Poesie che hanno partecipato al concorso Come un granello di Sabbia

Frasi di questo concorso le trovi anche in Frasi & Aforismi e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Violina Sirola

Padri nudi

Tolgo ai padri la parola, vedo
il mare inquinato, le foreste
devastate, un sole malato
la morte regalata.

Rispetto la memoria di chi
ha amato la natura, non l'ha
adulata. Rifiuto l'ideale
che trasforma la vita
in tragica farsa, "l'eco delle Parole
sublima l'olocausto".

La Parola dei padri è servita
da filo
ed è arrivata a noi
per seminare morte.
Ora, taglio il filo, i nostri padri
nudi
reclamano pudore
portano grande amore per il luogo natio
per la luce del sole, per i sogni d'amore.
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    Scritta da: Violina Sirola

    Ansia

    La tristezza ha segnato di grigio
    l'orizzonte, nell'oblio
    del presente
    l'ansia del divenire m'accompagna.
    Vedo le mille luci che
    danzanti, spettro passato corre
    nella mente;
    non ansia avvolge chi compiuto
    ancora
    ripete il divenire
    nel presente.

    Attimo ingordo, ingoia
    strozza il tempo. Sole
    non tramontare
    tutto presente, niente passato
    nulla che divenga.
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      Scritta da: Rosa Cassese

      Amore inutile

      Amare è inutile
      è proprio banale
      pensare sempre
      a te...
      che fai il possibile
      per denotare che
      non ci sei
      per me!
      Mi struggo, ti penso
      mi arrovello, mi
      spengo, mi
      riaccendo ma è
      un'inutile fiammella
      senza alcun tepore
      sa di freddo
      polare, di gelo
      solare... di cuore
      trafitto da tanta
      indifferenza
      solitudine e
      abbandono!
      L'amore è dono,
      se tu lo sfuggi
      rimane un "pacco"
      con il suo triste
      Involucro...
      Composta lunedì 7 dicembre 2009
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        Scritta da: Nadia Miano

        Quando ci amavamo

        Tutto era semplice
        quando ci amavamo
        ogni cosa al suo posto.
        Notti spese a dimenticare il giorno
        i risvegli frammenti di sole
        dentro l'anima
        i rumori della strada al mattino
        La tavola imbandita
        sorridevo
        mentre assaporavi
        spicchi di mandarino.
        La musica
        Bach e la brina.
        Taglierò quel pezzo di cielo che guardavamo insieme
        Voglio tenerlo per me.
        È l'ora della luna
        Portami con te
        lungo questo viaggio.
        Ho un cancellino per i pensieri dolciastri
        La polvere copre i ricordi
        l'odore della città nuova allontana
        questo dolore.
        Una finestra spalancata mostra colori accesi
        Rimani nel tempo
        Lontano
        Io non sono sola
        Ho tutti i miei sogni
        con me.
        Composta domenica 6 dicembre 2009
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          Scritta da: orlando

          Respira

          Quanto puoi essere incantevole nella stretta delle mie mani
          nel momento del volo del pensiero fuori dalle reti
          nessuna parola facile con te nel groviglio della lingua del padre
          si scivola al buio nei ragionamenti senza argomento,
          quanto poco ti capisco.
          Squarciamo il velo di comprensione
          ora sai tutto
          non conosciamo le regole per uscire dal labirinto
          bianco su bianco dalle tue spalle ai miei granelli di spirito.
          Quanto sai essere
          meraviglia
          nel momento dello svenimento nudo dietro alle quinte.
          Scendiamo insieme dal palcoscenico cola il rosso delle pareti
          assassinando il sipario.
          Niente biglietto per far mostra delle tue qualità
          treno diretto per la personalità a metà dei miei confini.
          Vai fuori.
          Nel momento della nostra illuminazione
          nello stordimento delle parole che nascono lontano da qui.
          Esci fuori
          dai tuoi occhi pieni dei ricordi degli altri
          cercami al centro
          lontano dai fronzoli dei ricami delle tue sedie di bambola, la bambola del tuo cuore.
          Torna indietro - aiutami a tornare innocente -
          Fino al momento del tuo raccoglimento bagnato con l'uscita alla fine.
          In fondo fuori dalla porta che apre sul nuovo
          quella porta sul mondo finalmente.
          Distenditi e apri le braccia.
          Respira.
          Composta lunedì 7 dicembre 2009
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            Scritta da: orlando

            Sous.chef

            Piatto fresco d'antipasto
            funghi mandorle capperi salati
            assaggia il cuore della crudità
            è solo manzo nel piatto lucido marinato con sale e limone.
            Portami un calice di Derthona, signorina,
            scenderà meglio questo dispiacere fermo a metà.
            S'alza la musica, rimane a terra, verso il cielo, che banalità.
            Ceramica lisa da primo
            affogo nei maccheroni al pescespada e pomodoro
            regalatemi un bicchiere di Sangiovese
            Le Papesse di Papiano festeggeranno con le botti
            questa notte
            inebriate come me da questa vita che gira dopo il quarto bicchiere.
            Filetto con tartufo e grana
            in questo piatto grande come una giostra
            soffocate il mio dolore fra il parmigiano
            e il Nero d'Avola
            scivolerà via anche l'ultimo ricordo
            nel ribaltarsi dei minuti.
            Ho comprato un cappello di paglia
            e una cravatta bianca
            morirò seduta al tavolo
            asciugando le lacrime in una crema di ricotta
            alla marmellata di Gelsi.
            Portatemi una grappa bianca ed un caffè.
            La notte è appena nata.
            Composta lunedì 7 dicembre 2009
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              Scritta da: orlando

              Marta

              Fumo una sigaretta nel buio di questa stanza
              e sembra ci sia poco da dire
              sembra che il mondo possa essere cantato
              mentre si ascoltano le voci della notte
              e si tiene sott'occhio quest'orologio
              che indica i minuti passati
              sulle alte montagne a chiederci chi eravamo
              e chi saremmo state.
              Sulle strade bianche fra i mozziconi fuori legge
              verso la scuola verde dei banchi e del fuoco
              la giovinezza ci è passata davanti
              mentre scalavamo i monticelli d'erba sotto le punte bianche dei monti
              e sull'asfalto bagnato dove non volano le mosche.
              Sale sul trono la signora dei moscerini
              ma sarebbe stato molto dopo
              lei ancora passava le ore
              in quella stanza a suonare la chitarra
              e a fumare sul letto sfatto.
              Abbiamo bevuto il vino alla tua tavola chiara
              parlando di filosofia teatro musica e arte
              ci siamo baciate sotto una rosa bianca su una panchina
              al buio
              e ora mangio da sola su un muro bianco
              prosciutto affumicato e funghi
              e bevo vino caldo e che bella compagnia.
              Composta lunedì 7 dicembre 2009
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