Scritta da: Sasà
in Poesie (Poesie d'Autore)
Eros
Eros ci ha riempiti
di sua forza
legati come un
tronco alle radici
Eros ci ha portati
alle pendici di un
colle ch'è tutto
da esplorare
Eros ci ha scoperti
noi fuggiti.
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Eros ci ha riempiti
di sua forza
legati come un
tronco alle radici
Eros ci ha portati
alle pendici di un
colle ch'è tutto
da esplorare
Eros ci ha scoperti
noi fuggiti.
Speravo arrivassi, ti ho desiderato con tutta me stessa
e adesso che sei qui, sento di non aver abbastanza
tempo per poterti ringraziare di tutto... per tutto... sei tutto!
Amore che ti arriva
e non ti chiede
ha facce senza nomi
senza traccia
Amore che ti chiama
e non ti chiede
non ha memoria
e ti spiazza
Vorresti collocarlo
dargli nome
Vorresti ritrovarlo
il giorno dopo
Ma amore quando arriva
e non ti chiede
non vuole leggi
non vuole misurarsi
Vuole solo prenderti
e lasciarti.
Fumo troppe sigarette,
quando è notte fonda e tutto sembra dire che non c'è vita intorno a me,
perché il mondo di notte sembra più lento,
tutti sono nei loro letti a sognare di cose che non avranno mai
e tu sei lì,
a fissare la finestra sperando che il cielo scoppi.
Fumo troppe sigarette quando è notte.
Perché di notte i fumi del tabacco sembrano poetici e commoventi,
mentre pensi a ciò che nella vita non và
e mentre guardi al tuo cammino lasciando sempre da parte le cose belle per far spazio ai rimpianti, come se pensarci potrà cambiare qualcosa,
ti convinci che qualcosa succederà ma non sai quando e questo ti rassicura,
perché in fondo quei rimpianti ti piacciono e preghi chi ti và
di cambiare le cose anche se sai che dentro di te non vuoi nulla di diverso.
Fumo troppe sigarette di notte.
Basterebbe poco,
appoggiare la testa sul cuscino ed abbandonarsi
ma tu non ci riesci,
perché vuoi capire cosa ti sfugge di mano,
cosa non va bene,
perché ripensi a piccoli momenti di ordinaria felicità che ti hanno segnato dentro e vorresti che ritornassero ancora,
per goderli con maggiore forza,
sapendo che finiranno,
perché ora sai che i momenti di felicità finiscono e che il loro ricordo non ti basta.
Fumo troppe sigarette quando è notte fonda
ma non credo che smetterò perché di notte,
io me e tutti gli altri che porto dentro sono liberi di immaginare il mondo come lo vogliono.
Nei momenti oscuri d'un cieco pover'essere.
Miseria misantropa annebbiatogli la vista.
Sfuocato raggio vide ad occhi di cenere.
L'opaco animo, d'un misero fomentista.
Petali di rosa, quella foce di gioia.
Colmava sorridendo un triste abisso.
che or'il cerebro gli impegna fisso,
un breve momento di dannata gloria.
Quelle frecce nere di radiante voglia,
piccoli momenti d'intenso vissuto.
Or'voglia d'urlare d'un esser muto,
calpesta il suo animo ch'ancor l'imbroglia.
Quel raggio di piacere 'n istanti tenebrosi,
ch'il vento della sorte gli tolse dalla mano.
Aspri impulsi amari nonché scontrosi,
batton sul suo petto, ch'or s'illumina piano.
Ti ho scritto sul muro del mio cuore
un emozione.
Alla porta,
ti ho lasciato un brivido.
Allo specchio,
un riflesso.
Sulla finestra,
una visione.
Sul comodino,
un pensiero.
Sul balcone,
un difetto.
Fai attenzione quando apri l'armadio,
ci ho nascosto dentro il mio orrore.
Sul soffitto,
ti ho lasciato una fuga.
La mia.
L'alba sulla riva
dal corpo, disteso
spasmi di mani
La superficie, una carezza
lieve increspatura
flebili cerchi
Leggero un airone
in volo.
A volte basta un attimo
per dimenticare una vita,
mentre non basta una vita
per dimenticare un attimo.
Con gli occhi colmi d'amore
sei rimasta incantata
da quel piccolo ma grande miracolo
che sta nascendo in te.
Avvolta da un tenero abbraccio di lui
ti svegli da quell'incanto,
ancora incredula incroci i suoi occhi
illuminati da tanta felicità,
senza dir nulla ti stringi ancor più a lui
uniti per sempre da quel miracolo
che si chiama Amore.
Non vi auguro la vita di una rosa
sarebbe troppo breve,
non vi auguro la vita di una stella
sarebbe troppo lunga,
vi auguro di avere lo splendore
di una stella e
la bellezza di una rosa.
Schiena contro schiena
come cavaliere errante
solo senza sole
che illumina il cammino.
Il cuore ferito
e nel petto una corazza di diamanti.
Sangue dalla fronte
battito fermato sale sulle labbra
sguardo annebbiato
resiste il pensiero
perversamente lucido e attento.
Sento oltre il confine
sale dal cielo al mare
sputa a terra il dolore e crede
ad un angelo che muore.
Vive senza stupore
nasce senza candore
si prosta senza timore e vede
solo ali senza volo
le spalle sono dritte
e lo sguardo adesso è fiero
l'ampolla è nella tasca ma non c'è nessun veleno
il sole sta nascendo
la pioggia già echeggia rumorosa
di strada non ne ha più
e la vetta è sotto i piedi
i nemici son passati e han lasciato le ferite
le ali son spiegate
e la passione vuol lasciarsi sollevare.
Riflesso nel vetro di un treno
riesco a vedere me stesso
a cavallo di un mondo che corre veloce
fisso l'immagine e subito
vola il pensiero leggero
a quel cielo che statico tace
mi perdo e disperdo
nel suono dei freni, pensieri
parole che pungono e fragili amori
mi fermo in stazioni
pensando agli arrivi e partenze
di brividi dolci, di lacrime e fiori.