in Poesie (Poesie d'Autore)
L'uomo sottomarino
Ho un periscopio piantato nel corpo.
Un occhio che emerge dal mare dell'incertezza,
sopra la superficie di un mare di agonizzanti
stretti nei loro cappotti di bisbigli alle ombre.
Sono rimasto un segreto persino per me stesso,
una metafora per i giorni uggiosi dei bambini di scuola
che impacchetto quotidianamente in una scatola per perdenti
omologati per storie a lieto fine.
Sono un sottomarino adagiato sul fondale dell'esistenza,
ho un'autonomia precaria ma resisto
alle tragedie temporalesche sopra i vivi
che trasbordano dalle rive in corse - verso il niente.
Brandirò acque più leggere per i miei occhi,
così ti vedrò nonostante l'altezza
che dal mio fondale porta al tuo cuore,
"diceva il sottomarino mentre scandagliava il suo sogno".
Composta martedì 14 gennaio 2014