Poesie generazionali


Scritta da: Silly Season
in Poesie (Poesie generazionali)
Sono creta nelle tue mani
e tu,
spirito per il mio orgoglio.
E non esiste pregiudizio,
ma unicamente devozione
al mio amore per te.
Disegni con le tue mille sfaccettature di cristallo,
il limpido nel mio soffio di vita
e riporti come uno scivolo di colori,
il sereno dentro me.
Composta lunedì 15 novembre 2010
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    Scritta da: Silly Season
    in Poesie (Poesie generazionali)
    Aldilà dei sogni,
    aldilà delle egoiste ambizioni,
    l'Amore
    che lega cuore e vita.
    Più forte di qualsiasi altro pensiero;
    cupido ridente scaglia la sua freccia.
    Appena uno sguardo,
    fugace fra milioni di voci e
    tutt'intorno un tempestoso quanto dolce uragano di sensazioni.
    Composta lunedì 17 settembre 2012
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      Scritta da: Marcel Mirabile
      in Poesie (Poesie generazionali)

      All'improvviso, vento

      Mi separa dal resto
      la finestra della stanza,
      ora ci provo
      esco


      mi sconquassa un vento
      non è scirocco
      è vento immobile
      non ti accarezza
      non ti solletica i capelli
      mi accorgo che svoglia.


      vedo sagome fredde,
      si lavora tra sbuffi
      si studia tra sbadigli
      eppure il sole
      dardeggia forte nel cielo,
      non capisco


      giro,
      rigiro
      qualcosa cambia


      vedo precari
      appesi ad un filo
      così sottile,
      umiliati
      senza forza di esprimersi
      senza certezza


      sagome spente
      mi rattristo,
      è meglio che torni


      qui fuori l'aria
      è diventata troppo
      troppo pesante
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        Scritta da: Danilo
        in Poesie (Poesie generazionali)
        Dove sono le mie ancore?
        trasportate ormai via,
        come boe dalla corrente della superficialità,
        la mia zattera piano piano si avvicina nella solitudine del passato,
        che con una falsa seduzione e sicurezza mi avvicina a lei,
        rassegnato dal destino,
        lascio che lei mi attragga e che il tempo passi,
        ma con stupore vidii che ero fermo,
        questo perché un'ancora dietro di me era ancora li dandomi la sicurezza di guardare, capire e quando tutto questo passerà di ripartire con più forza.
        Composta domenica 6 maggio 2012
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          in Poesie (Poesie generazionali)
          Onde nere di mare oscuro si infrangono in me,
          fino al limite che separa la mia anima dal mondo esterno.
          onde nere, onde nere, nere e pesanti,
          rumorose, spesse, imponenti, invadenti,
          insistenti, infinite, eterne, ripetute.
          onde nere che sbattono con violenza e lentamente
          negli abissi profondi del mio cuore
          ormai lacerato e stanco.
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            Scritta da: JuanFelipe Gabanhia
            in Poesie (Poesie generazionali)

            Oesservati e Osservare

            Avrei potuto ridere con la facilità che un bimbo vive nella sua inconsapevolezza.

            Sarei potuto essere quell'altro che tutto sa, ma che nulla vuole capire.
            Nel dire, avrei silenziosamente guardato e poi aver detto di capire.

            Scegliere non è come un paio di scarpe a cielo aperto.

            Il passo che poi precederà l'altro è una linea d'equilibrio, è una linea rettamente scientemente capita, compresa, voluta, amata.

            Se fossi un libro pieno di parole, sarei, un "te lo consiglio" preferisco essere pocoché... parole che raccontano ciò che hanno visto.

            Se fossi stato più fortunato,

            Sarei stato...
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              Scritta da: Chiara Garbuglia
              in Poesie (Poesie generazionali)

              Talk.

              Credo nel latte e caffè la mattina
              Nella violenza di un bacio dato dalla disperazione; nel profumo che ti resta addosso dopo ogni sconvolgente contatto.

              Credo nel sorrido di tua madre che ti accompagna alla porta il primo giorno di scuola; nel soldi che tua nonna, svelta e di nascosto, ti infila nei jeans.

              "Comprati qualcosa che ti piace!"

              Credo nelle persone che riescono a parlare solo se scrivono, e in quelle che balbettano perché i pensieri vanno così veloci, che la lingua, per quanto esperta e fluida, non riesce a stargli dietro.

              Credo che le persone abbiano semplicemente bisogno di qualcosa da dire, perché se non sanno scrivere e se balbettano, allora sì che sono finiti.
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