Poesie generazionali


Scritta da: Aurora Berbeglia
in Poesie (Poesie generazionali)
Come? Come ci si lascia alle spalle il passato? Guardando al futuro forse...
Un passo, ripensi a un sorriso,
Un altro e pensi al solco che ogni lacrima ha lasciato sulle tue guance,
Ancora avanti, un amico che non ti cammina più accanto ti ritorna in mente,
Ma vai avanti e pensi al tuo primo bacio, alla tua prima delusione,
Un altro passo e pensi che in fondo la tua vita va bene anche così,
Ancora avanti e hai voglia di continuare a camminare
Perché hai voglia di cambiare.
Ma tu cammina e smetti di pensare al passato che fa paura.
Un altro passo ed è arrivato domani, e tu sei ancora forte.
Composta martedì 11 settembre 2012
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    Scritta da: Stefania Comotti
    in Poesie (Poesie generazionali)

    Inverno

    Mulinelli di neve danzano come fantasmi dispersi,
    brividi d'inverno vibrano sulla mia pelle,
    smorfie accentuano rughe che come uccelli anelano sole.
    Vorrei spogliarmi della tristezza
    come un albero offre la sua nudità al vento.
    Una malinconia pungente acuisce il vuoto nell'anima,
    ogni angolo remoto del mio cuore filtra briciole d'infanzia
    perse tra pene ed affanni e, ingenue lacrime come dolci sonorità,
    risvegliano tracce di me.
    Il mantello dell'inverno renderà più soffici i miei passi,
    mi perderò al mio passaggio.
    Serro il respiro e, vinta, mi spalanco al suo abbraccio.
    Composta mercoledì 31 ottobre 2012
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      in Poesie (Poesie generazionali)
      E cade l'ultimo giglio
      IL raggio di sole lontano un miglio
      E cade l'equilibrio di chi è fermo
      E cade l'ultima foglia sullo schermo
      Dell'acqua salata che un pelo perde
      Di lacrima amara dell'occhio verde
      Dell'acqua salata che perde un'emozione
      Di voce amara dell'occhio marrone
      E cade la penna nei quadri di Beatrice folli
      Come cade la nebbia a Londra
      Come cade la nebbia nei miei sogni
      Come cade la nostra neve sui nostri colli.
      Composta sabato 3 novembre 2012
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        Scritta da: anima solitaria
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Quando la vita sembra abbandonarti, quando la vita ti toglie ancora
        una volta un sorriso per una malattia rara cosa ti resta,
        me lo chiedo ancora ed ancora e l'unica risposta è la speranza,
        la speranza nell'amicizia vera e sincera e delle sue donazioni

        colei che non ti abbandona, colei che ti abbraccia con il suo aiuto
        e ti parla ed allora sorridi anche quando il sorriso è stanco
        ed amaro e ti abbandoni alle lacrime,
        che sembrano le uniche a capirti a farti compagnia

        ecco la speranza di quell'amicizia speciale
        che sorridendo ti abbraccia, quasi a parlarti ti sussurra domani ti aiuterò,
        mio caro, domani sarà un nuovo giorno, un giorno migliore
        e avrai le tue cure che ti permetteranno di sopravvivere

        e anche se le lacrime restano, la speranza è
        più forte di ogni lacrima che bagna ancora il tuo volto
        ed aspetti con ansia Il domani e l'unica cura
        Che ti ridà la vita grazie a quell'amicizia vera e sincera.
        Composta giovedì 1 novembre 2012
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          Scritta da: Andrea Smeraldi
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Perchè?

          Perché non mi vuoi svelar
          Qual pensiero ti sovvien
          Allor che il mesto sguardo
          Volgi lungi dai consueti confini?

          Perché temi che io voglia
          Con mano incerta, darti
          Mero conforto, anziché
          Nel tuo conflitto,
          nelle tue dita tremanti,
          cercar io stesso, il tuo calore?

          Poi il capo chini e ancor
          le serrate labbra non dischiudi,
          allorché nell'ansimo d'un singhiozzo
          soffocato mi riveli il travaglio
          dell'animo tuo incompreso e sfratto.

          Eppur non solitario il tuo pianto
          Scivolerà al suolo, seppur'sì mite
          Silenzioso e timido: con dolce arroganza
          Non mi scosto, e neppur tu m'allontani,
          bensì mi stringi, ora furiosa nel tuo soffrire,
          le tue calde lacrime sul mio viso
          storpiato, disfatto da un dolore
          che seppur diverso,
          non sa tacere.
          Composta domenica 7 ottobre 2012
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            Scritta da: Giuli
            in Poesie (Poesie generazionali)
            Lacrime che ti travolgono, ti spiazzano
            Non ti lasciano scampo, il sorriso è un miraggio
            Non c'è niente per fermare, per cancellare
            è li davanti ai tuoi occhi, ti scorre il fatto
            Come in un film depresso, ma è la tua realtà
            Tutto questo succede a te, non se ne va
            Chiedere come finirà, ma nulla cambierà
            Sei tu, da sola, senza nessun'altro
            La tua decisione, la tua più dura scelta
            Devi farla, anche in fretta
            Il tempo passa, il dolore ancora più forte
            Tu immobile, impassibile
            Non riuscendo a prendere la tua decisione.
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              Scritta da: Michele Gentile
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Un Giorno

              Accoglierai, un giorno
              la saggezza delle Vette,
              capirai i quesiti degli Oceani
              la dolcezza delle Tempeste.
              Rispetterai il Vento
              e ogni sudicio fiore,
              manterrai i segreti
              di ogni Fiume.
              Non sarai più in grado
              di sfamare la Rabbia
              dissetare Vendetta,
              aiuterai il Cielo a navigare
              gli errori a naufragare...
              lo vorrai un giorno e
              quel giorno
              ti chiamerò Uomo!
              Composta mercoledì 24 ottobre 2012
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                Scritta da: Nello Maruca
                in Poesie (Poesie generazionali)

                CXXXV

                Ragazza bionda da cerulei occhi,
                senza ch'ella n'abbia alcuno torto
                da dritto ch'era lo mio senno ha storto
                e i pensieri resi sterili e secchi.

                Un mese di ricerche, senza sbocchi
                e più m'avanzo più cerchio è ritorto
                e vieppiù lo core cede a sconforto
                ché nulla san di lei giovani e vecchi.

                Unica speme è lei, suora Teresa,
                ch'altri non sanno onde siede e posa
                né se vergine ancora oppure sposa.

                Indi la grande ed impervia mia impresa
                ai suoi piedi poso, essa qui riposa
                ché non è cosa cui a santona è ascosa.
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                  Scritta da: Nello Maruca
                  in Poesie (Poesie generazionali)

                  CXXXIV

                  Ancor prima che in mare il sole cali
                  lato ponente al loco di preghiera
                  siamo, assai tremante io e con l'alma nera
                  pei pensier che senno stipa suoi annali.

                  Due stanze superiam da volte ovali,
                  ed ecco a noi d'innanzi donn'austera
                  indosso grembiule da cameriera
                  guidaci a piedritti monumentali.

                  In stanza scarsamente illuminata
                  è suor Teresa dal lungo talare
                  supplice innanzi all'Immacolata.

                  Al calpestio dei lenti nostri passi,
                  a braccia aperte e tono familiare:
                  Quale l'affanno che vi rende lassi?
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