Poesie catartiche


in Poesie (Poesie catartiche)

Libera la mente (il cuore)

Figlio della spietatezza,
trovo un varco per la saggezza.
Fra lotte continue un guerriero varca la soglia,
apprende a varcarla,
il non-ordinario,
Nagual figlio del conflitto,

Il vento del nord soffia pagine di Hagakure,
poesia della guerra per un centro di gravità permanente.
Nuovi sogni per deserti aridi,
sfociano in pianti gelidi.

Nessuna emozione
eppure nella spietatezza nasce anche il poeta,
dalla battaglia contro la morte, la pace.
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    Scritta da: FRANCA COLOZZO
    in Poesie (Poesie catartiche)

    La nebbia

    S'addensa rugiadosa
    la nebbia che sale
    dal suolo leggera,
    come del deserto
    la sabbia ogni cosa
    ricopre d'un velo.

    Scorre veloce
    il paesaggio all'ombra
    d'un raggio di sole.
    Galleggia sospesa
    nel vuoto, la sfera
    d'opalino splendore.

    Dal monte vicino
    s'alza gracchiante
    d'un corvo il rumore.
    Solitaria, una foglia caduca
    rinvia della vita
    all'inutile fuga.
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      Scritta da: G. Casarini
      in Poesie (Poesie catartiche)

      Apocalisse

      Quando si spegnerà quel giorno
      il sole e cadran le stelle giù nel
      mare sol fuoco celeste e gorghi
      di acque violente spaventosi
      avranno sulla terra il lor dominio
      non più nei campi con messi un
      tempo e frutti a rallegrar l'umana
      specie che da allor vagherà nella paura
      e nel terror dolente in attesa misera
      della accorrente fine e un sol destino
      tutti avvolgerà e non vi saranno sconti
      né favori o soprusi e raccomandazioni
      che le imploranti forti voci dei potenti
      e del più debole dei miseri il gridare
      saranno un unico terrificante grido di dolore.
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        Scritta da: Dario Pautasso
        in Poesie (Poesie catartiche)

        Normale

        Quando hai paura e non sai perché
        quando tutto ti infastidisce
        quando un cruccio diventa un peso insopportabile
        quando cerchi tenerezza senza voler rinunciare alla tua solitudine
        quando anche alzarsi è una fatica troppo grande
        beh, in quei casi, sì, sei normale.

        Sei normale se soffri d'amore fino a tremare
        se il petto ti si chiude per una sconvenienza
        che chiunque giudicherebbe leggera
        ma non tu.
        Non sei normale se tutto questo non accade
        se procedi sempre sicuro sulle macerie, dico
        no! Non sei normale.
        Se non piangi, se non urli, se non scuoti le fronde
        pesanti dei tuoi pensieri
        dimmi tu, come ti senti?

        Se in certi momenti vorresti sparire
        se in altri morire
        ecco, io dico, è normale anche questo.

        Se desideri mostrarti al mondo mentre tutt'attorno
        esplodono le bombe
        ti pare normale?

        Fai di te il meglio che puoi
        ma, Dio, lascia perdere i confronti:
        non è normale.
        Composta sabato 13 giugno 2015
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          Scritta da: ROBERTO POZZI
          in Poesie (Poesie catartiche)

          L'armadio senza chiave

          Se sbagliare è umano,
          devo avere oltrepassato il limite
          concesso dall'onnipotente Dio
          credendo di potere di cambiare
          la natura che lui mi ha donato.

          Assecondando le dottrine di una chiesa
          da secoli svuotate della compassione
          del suo umano e divino creatore,
          come l'ennesimo Giuda rinato
          ho tradito me stesso.

          Rinnegando la consapevolezza dell'essere,
          ho lottato per decenni contro il fato
          che mi conduceva verso l'accettazione
          di un originale ma odiata diversità,
          ho rinchiuso nell'armadio senza chiave
          quella parte che illuminava
          la mia anima persa.

          Il disprezzo verso quell'innominabile frammento
          di una personalità da dover annientare
          aveva quasi distrutto il mio vitale istinto,
          finché ho compreso l'assoluta verità:
          nessuno ha il diritto di erigersi a padre eterno,
          distruggere chi sei sempre stato
          e chi sei destinato a diventare.
          Composta giovedì 1 ottobre 2015
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            Scritta da: Marco Sette
            in Poesie (Poesie catartiche)

            Saranno diversi i giorni e il mondo intero

            Sarà diverso il respiro, lo sguardo che affonda nel buio
            sarà diverso il tocco e la pelle, saranno diversi i baci
            ogni bacio sarà diverso
            sarà diverso il raggio di sole, il bagno di luce
            le parole che diciamo, ogni canto ogni grido
            sarà diverso il cielo e il vento, le onde impazzite
            sarà diverso il sonno e l'odio, sarà diverso il male
            la gioia e ogni singolo ricordo.
            Saranno diversi i giorni e il mondo intero
            tutto sarà diverso piccola mia, sarà tutto diverso.
            Ora dormi.
            Non soffrire.
            Non pensarci.
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              Scritta da: Dario Pautasso
              in Poesie (Poesie catartiche)

              Buio e miele

              Dipingi ancora le mie giornate
              con la pennellata lieve delle tue
              mani nelle mani mie.
              Non ti chiedo molto per
              ritrarre un po' di colore, vedi?

              Lanciami nell'incompresa speranza
              e se devi raccogliermi pulcino
              qualche volta, non temere!
              Io saprò ancora volare
              nel tuo incondizionato abbraccio.
              Volerò un po' più alto,
              o un po' più basso.
              Ma volerò, e tu con me.

              Perché il petto si chiude al bello, talvolta.
              Sì, lo ammetto, talvolta, si chiude.
              E mi devo concedere solitario
              alla lotta eterna dell'io.

              Amore, non voltiamo più le spalle
              all'incompreso. Siamo uccelli, siamo gialli girasoli,
              volti al sole nel giorno più bello.
              Non tutto può essere ammissibile alla mente.
              Ragiona sul sentimento e avrai scordato il sentimento.

              Facciamo di mille errori grano per per le stagioni buie
              e non sperpero di gioia,
              non abbattimento di volontà.

              Facciamo sbocciare fiori
              dove tutti si aspettano il freddo dell'inverno,
              nelle lande dove apparirebbe impossibile,
              lasciamo intercorrere un fascio di luce
              tra i nostri visi che, giocosi,
              tornano a specchiarsi.
              Occhi tuoi nei miei.
              Cielo e terra.
              Composta lunedì 31 agosto 2015
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