Poesie d'Autore


in Poesie (Poesie d'Autore)
Vuoi la mia vita prendila.
È logora, spezzata repressa
sei riuscito a trascinare i miei
giorni in un pellegrinaggio
senza fine.
Chiusa nei silenzi, assetata di
carezze, di parole sono qui sola
compagni di notti infinite i fantasmi.
Questa è una vita vuota, eppur sempre
una vita basta che tu lo voglia e come
Lazzaro risorto scioglierò le bende e tutta
intera la mia vita ti sarà compagna.
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    Scritta da: Angela MORI
    in Poesie (Poesie d'Autore)

    Agli artisti

    Beviamo tutti il vino della follia,
    Nel calice dell'esultanza che la contiene.
    Miscelando alle vene,
    La saggezza alla frenesia.
    Irragionevole diventa appagato,
    Chi si sfama alla tavola dell'arte.
    Per lei si sfida il rischio,
    Si gioca con la sorte,
    S'ingoiano critiche,
    E ci si abbiglia ad applausi.
    Per lei si galoppa su cieli di terra,
    Ci si sdraia su terre di nuvola,
    Per lei si patisce, si gioisce,
    Si provocano il pianto altrui e il sorriso.
    Il sangue dell'artista è adrenalina,
    Il cuore batte forte a ogni creatura
    Che partorita viene.
    L'artista distingue ovunque l'armonia,
    Ammira l'abiezione e la bellezza,
    Le condivide anche quando le disprezza,
    Che sia cantata, letta o dipinta,
    Che sia suonata, ballata o interpretata,
    L'artista sfoggia la sua Musa,
    Al mondo intero spesso,
    Celata, schernita e disillusa.
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      Scritta da: Andrew Ricooked
      in Poesie (Poesie d'Autore)

      Alzate lo sguardo

      Nei limpidi pomeriggi d'inverno,
      una luna più pallida del solito aspetta il treno al binario 9.

      I corvi frantumano il
      silenzio.
      Frammenti di dolore sparsi a terra.

      Il prezzo del sangue al barile è salito ancora.

      Salvatevi finché siete in tempo!
      Abbandonatevi alla terra.
      Sognate il cielo.
      Composta giovedì 12 dicembre 2013
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        Scritta da: Angela MORI
        in Poesie (Poesie d'Autore)

        Al mattino

        Mite il tuo corpo dorme,
        Mentre il primo bagliore del mattino,
        Rasenta il tuo profilo.
        Adagiato in dissolvenza il chiaro lenzuolo,
        Copre appena la nudità del tuo ardito vigore.
        Svegliarmi nell'incavo delle tue ciglia ogni mattino,
        Questa non e la sola smania,
        Ancora sete di te non si placa
        E brucia dentro.
        Ridestati e tienimi stretta,
        al chiarore dove tutto inizia.
        Tra le mie marmoree gambe insinuati
        Come fiume tra le rocce,
        Come refolo di vento tra corolle di primavera.
        Brulicano in me arroventati umori,
        Sovente sotto l'influsso del tuo fervore,
        Vorrei anche adesso elargirmi a te.
        Tu silfide edenica,
        Tu onirica lussuria,
        Tu pensiero osceno
        Tu nivea ambra
        Tu che non aspetti consenso,
        Tu che guidi le mie mosse,
        Con trascinante maestria
        Tu che come me,
        Non ti appaghi mai
        Che mi spingi oltre i miei confini
        E nei miei ansimi trovi gioia,
        Mentre le mie mani sulla tua schiena
        Scivolano come piume di fuoco,
        Tu che risiedi nel mio cuore,
        Tu che baci i miei sospiri,
        intanto che mi usufruisci,
        Che cospargi di estasi,
        Il mio proibito.
        Tu svegliati,
        Tu defraudami di ogni innocenza,
        Tu prendimi, amami, incantami,
        Tu, completami.
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          Scritta da: Marta Emme
          in Poesie (Poesie d'Autore)

          A una Perseide

          Da lassù
          par sia il mondo un po' più blù,
          così un fatto vi racconto
          che rifletter è un secondo.
          La corda tanto tirava
          che la vela alfine si gonfiava
          e una nuova era* (politica a 5 stelle)
          all'orizzonte si profilava.
          Finalmente il vento buono* la scuoteva (rinnovamento)
          finalmente un altro approdo si poneva.
          Tanto eran giuste le premesse
          che certe potevan le promesse.
          Così quell'avventura,
          necessaria addirittura,
          pareva l'unica soluzione o cura.
          Il viaggio ancor non è finito
          anche se è chiaro come sia partito.
          Ma tanto il bruco è malfattore* (divora le foglie)
          quanto la farfalla impollinatore;
          allor, come mostra il paragone,
          la metamorfosi* è da fare (della classe politica)
          applicando la morale* (del buon fare)
          Non s'è visto un movimento+ (dei 5 stelle)
          trasformare il nostro tempo,
          ma l'avventura par sicura
          e qualcuno prima o poi farà la stura:
          sbroglierà quell'operare* (proprio tornaconto)
          che impedisce il navigare:
          A una Perseide brillante
          si affida ora il desiderio più grande
          perché un desiderio quando si avvera
          fa spuntar la primavera.
          Composta giovedì 5 dicembre 2013
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            Scritta da: Mariella Buscemi
            in Poesie (Poesie d'Autore)
            Alla fine della via,
            rotta,
            come la non-vita,
            spezzata,
            anche l'ombra
            mi è infedele,
            mi anticipa il pensiero,
            mi stride sul respiro,
            porgendomi il cappio,
            come fiocco fiacco,
            fiotto di sangue,
            rosso su nero pece,
            si squaglia,
            squarcia,
            sconquassa,
            in lento disfacimento,
            decompongo carne
            - tremula e mortale -
            per ritrovare ossa,
            nero dentro al nero
            con tutto il buio che posso,
            ché la penombra
            inorridisce,
            sbilanciata sul precipizio,
            traghettata all'Ade
            - Caronte e boia -
            Espio sul mio Golgota
            e
            branchi d'anime pascenti
            sfilare in marcia,
            coppia di nibbi ad unirsi in volo,
            balenare in burrasca
            per sprofondare
            nel cavo della mano di nera terra,
            al di sotto d'ogni sepoltura,
            gl'occhi di civetta chiusi a catenaccio.
            - Sudario -
            Recito l'ultima preghiera
            tra chiodi e spine,
            corona di regina ammazzata viva,
            prodiga ma-donna a far ritorno,
            bella,
            malinconica,
            notturna,
            trasalire in vampe,
            ebbrietudine dannata
            in quintessenza.
            Nuda.
            Nera.
            Piena.
            Vasta.
            Le cose mute.
            Requiem.
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              Scritta da: Gabriella Stigliano
              in Poesie (Poesie d'Autore)

              Pensiero, io non ho più

              Pensiero, io non ho più parole.
              Ma cosa sei tu in sostanza?
              qualcosa che lacrima a volte,
              e a volte dà luce....
              Pensiero, dove hai le radici?
              Nella mia anima folle
              o nel mio grembo distrutto?
              Sei cosi ardito vorace,
              consumi ogni distanza;
              dimmi che io mi ritorca
              come ha già fatto Orfeo
              guardando la sua Euridice,
              e cosi possa perderti
              nell'antro della follia.
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                Scritta da: Mariella Buscemi
                in Poesie (Poesie d'Autore)
                Se si squartasse l'anima
                come si squarcia il cielo
                nero di tempesta
                flagellato dal fulmine
                che inietta nei globi
                orrore e spavento

                Se mi ballasse nel cuore
                la marcia funerea
                delle tristi memorie
                d'un passato in-scheletrito
                ridotto polvere

                Se le sensazioni fossero ancora
                spilli a provare i pori
                a sentirsi vivi sotto i colpi
                di verghe che stridono

                Se fossi ancora pura
                con la fiaccola della gloria
                che non arranca tra
                mortifere macerie

                Se non mi pesasse la croce
                sulle spalle ricurve

                Se non avessi scorpioni
                e deserto nel petto

                Se fossi

                Allora, io sarei.
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                  Scritta da: Mariella Buscemi
                  in Poesie (Poesie d'Autore)
                  Agghindati di morte,
                  ché è oltre la vita che voglio averti.
                  A sconfinare i limiti e le percezioni
                  delle umane cose,
                  effimere,
                  passeggere,
                  inconcludenti.
                  A sfiorarti con l'eleganza
                  delle ossa in vista,
                  ché il Cuore si renda visibile
                  ad occhio nudo,
                  tra i liquidi che ci attraversano
                  e gli umori che si creano
                  ad opera di orgasmi reciproci.
                  Sposi uranici,
                  difronte al plenilunio,
                  cori di ululi.
                  Cerea candela come fiaccola.
                  Celebrazione di nera eternità.
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                    in Poesie (Poesie d'Autore)
                    Rubami il sorriso, l'energia, la voglia di vivere,
                    rubami l'incanto di questa notte, la magia dei nostri sguardi,
                    rubami la voglia di reinventarmi,
                    di colorare di rosso e di azzurro le pareti della mia vita,
                    rubami i miei giorni migliori, le carezze, le mie lacrime di gioia,
                    rubami i segreti, il profumo della pelle, la mia verità,
                    rubami la passione, il ritmo che mi scorre nelle vene, la mia pazzia,
                    rubami i pensieri più caldi, le note più dolci, l'amore che ho dentro,
                    ma non portarmi via l'anima. Ne morirei!
                    Composta martedì 26 novembre 2013
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