Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)
Contro Crono
Impari la lotta d'uomo
Pura follia pensare alla contesa
Ate, scaglia la tua freccia!
Colpisci la mente
Regalale l'attimo
Io non mi opporrò
Con Morfeo governerò il sogno
Fantaso lascerò alle porte.

Palinuro non lascia il timone
Compagno di viaggio fedele
Traccia dei due amanti il percorso
cosa c'è oltre la collina
Cosa oltre il cielo offeso
Oltre il suo colore perso?

Schegge impazzite di pensiero
Nuvole senza luce
Di respiri soffocati e densi
ed è subito angoscia
Tanato mi traccia il cammino.
Composta venerdì 8 novembre 2013
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    in Poesie (Poesie d'Autore)
    Personaggi di un sogno
    Così presto vicini
    d'improvviso occhi desti
    Bagliori di luce come muraglia cinese
    Il Niente confonde le carte
    Il Tutto si veste del Nulla
    Personaggi ignudi e maschere buie
    Il Presto fatica a trovare il suo porto
    tutto così presto

    Il filo è sottile ma esiste
    E della nave tiene gli ormeggi
    Ambigue maglie slabbrate
    Il tessitore ne ha confuso le trame
    Arianna piange Teseo
    E pianto d'amore?
    Dionisio guida il suo carro
    Pronto a guarirne il dolore.

    Sonno
    quiete di ogni cosa
    Pace dell'animo
    Che disperdi gli affanni e rianimi i corpi
    Fa che dalla porta d'avorio
    Non esca un sogno non vero
    Fa che il sogno abbia forma
    Silenti
    Uomini e Dei piegano il capo.
    Composta giovedì 7 novembre 2013
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      Gorilla

      Le scale finiscono al primo albero convinto di essere un gorilla
      che resta in piedi per dirigere la rivoluzione
      in un città difesa da manifestanti vestiti di nero
      che si riempiono l'ego con promesse di libertà e sogni

      scesa la scala si arriva all'inferno
      un gigantesco motore nutrito da soldati senza assicurazione
      che spingono i giri oltre i loro limiti
      per dimostrarti che la vita è una risorsa e non una battaglia

      dove le scale finiscono ti aspettano i gorilla
      in stadio avanzato di evoluzione precoce
      che pensano di essere profondamente innamorati
      di una new york sotto la neve alta più di un metro

      e poi pensi
      che in fondo la guerra è una pausa breve tra due battiti
      che tutto ciò che ti conquista
      assomiglia a un primate
      e che volendo potresti andare sempre avanti
      a scendere e salire scale
      verso un albero col credo fermo di essere gorilla.
      Composta venerdì 3 gennaio 2014
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        Fantasia d'un irlandese ubriaco

        I giorni corrono verso un campo di battaglia senza vinti né vincitori,
        nessuno ha idea, dove finisca il sangue che macchia la terra
        o le nostre mani mute davanti ai capitani delle battaglie
        mai nostre veramente, ma che finiscono col divorarci dentro.

        Cadiamo come false stelle sul lato senza vento dell'universo
        perché ci siano altre stelle a dare una luce migliore della nostra
        e ci aggrappiamo amico mio, ai legami di sangue,
        come una canzone alla promessa emozionante dei ritmi.

        Torneremo indietro un giorno e non fantasmi,
        torneremo a sentire come parla di noi il vento,
        e rammenderemo ricordi dentro vecchie care poltrone
        strappando il corpo d'amore alla memoria.

        I giorni non sentono nemica la nostra corsa
        verso un dove si senta il rumore del fiume
        un dove da chiamare casa
        anche se casa
        è sempre un domatore senza frusta per un gigante selvaggio.

        Torneremo alle rive senza fare rumore,
        per pescare un pezzo di Luna dalla fantasia d'un irlandese ubriaco
        e ci sembrerà di non avere più paura
        di sentire in altri, la forza dei nostri battiti.
        Composta venerdì 17 giugno 2011
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          Raramente

          Sono come una coda di luce che precipita ma raramente
          e raramente si scontra col cuore d'un buono
          troppo preso a scivolare nel suo tunnel
          dove l'unica cosa buona sono i bar aperti fino all'alba

          i polmoni delle mie ali sono come vele gonfie d'aria
          e il mio cadere non si grafia col muro ruvido della nube
          perché raramente precipito senza causa
          in mezzo a quelli rimasti fedeli ai sogni

          le cose importanti restano
          anche al buio
          anche nella solitudine
          anche in silenzio
          anche senza carne sull'osso
          anche in una piccola memoria
          resistono al tono dell'assenza di luce
          finché non arrivano degli angeli
          quelli che raramente precipitano sulla terra
          quelli che quando arrivano hanno uno scopo
          che non durerà per sempre
          che non toglierà del tutto il dolore
          che però attaccherà la corrente
          tra incidente e causa.
          Composta lunedì 4 gennaio 2010
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            in Poesie (Poesie d'Autore)

            Non dire addio nemmeno sotto tortura

            È qualcosa che ti brucia dentro le vene
            che ti obbliga a chiudere gli occhi,
            è qualcosa che conosce il tuo nome
            e ogni notte ti chiama.

            Come mai senti il freddo tocco del vento
            dentro?
            Come mai pensi di bruciare
            ma sei lontano dal fuoco?

            È qualcosa che corre con te in un sogno,
            è qualcosa che non comunica con gli altri,
            si adagia semplicemente nel tuo copione
            e aspetta... la platea.

            Dove vorresti fuggire?
            Da chi vorresti scappare?
            Come potresti diventare
            quello che ancora non sei?

            È qualcosa che viene dallo spirito,
            qualcosa d'immortale
            e più ti nascondi più ti trova
            in tutti i bui nascondigli.

            Come mai non finisce presto questa canzone?
            dove vanno a combattere quando riposano,
            i soldati?
            Qual è il nome proprio di tutte le guerre?
            E quando smettono di amarsi gli innamorati?

            È qualcosa che ti divora il cervello
            che ti offre in pasto a tutti i sogni,
            mentre un lampo ti lacera di desiderio
            che userà la tua voce per parlare.

            Non caricare la tua arma oggi.
            Non dire addio nemmeno sotto tortura.
            Lascia che le cose vadano avanti
            senza paura che tu perda del tempo
            per sempre.
            Composta sabato 4 maggio 2013
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              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Laddove luna sorge

              In ogni angolo, hai visto, c'è un sole.
              Io posso dividerlo per te in mille pezzi
              e farne diamanti per quell'occhio
              che sfatti d'una fine l'anatema.
              Hai visto? È giorno.
              Non ha confini questa città di spazzatura
              ma vedi, c'è un angolo segreto sempre in luce,
              dove noi possiamo spartire in pace, i respiri.

              Tu possa essermi meccanico di gran precisione,
              durante il decollo verso l'alto
              che tanto mi chiama per spedita ala,
              verso pianeti che tu un poco come me, chiameresti sogni.

              Non limitarmi l'ora.
              Non tardare.
              È pronto ogni dire per spezzare confini
              dall'oltre in cui potremmo inventare
              altri universi verso cui fuggire.
              Non tardare.
              Là dove Luna sorge
              ci sono i nostri cuori.
              Composta martedì 2 aprile 2013
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                in Poesie (Poesie d'Autore)

                Per non morire mai

                È solo un promemoria
                cercare un faro dove esiliare tutta la solitudine dentro
                spendere secondi, ore, minuti, giorni, anni, decenni alla ricerca del me
                ascoltare il mare dopo il tramonto e in assenza di gabbiani
                rovesciare la città alla tua ricerca

                proverò a stappare tutte le bottiglie di vino in cantina
                per innaffiare le piante morte sul davanzale dei ricordi
                e gridare "Lazzaro, risorgi"
                quasi potessero risorgere dalle ceneri le lettere della vita... bruciate

                è solo un promemoria
                smetterò di bere caffè in tutti i bar dove vorrei incontrarti
                mi limiterò a fissare il colore dei semafori con occhio umano
                sognando un posto dove raccoglierti diamante
                un posto che alcuno vorrebbe mai trovare

                starò da solo per un po' in riva al fiume
                lo stesso che scende a onde nervose fin dentro il capo
                che spara alto il pensiero fino ai primi gradini dell'orizzonte
                dove tu sali o scendi ogni volta che indossi i miei battiti

                è solo un promemoria
                diventare ricco e comprarti come gioiello un pianeta
                pulire la città dai violenti ma non dai pazzi
                e scrivere sui mattoni grigi poesie d'amore
                per quelli che ancor non si sono incontrati.
                Composta venerdì 4 maggio 2012
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                  in Poesie (Poesie d'Autore)

                  Non mi resta altro

                  Se potessi mescolare la rabbia alle onde dell'acqua,
                  troverei scampo dalle cose che mi inseguono
                  come se fiutassero nelle stanze delle mia mente tutte le paure
                  e quelle passioni sigillate con crudele astinenza e omissioni.
                  Mi porta via dal male il forte ondeggio,
                  trasporta verso orizzonte tutti gli sbagli
                  che hanno alzato con gli anni una diga
                  contro le pareti fragili della carne.

                  A volte parlo al fiume e sembro un folle,
                  uno che preferisce annegare la sua rabbia
                  pur di smaltire i profondi dolori
                  così abili a succhiarti i pensieri dal silenzio.
                  E resto in riva come una scarpa usata
                  a costruirmi un'arca per il cuore
                  che non ha mai smaltito il cadavere dei suoi peccati
                  spesso, troppo spesso annodati al credo.

                  A volte parlo al fiume e guardo in alto.
                  Non mi resta altro.
                  Non mi resta altro.
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                    in Poesie (Poesie d'Autore)

                    Ore 7: 58 alla deriva

                    È un piccolo risveglio
                    ti basta
                    prima di contorcere gli occhi verso il soffitto
                    dove lenti ragni vanno in panico
                    quasi dovessero condividere il peso
                    dei tuoi sogni

                    è un battito d'orologio
                    il cuore
                    barone dimenticato nella sua casa
                    una fortezza per tutti gli spiriti randagi
                    che hanno conosciuto polvere
                    amore e altre dimenticanze

                    al tempo dei miracoli saresti stato un prigioniero
                    non avendo spiegazioni per i tuoi orgasmi
                    leggeri peccati senza afrodisiaco o attenuante
                    ma liberi animali selvatici dell'alba

                    l'universo è un suono
                    ti toglie all'agonia autunnale
                    e ti chiude in una crisalide bianca
                    dove il tuo corpo diventa una pioggia
                    ma non d'acqua
                    di ali
                    le stesse che si tolgono gli angeli
                    appena arrivati a casa
                    quella che tu chiameresti destino
                    altri invece
                    fermata

                    7: 58
                    comunque se vorrai chiudere fuori il mondo
                    dovrai rompere con i denti l'alba
                    e come in una prima notte di nozze
                    svegliarti
                    scivolare tra scogli
                    lasciandoti dietro farfalle e sabbia
                    per sentirti vivo
                    incurabile
                    dannato
                    abbastanza forte da trasmettere il tuo male
                    a qualunque anima
                    necessiti il fuoco
                    e altri disastri umani
                    per sentirsi viva.
                    Composta mercoledì 30 novembre 2011
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