Scritta da: 9marco9
in Poesie (Poesie personali)
Me
non c'è niente
e non manca niente.
Composta lunedì 4 aprile 2011
non c'è niente
e non manca niente.
Gli alberi agli albori
erano i rami dei prati
ma poi i fiori
comprati e piantati
hanno reso gonfi i bronchi,
diventando tronchi
i petali sono per sempre andati
e i gambi tronchi tornati.
Un amore illimitato,
senza condizioni,
egoista.
Mi stringe e s'incolla
al mio corpo,
al riparo.
Si lega i miei capelli
sotto al naso,
li respira.
Un'appendice alla vita,
un miracolo d'amore,
mia Figlia.
Parti, amore,
parti ma torna presto.
E intanto
sfiorami coi tuoi pensieri,
accarezzami con le tue parole,
consolami con le tracce di te.
E quando torni,
presto,
prendimi.
E come posso dirti
che via or devi andare,
ch'è tempo di partire,
mi devi qui lasciare?
E poi rassicurarti
che non cadrò nel pianto
il dì che, nel cercarti,
più non t'avrò accanto?
E come salutarti,
se sfuggono le ore?
E come ringraziarti,
per l'assoluto amore?
E come reclamare
parol che non m'hai detto,
se adesso, a sussurrare,
ti si frantuma il petto?
Parlare non occorre:
il cuore pian bisbiglia
nel filo che intercorre,
legando madre e figlia.
E ancor mi sei d'aiuto,
stringendomi le mani,
è l'ultimo saluto:
Ciao, Mamma, a domani...
Assaggiami stanotte
in barba alla furia dell'inverno
il freddo sempre ci offende
eppure siamo ancora felici.
Un abete nato dall'oro nero
e una manciata di colori e luci
ci ricorderanno d'esser buoni
a tempo debito, una carezza
magari un bacio, un buon brodo
e spariranno i "perché"
evaporeranno i "ma".
Saremo ancora insieme
io e te
in una nuova sospensione
di "forse" e "chissà".
Occhi di case abbarbicate
sui dolci pendii
che guardano il lontano mare.
Intrecci di vie
cosparse sui morbidi dossi.
Ricordo, le percorrevo correndo
mentre la fresca brezza
lievemente intrisa del profumo
dei pini maestosi della Piccola Sila
mi accarezzava.
Castagni secolari affondano
nell'aspra terra.
Esule di essa sono nata,
dolce il tornarvi.
Come piante rampicanti le mie radici
avvinghiano il mio cuore.
Lì dimorano i ricordi più belli.
Luna bella e seducente,
tu che odi
promesse di eterno amore
e col tuo pallido raggio
avvolgi pudicamente
amplessi di celati amanti,
solo il mare
nel vederti
si scuote in lascive maree
e tu compiacente come amante
immergi i raggi tuoi
nelle sue carezzevoli onde.
Vento che turbini
calici di foglie morte
rincuorandole
per pochi istanti ancora
in una malinconica danza,
tu che scuoti
le ancor poche chiome arboree
flettendo i pazienti rami
che assecondano il tuo moto,
avviluppa il mio cuore
e trasporta all'amato
un soffio discreto
nel sussurrare il mio nome.
L'amore non è possesso, ma bramosia
egli ti avvolge e ti sconvolge, ma è frenesia
ti allunga gli orizzonti, ma è fantasia...
Non ti consente di vivere, è tracotante,
ti impone i suoi ritmi, effervescenze,
ogni altra cosa non è importante...
Ma si insinua, poi si infiltra, ma è già tardi
quando ti accorgi è già fatto, ti ha trasformato
sei diventato un altro! vorresti contrastarlo.
Però in fin dei conti è una piacevole sensazione,
un oblio profondo, perché poi non farlo
non hai mai provato cosi grande emozione!