Poesie criptiche

Le poesie criptiche sono poesie enigmatiche in cui non si riesce a capire con certezza il soggetto.


in Poesie (Poesie criptiche)

La libertà in una gabbia

Son sepolto-sotto un ponte
senza coltri-se non sporche,

volgo il volto-verso il vento:
lambisce lento-un fuoco spento.

passan passi-sopra i sassi
sott'ove giacio-eccheggia un bacio;

lacuno di lapide-muto è il mio epitaffio
eppur'ora un soffio-terge le pietre aride.

morte e vita
congiungon le labbra
arrivo e dipartita
la libertà
in una gabbia.
Composta venerdì 30 settembre 2011
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    Scritta da: Vincenzo D.
    in Poesie (Poesie criptiche)

    Parole Aperte

    È difficile rimanere integri,
    non spezzarsi.

    Vita di fili,
    salvati a braccia conserte.
    Non posso immaginare
    un cammino senza ricordi che
    soffocano le ragnatele,
    fili delicati d'innocenza.

    Colmo gli echi rumorosi,
    emozioni lussuriose del vento.
    A parole aperte,
    penetro lo sciupare del tempo.

    Burattini incatenati,
    non emettono suono.
    A parole aperte,
    un amore tende il filo che
    si tiene più stretto d'un fratello.

    Estirpo il dolore,
    mentre cala la notte.
    A parole aperte,
    l'alba calerà in tramonto che
    ghermirà le tue mani.

    Scappo ora.
    A parole aperte,
    mi tenti nel sano suicidio.

    Chiudo gli occhi,
    perdo il controllo.
    Smarrisco il mio sangue,
    nel tuo corpo.

    A parole aperte,
    viaggio in frammentati schermi,
    in folle ecstasy lussuriosa
    nata dalla parola amore,
    sotto il segno del sangue.

    L'oscuro figlio della luna,
    attende a parole aperte,
    l'ultimo cuore che pulsa,
    amplifica, rende plurale
    la soffocata pena.
    Composta lunedì 9 maggio 2011
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      Scritta da: 164gio51vi
      in Poesie (Poesie criptiche)

      La felicità

      La felicità ch'esso sempre cercò,
      In su le membra la fede
      E la forza de la speranza posò.

      Ed esso infinito spazio percorse,
      Nella sua meta,
      Il fine del fine supremo pose.

      Nelle sue mani non riuscendo a contenerla,
      Nello spazio la sapienza
      E nel vuoto esso sperse.

      Al fine di ricerca, il fine s'accorse
      Ch'esso errato era e il fine vero,
      Tutt'altro luogo cercando andava.

      Nel dolore ch'ad esso parve, la fede
      E la speranza esso sparse e la felicità,
      In tutt'altro luogo ch'esso cercava, esso trovava.

      Nel dolore la felicità,
      E il dolore in essa, nulla ch'esso
      Non cercando trovasse, cercando trovava.

      Inutile nelle non cose e nelle cose
      Ricerca vana. E nel passato più vicino
      Tra un tumultuoso spasimar di membra si trovava.

      Nella felicità, tanta che sapienza nel dolor
      V'era ignoranza e fine sapienza e principio
      Ignoranza, ad essa il capo essendo volse.
      Composta domenica 3 luglio 2011
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        Scritta da: Violina Sirola
        in Poesie (Poesie criptiche)

        Cenerentola

        La bimba annoda la coda
        del pavone
        la trama azzurra con l'ordito
        d'oro, a sera nel piatto la minestra pesa
        quanto vale il suo lavoro.
        Primavera, voglia d'andar via:
        Roma Firenze. Le lucciole sul prato
        fanno via - fuoco alla paglia - e, sogna
        la magia della fatina
        la zucca è una carrozza tutta d'oro
        galoppano i cavalli
        giunta l'ora
        si spegne la candela. Al buio tutte le vacche
        sono nere, Cenerentola è scalza
        attizza il fuoco, cerca l'azzurro
        del principe
        assoluto
        la ruota del pavone ha l'occhio d'oro.
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