Scritta da: Giancarlo Cerbo
in Poesie (Poesie generazionali)
L'amore è amore
L'amore è amore
e sempre uguale
sai quando potrebbe durare?
Quando due caratteri si conoscono
e si sopportano.
Composta lunedì 20 ottobre 2014
L'amore è amore
e sempre uguale
sai quando potrebbe durare?
Quando due caratteri si conoscono
e si sopportano.
Seduta, vicino a te
in silenzio.
Sento il mio cuore
che batte per te.
Vorrei accarezzarti,
ma temo di toccarti.
Con il pensiero
che mi assale
ma il profumo inebriante
della tua pelle
arriva ai miei sensi.
Tocco piano i tuoi capelli.
Mi avvicino per sentire
il tuo profumo!
Senza toccarti.
La tua voce
vaga di luce e di bellezza
sottrae alla musica
ogni pensiero strano
ogni sguardo innamorato
esplora
libera
il dilagare del sole immenso
i suoi mille giri
tra gli aridi vuoti
di nascite
possibili
passa tra monti e fiumi
porta al mio orecchio
l'avviso di un sogno
di un affetto ardente
dove ogni meno è un più
non un torbido splendore
ma un forte laccio
avvolge di mistero
i chiari lampi e le dolci pene.
Non avevo intenzione nemmeno di parlargli,
nutrivo una clandestina antipatia verso lei,
poi improvvisamente
sono inciampato nella sua anima
nei suoi occhi, nei suoi desideri.
Io non volevo che fosse così
nemmeno lei credo,
ma ci siamo innamorati
nonostante le apparenti contraddizioni,
ci siamo innamorati,
il cuore a volte non rispetta la ragione!
Il tempo passa,
e io sono qui,
seduto,
chiuso dentro la mia
solitudine;
ma tu non lo sai,
non ci pensi,
tu prendi, parli
e vai, e non ti curi
troppo, di chi è
intorno a te;
e si resta un po' soli,
e tutto cambia,
cambiano le cose,
cambiano gli impegni;
sempre di corsa;
e mi lasci qui,
a rimuginare,
nel freddo dell'autunno;
mi lasci qui,
mi lasci qui
e non pensi,
non capisci,
non ti rendi conto.
Il rispetto se lo guadagna:
chi ingoia il dolore senza farlo vedere mai;
chi sanguina senza lasciare traccia;
chi urla con la sola voce del cuore;
chi ha messo da parte l'orgoglio;
chi ha perdonato grossi errori;
chi in silenzio ha ascoltato più di mille parole;
chi riesce a vivere nonostante sia morto dentro;
e chi per amore ha preso a calci la propria dignità.
È una composizione di frutti
a stupir i conviviali tutti.
È al centro della tavola a illustrar
la morale di una favola. * (quella dell'umanità)
Le ciliegie rosso vivo come
orecchie intorno al viso.
Una pera sta pur bene
se al naso si conviene.
Due banane piccoline
fan le labbra 'sì divine.
E per guance son le mele,
quelle rosse vanno bene.
Sta al mento una susina,
che s'è colto stamattina.
Della fronte, poi, che dire?
Un bel cedro va a coprire.
E per occhi due castagne
del color delle montagne.
Con tal quadro vi mostriamo
che noi siam quel che mangiamo,
che a Natura lo dobbiamo
e così ve lo diciamo.
Vitamine, carboidrati...
della salute siamo grati
e a quell'uomo che ha saputo
dare senso al suo vissuto, colui
che per Natura ancor oggi è il benvenuto
perché memore e avveduto.
Sì, porterò con me una cravatta per la luna,
sì per il giorno della luna, che sia pronto al viaggio
breve o lungo che sia,
fra un etere e altro, senza che per noi qualcuno abbia pregato.
Perché? Mi domando, se la luna non è arrivata,
splendente nel suo cielo nero.
Il tuo cuore batte senza affanni,
senza che ci sia dolore o ansia.
Spendimi un cent per una luce,
per una luna, per ogni tenebre,
per ogni amore lasciato,
per ogni dio dimenticato,
per ogni fanciullo che piange.
Parlami ancora che possa sentirti,
vivere e riconoscere,
saltare le nuvole e l'azzurro pianeta.
Ti racconterò ancora le mie inquietudini
Del sole e della luna, come sempre,
per poterci credere e sognare.
È autunno, il vento scuote i rami e fa cadere le foglie,
il sole le inaridisce, il gelo fa apparire l'albero spettrale,
eppure non muore, perché un albero è come l'amore,
quando mette le radici trova sempre il modo di nutrirsi
e vivere, nonostante le avversità.
Questo mondo così affannato
e caotico,
mille casini,
sempre qualche guaio,
qualche problema;
vorrei solo un po' di serenità,
e starmene tranquillo,
per i giorni a venire,
per i giorni che restano;
non chiedermi troppo,
non chiedermi più
di quello che posso dare;
sono solo un poeta,
con tanti dolori,
e poche gioie,
con mille solitudini
e amori infranti,
con un piede nel passato,
che non muore mai;
e la voglia di ricominciare,
semmai fosse possibile.