Poesie generazionali


Scritta da: piumarossa70
in Poesie (Poesie generazionali)

Non era il vento

Non era il suono di uno spirito
né il canto di un uccello:
era il mio flauto
quello che sentivi
la scorsa notte
lungo il fiume.
Quando sei arrivata
con la tua anfora
là dove il fiume
trascina dolcemente
i rami dei salici,
era il mio flauto che suonava,
che ti chiamava:
"Wacoba! Wacoba!
Vieni presso il salice!"
Non era il vento, l'altra notte,
o un cuculo,
che smuoveva i cespugli di lupini:
era il mio sangue
che rispondeva
al fruscio delle tue vesti sopra l'erba,
era il mio sangue,
la presso il rosaio che cresce sotto al salice.
Non era un animale
quel che sentivi agitarsi,
l'altra notte:
era il mio cuore
che andava avanti e indietro
morso dal desiderio,
al ritmo della musica
che usciva del mio flauto.
Wacoba, Wacoba,
era il mio cuore quello che hai sentito
sobbalzare sotto i salici.
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    Scritta da: Mauro Albani
    in Poesie (Poesie generazionali)

    La notte e i sogni

    Che pensa la notte dei miei sogni
    forse nel buio ascolta e impasta i colori dei miei pensieri
    Sempre questo velo di inquietudine li avvolge mentre navigano nel mare delle mie sensazioni
    Già il mare è sempre presente nei miei pensieri ma sempre increspato e nudo come la mia anima
    La mia vela si spegne il fuoco è sempre più tenue forse si sogna per non morire ma si soffre di più e tutto fino all'ultima onda che spegne i miei occhi umidi di brina
    Mauro Bigsun Manar.
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      in Poesie (Poesie generazionali)

      La vera stella

      Ti auguro il tempo che ho rubato.

      Ti auguro un sogno in ogni momento.

      Ti auguro tutto quello che non ho e non ho avuto.

      Ti ho cercato in ogni angolo del mio mondo.
      Dietro ogni sorriso e languido sguardo.
      Dietro occhi e capelli di ogni colore.
      Dietro ogni albero, fiori e in qualsiasi altro contenitore.
      Sono stufo e sarò cocciuto come un mulo
      non cercherò più nessuno.
      Ho amato una giovane bionda un bimbo mi ha dato prima di quel tramonto.
      Una pazza furiosa ho amato la vera passione mi ha lasciato.

      Ho amato La tenerezza, l'ingenuità di giovane donne perfino l'intrigo con la tristezza non ho tralasciato.
      Nulla... non l'ho trovata in nessuno di loro giaceva la vera stella
      dell'anima gemella.
      Ti auguro il tempo di aver tempo perché io non ne avrò sono stufo e non cercherò più nessuno.
      Composta domenica 14 ottobre 2012
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        Scritta da: Armando
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Oggi al mondo amar non serve niente
        l'amore è merce con un po' di sconto
        un povero esercizio della mente
        all'alba sorge ha fine col tramonto.

        Coi vecchi amori non v'è più confronto
        la fedeltà è ormai nota dolente
        è meglio avere a fianco un mezzo tonto
        da incorniciare poi cristianamente.

        La donna oggi si sente emancipata
        decoro non conosce, ma prurito,
        un tempo era più fine e costumata

        adesso non gli serve solo il dito
        morale ormai rigetta, s'è destata,
        vergogna non ha più e fa l'invito

        al primo che poi corre al suo richiamo
        non dice più: "mio dio come ti amo"

        ma come viaggi bene, spingi forte
        non ti fermare rompimi le porte.

        Li cerca senza limiti d'età,
        ma fa le bizze se il vecchio poi non va

        segue solo gli ormoni e, mamma mia,
        chi non gli rende poi lo butta via.

        Insomma oggi è importante sol godere:
        la prole? un calcio rifilato nel sedere,

        infatti alla mammina oggi interessa
        molti mezzi infilar nella rimessa,

        perché non v'è migliore medicina
        di quella che fa all'alba la gallina

        col gallo che s'arrapa nel pollaio
        con la gallina dal grilletto gaio

        perché tutto dal sesso ormai dipende
        nessun rinuncia a un colpo e non s'arrende,

        anche il vecchio ha appreso la lezione
        e col viagra aiuta l'erezione.

        In questo puttanaio chi puole piglia
        ma dove va a finire la famiglia?
        Composta sabato 13 ottobre 2012
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          Scritta da: Antonio Piazzolla
          in Poesie (Poesie generazionali)

          Notte mente

          La Notte porta consiglio.
          La Notte porta alla luce tutti i ricordi che la mente ha archiviato.
          Ma perché la Notte fa tutto questo?
          Sarà per via del suo silenzio?

          E magari il silenzio è lo specchio del cervello, così si guarda un po' dentro e si smarrisce nelle casualità della vita che noi chiamiamo ricordi.
          Composta mercoledì 10 ottobre 2012
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            in Poesie (Poesie generazionali)
            Chi ha osato fermare la penna del giovane poeta?
            è stato il vento a chiamare le foglie smarrite sull'ultimo cammino, è stata la pioggia a portare i frutti della natura.
            il poeta si è fermato a guardare a la vita che fugge sconosciuta da tutti i mali.
            L'acqua piovana ha uno strano canto sulle rocce dei monti;
            gli uccelli volano ed emigrano per paesi più caldi:
            qualcuno all'improvviso ha fermato la la penna del giovane poeta,
            da una finestra lontana si sente il suono della campana, il poeta ha lasciato la natia terra e raggiunge il cielo infinito.
            Composta venerdì 10 ottobre 1975
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              Scritta da: Umiltà
              in Poesie (Poesie generazionali)
              Realtà d'un sogno
              portami via dolce chimera
              portami, nel sogno della sera
              nel miele che, tramuta in fiele
              ogni illusione e, ispira al cuore
              dolcissima canzone.

              Benedetta, benedetta la tua mamma
              che ti fece, che ti fece così bella.
              Tu sei un angelo, tu sei una stella
              che dal cielo, che dal cielo scese quaggiù

              Amore e la canzone che mi cantavi tu
              resta nel ricordo ora che non sei più.
              Composta giovedì 31 ottobre 1985
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                Scritta da: Rosa Coddura
                in Poesie (Poesie generazionali)
                Non so se sapete, ma è bello svegliarsi
                la mattina, inizia un nuovo giorno,
                il sole che buca le fessure
                della tua finestra chiusa,
                che fa entrare uno spiraglio di luce,
                che ti fa alzare, vivere, ballare, cantare,
                che ti fa urlare al mondo "Sono pronta e
                nessuno ostacolo mi potrà fermare", eccomi.

                Poi arriva quel rumore, quel suono,
                quelle parole, quella canzone e l'emozione
                e tu non le fermi, sono lì dentro te,
                perché anche se sei triste, e la tua vita
                non è facile, la speranza non muore mai.
                La musica può aiutare,
                nel momento in cui sei giù, lei ti tira su,
                anche solo un attimo sei riuscita a stare bene,
                non importa se solo per un attimo,
                il tuo sorriso può esserci ancora e tu lo sai.

                La musica è così per me, essa mi permette di stare bene,
                cantare, esprimere quello che sento,
                svegliarsi la mattina con questa voce che vuol cantare,
                e io non so e non voglio fermarla
                In tutti i rumori, i suoni, parole,
                in tutti i modi, eccomi a cominciare il giorno
                dentro questo mondo.
                Composta venerdì 22 luglio 2011
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