gorgo
                  dell'immenso si riduce a poco,
                  tutto si concentra in quel calore.
                  Ciak. Il film è finito, apro gli occhi
                  nel silenzio tutto è buio. Vedo
                  la mia stella, l'attrice protagonista
                  Dei miei sogni che mi sorride,
                  l'appuntamento è solo rimandato
                  non svanito.
                  Oliviero Widmer Valbonesi
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                    Scritta da: Widmer Valbonesi

                    Mare dell'apparenza

                    Uno sbuffo gelido di tramontana
                    soffia veloce rintocca la campana.
                    Antichi suoni da tempo smarriti
                    svegliano fiacchi uccelli notturni
                    addormentati. Borbottano così
                    mezzo appisolati e raccontano
                    di amori nati e mai sopiti.
                    Eclissi d'amore dentro ai cuori
                    Lontano echeggia un'acuta sirena
                    la nave vaga in cerca dell'essenza
                    fende la nebbia la luce del faro
                    indica la rotta vera da seguire
                    ai naviganti del mare dell'apparenza.
                    Oliviero Widmer Valbonesi
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