Nella sorda figura cerco di riunire i pensieri. Ed ecco scoprire la magica metafisica della mia mente. Sfogliando tra i solchi del destino, ho imparato ad innamorarmi delle meravigliose piccole cose che appartengono alla quotidianità. Come un singolare ed incostante esploratore, ho inceduto a lungo, in stretti corridoi, sino a sentirmi come un petalo rapito dalla corrente. Con l'illusione di avvistare l'isola lontana, scivolando e amando la consistenza dell'acqua. Così ho compreso che un cuore per prosperare ha bisogno di forti muri come un edera rampicante.
Nello squarcio profondo dell'anima sospinge lieve l'eco delle tue frasi. Spero tu possa cucire i lembi del cuore che un passante distratto ha stracciato Non è facile stare al fianco mio, proprio come la corsa per prendere il treno in orario nella mattina in cui hai rinviato la sveglia 5 minuti più tardi del solito. In un bottone il mio cuore di pezza si impigliò e slacciandosi tutto di me per terra si rovesciò. Adesso è un gomitolo che ahimè capitombola nel viale raccogliendo sassolini, polvere e fango.
Prova ad immergere le mani in un fiume. La corrente ti spinge nel senso del mare. Puoi fermare l'amore? Ogni stella è un chicco di sabbia scivola tra le mani... Puoi fermare l'amore? Viaggia il tuo pensiero In un asciutto mare e io ti scrivo in silenzio dentro una bolla di sapone. Posso solo rimirare dalla discosta orbita ivi è il mio cuore bisognoso di cure. Puoi fermare l'amore? Non credo si lasci prendere Perché non c'è velocità più rapida di essa. Perché mentre lo contempli è già giunto al capolinea.
Io in te tu in me, ciascuno di noi visitatore della propria metà, ha donato un fiore sulle labbra del confine tra parole trattenute e silenzi. Poi i baci tuoi sfregiavano l'azzurro cielo come un fulmine. Prima che l'occhio ti vedesse, il batticuore mio cantava... non è stato il vento a farmi volare.
Nell'immacolato sfolgorio del sole che danza creando pulporee striscie lungo i fianchi, desidero te. Che come fluida sorgente disseti le aride curve della mia mente. Visionario e balzante sugli occhi è il mio impulso. Vestita di aria chiara del mattino, scrivo ombra sulla pelle, le amorevoli carezze che vorrei. Come in preghiera, lentamente alzo il mio sguardo e sento forte la comunione dell'anima mia col vento che a te giunge per farsi respirare.
Il corpo mio si piega Su nervi di tela e luci di candela. Un sangue colora la schiena quando bacia la mia vena, il respiro si fa di crema. Sento che non sarò più foglia d'autunno dormiente sui binari di quel treno che mai passò. Sento che non ci saranno strade da perdere dentro i tuoi occhi. Ho solo un cielo nero da riempire con nuovi disegni ad ogni ritorno da te. Non ci sarà più aria da trattenere a denti stretti, perché soffierai sulle nuvole dei miei polmoni. Adesso posso sentirmi lontano. Adesso posso dirti perché ti amo. Adesso posso iniziare raccontarti chi sono io, perché se amo vivo, Se ho amore Io sono.
La mia schiena si veste di vento quando per caso incontro il mare, si avvicina con le sue onde, poi inizia a indietreggiare. E oggi somiglia a ieri con questa faccia con le promesse perdute che non riconosco più. L'acqua scorre nel mare non sta mai ferma proprio come me. E di cosa sono fatti i miei sogni? ne ho regalate di lacrime al vento! Voglia di perdere a botte il mio io se anche stanotte non dormo. Ore per rimpiangere che la carezza è un dono ed è sacra come il pane ma perché giace ancora il pensiero senza sogno? Sola a guardare quella cretina di spiaggia che si agita lamento sugli scogli. Poi l'idea e spero in lei, sarà laccio stretto al mio cuore. Agitato pensiero ora fermati e inizia a disegnare la chiave giusta per questi occhi che non voglion più parlare.
Tremula preda del passato lo ero poi passò il falco con il raggio dei suoi occhi sciolse il nodo mio dell'anima. Il falco fu uomo, l'uomo il deserto. Ero solo un sasso e le sue giudiziose mani mi bagnarono nell'oro, le mie vecchie lacrime le rifugiò sotto la terra. Il suo canto mi cullò tutta la notte regalandomi il suo prezioso calore. E restituì quel fiore nato sull'asfalto alla terra. Forse un giorno nascerà un grande prato e non saremo più soli.
Donna veleno aveva un sogno, ma un fottuto bastardo mentre lei era in volo, sparò le sue ali... Violento fu l'impatto con la realtà. Ma poi lei aprì gli occhi solo poche mani la purificarono dal fango. Un giorno lei si alzò... Si innamorò ancora più forte! Si innamorò della solitudine, si innamorò degli alberi, e del canto degli uccelli. E si innamorò dell'amore. Ebbe ancora il coraggio ancora una volta di amare l'amore. Poi lei prese la sua spada cominciò a squarciare gli ostacoli, sanguinando, tracciò la sua evoluzione. Lei si voltò indietro e scoprì che la sua ombra era svanita.
So che ci sono immagini che non si posso svelare. So che ci sono oltre la barriera dei sensi, nel afasia e nell'immobilità del corpo.
Un viaggio parallelo, uno stato di inconscio, più evoluto. Mi racconta il potere dell'anima. Oltrepassa il sogno, prende forma una luce abbagliante, fa divenire immateriale ogni atomo. E riapro gli occhi per fame.