Scritta da: Rossella Porro
in Poesie (Poesie personali)
Così egli sedeva
chino in avanti
e il cuore lasciato
tre passi indietro.
Composta venerdì 12 marzo 2010
Così egli sedeva
chino in avanti
e il cuore lasciato
tre passi indietro.
Tu mi rendi triste
e nemmeno te ne avvedi,
delle tue parole
possono farne corone
di fiori
da mettere sul capo
nelle belle giornate
di sole,
ma è nella sera
che i fiori
perdono colore
e le paure s'insinuano
tra i teneri
petali e spuntano
spine
tu mi rendi triste
e nemmeno te ne avvedi.
Vago di mare in mare
di terra in terra
trasportata dalle correnti
non ho più patria
non ho più casa
nessun rifugio
non avrò mai pace
ne un giacilio su cui riposare
ne tenere braccia da accarezzare
vago di mare in mare
di terra in terra
di speranza in speranza.
Esili rami sottili
si allungano agli ultimi tepori
dei raggi solari
memori di antichi sapori.
Le stanche radici
ancorate alle illusioni
si stringono
saldamente alla terra
in preda a fremiti
improvvisi
che regalano al vento
in un m'ama non m'ama
malinconici pensieri
che tornano al cuore
con un freddo e acre crepitio.
Ho sognato di te
ancora una volta
eri nel canto
dell'acqua del fiume
che lambiva
ciottoli arsi dal sole
eri nel silenzio
delle acerbe fronde
scosse dal vento
eri nelle pietre
della vecchia casa
dagli occhi serrati
e dalla bocca cucita
che ci ha visti vicini
eri nell'erba fresca
dell'ampia valle
che attraversavo
carezzando con la fanciulla
mano tremante
e vuota
ho sognato di te
ancora una volta.
È una notte fonda
senza stelle
ma l'oscurità
mi sembra amica
nasconde tra i suoi
fumosi abbracci
questi occhi lucidi
finestre appannate
sui vicoli
estranei che s'aprono
come sconosciute matasse
dimentiche di promesse mai mantenute
mai notte mi fu più compagna
di questa oscura notte.
Ho costruito
un recinto
di rose e di spine
perché tu non ti possa
più avvicinare
ho cancellato ogni
ombra che
lasciava la tua
impronta
perché
voglio solo luce
e tu sei solo notte
che ottenebra il mio cielo.
Come fa
il vero
a perdersi
nell'illusorio?
Come fa
il non detto
ad essere
ascoltato?
Eppure
hai franteso
il vero
e udito
il falso.
Lo so
lo so
tu che mi sorridi
e taci,
aspetti
e i tuoi occhi
m'aprono l'anima
come un taglio
che da parte a parte
schiude l'ombre
e apre sentieri nelle
viscere nascoste.
Lo so
lo so
non è più il tempo
delle ferite d'ardere
e ad altro tempo
volgere lo sguardo
e le mani e il cuore
si deve,
ma il segno come
marchio a fuoco
sulla pelle brucia.
Lo so
lo so
alzare la testa
trascinare i passi
e andare si deve,
tu che mi guardi e sospiri
e il dolce tuo tepore
m'avvolge il cuore
e i pensieri e
lo sai che io
lo so
che il domani
m'aspetta
e il caparbio piede non è più fermo
alla tua ombra
ma compagno per il lungo viaggio.
Se ci fosse stato
e non c'è stato
quel vento audace
ad indirazzar le vele
se ci fosse stato
e non c'è stato
quel sole caldo
a maturare il frutto
se ci fosse stato
e non c'è stato
quel tempo
d'aspettare
se ci fosse stato
e non c'è stato
questa è l'unica cosa
che mi fu dato sapere.