Scritta da: Rossella Porro
in Poesie (Poesie personali)
Tristi pensieri fanno un girotondo intorno al mio mondo
come esuli gabbiani
planano dolcemente
sul pelo di bianche acque
... e annegano nel mare delle speranze.
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Tristi pensieri fanno un girotondo intorno al mio mondo
come esuli gabbiani
planano dolcemente
sul pelo di bianche acque
... e annegano nel mare delle speranze.
Oh altra cosa era lei
nel pensier ora mi sfugge
il familiar sorriso
adombrato da una sì tal maschera
che cela a noi mortali
inestricabili misteri.
Oh altra cosa era lei
nel pensier ora mi sfugge
il sì dolce canto
taciuto dal mesto sigillo
posto sulle marmoree
labbra.
Oh altra cosa era lei
ma nel pensier
ora mi sfugge.
Nell'istante in cui svaniscono i ricordi
sull'onda delle tue parole
mi ritrovo a navigare
ove il soffio del tuo respiro
sospinge i miei pensieri.
Nelle stanze buie
dell'anima
perimetro confini
d'inaccessibili pensieri,
granelli di sabbia
d'oro rinchiusi
in uno scrigno
sepolto nell'oblio
di un tempo mai passato.
Sono nato
il giorno stesso
in cui sono morto
mentre il corpo
giaceva immoto
come vuoto bozzolo
nascevo alla vita
Com'è duro
rinascere
dopo essere
morto, ma
si rischia
di passar la vita
da morti
se non si lascia
alla terra
il peso
del corpo morto.
Ascolta, riesci a sentire?
Parlano in silenzio
senza più parole
gli occhi asciutti
che piangono dolore
Ascolta, riesci a sentire?
I loro passi non fanno rumore
eppure devi sentire
quanto cupo è il peso del dolore
Non senti?
Ascolta, tu devi sentire.
Noi non ci parliamo mai
troppo lontani
per essere vicini
così persino
il tuo nome
mi è divenuto
estraneo
un pesante fardello
da pronunciare
un vuoto
che un tempo
avresti dovuto colmare, ma
noi non ci parliamo mai.
Ascolterò
le canzoni che non hanno
mai cantato
raccoglierò i frammenti
delle cose perdute
disegnerò a colori
il passato appannato
lascerò che il vento
mi accarezzi l'anima
entrando gelido nei
solchi nascosti
rimuoverò la polvere
dai vecchi libri
compagni di viaggi
attraccati al porto
aprirò le porte
alle tempeste
perché l'acqua lavi
le vecchie impronte
punterò i piedi
lasciando un solco
perché questo giorno
sia l'ultimo di ieri
e il primo di domani.
Scrivo nel buio
di una sera qualunque
in un posto qualunque
su di un foglio qualunque
di ciò che non vedo in chiunque
se non in te.
Amare
le tracce che hai lasciato
sulla bianca sabbia
che neppure il mare
osa cancellare,
amare
le cose che mi hai regalato
e che forse
non ho ancora capito,
amare le lacrime
che t'hanno amato.