Poesie personali


Scritta da: Giosche
in Poesie (Poesie personali)

Luna di formaggio

Stasera non dormo:
osservo la luna!
La falce crescente che porta fortuna,
la falce rotonda
burlona e gioconda,
la falce calante
così romantica per l'amante.
Rossa,
bianca,
nera,
no...
Stasera è gialla,
vuota,
brulla e piena di buchi...
Ma no...
Non è possibile!
Sembra quasi...
Allungo una mano,
ne stacco un pezzetto,
lo mordicchio pian piano...
È proprio vero che la luna sa di formaggio!
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    Scritta da: Giosche
    in Poesie (Poesie personali)

    Attimi di silenzio

    Ci sono alcune cose che non si esprimono a parole,
    sapresti esprimere la gioia del primo sorriso di un bambino?

    L'attimo tremendo che scandisce l'inizio e la fine di un amore?

    Sapresti esprimere il terrore della bestia braccata?
    O il dolore della donna costretta a dormire insieme al marito sul quale sente l'odore di un'altra?
    Sapresti esprimere gli attimi di volo del suicida lanciatosi dal palazzo?

    E come,
    di grazia,

    se non con lo stupito grido,
    o meglio,
    col silenzio?
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      Scritta da: Manuela
      in Poesie (Poesie personali)

      Dedica

      La dedico alla nostra strana ed incredibile amicizia,
      alle tue insicurezze,
      all'amore che sento,
      alla tristezza di doverlo soffocare poiché non ricambiato,
      al tuo sorriso e ai miei occhi trasparenti,
      a quell'uomo che si accende e mi prende fino a togliermi il respiro, alle risate in compagnia di un amico sincero,
      a un futuro migliore per entrambi.
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        Scritta da: Daniela Cesta
        in Poesie (Poesie personali)

        Cantico d'amore

        Quando t'incontrai... fosti come il sole che sorse all'orizzonte!
        La luce mi avvolse e inabissai in quell'oceano di chiarore,
        tra quei flutti profumati capii l'essenza della mia vita. Così debole, così fragile.

        Dove l'aquila forma il suo nido, il capriolo salta su rupi e precipizi,
        nel ripido burrone solcato da un torrente spumoso
        che scende leggero tra i sassi.

        Il volto accarezzato dall'aria frizzante in quel dì così terso,
        scosse l'animo da indistinta commozioni, profonde, durature,
        aiutando il lume e la ragione nel distinguere il bene dal male.

        Fosti come un vulcano in eruzione la lava mi raggiunse e fu salutare,
        mi sfiorò il respiro e capii il significato di cibo e bevanda.
        Un vago spavento trasparì in quella gioia.

        Come un onda improvvisa del mare in burrasca
        che coglie di sorpresa, mi trascinò con la sua forza
        nel turbinio, rombando e spumeggiando verso riva.

        Il canto dell'allodola salutò il nuovo giorno
        mentre la luccicante brina scivolò lentamente,
        come un vezzo, per strappare baci e carezze.

        Un vento impetuoso scosse i rami delle querce secolari e i faggi
        gli occhi tuoi mi coprirono con la sua dorata e trasparente luce,
        tra il mormorio del torrente nascosto nell'umbratile bosco romito.

        Con sguardi d'amore e cantici di gioia rispecchiavi l'infinito firmamento.
        Una grande e malinconica solitudine mi assalì, sforzò l'anima mia immergendola nella tua,
        rivelò misteri e l'aprì ad aspirazioni sante.

        Nel silenzio della notte ti chiamavo, rispondevi colmando il mio cuore di te.
        Discreto e silenzioso, mi raccogliesti dal nulla.
        E le gioie della creazione si riflessero come in una sorgente.

        Il dolce tocco di una campana pareva scendere dall'alto, come un celeste prodigio abbracciò cielo e terra.
        Mentre nell'empireo con festa solenne, gli angeli con tranquilla ebbrezza, contemplavano
        l'ente supremo, che alitava su di loro la sua splendente intelligenza.

        Quando tutto pare grave e misterioso è tenero osservare la neve che cade a larghe falde,
        fiocchi candidi e puri, coprono ogni cosa, nascondendo i peccati di tutti.
        Non senti più opprimere il cuore da una mano di ghiaccio.

        Mio soccorso, mio rifugio, fascino dolce, penetrante, sfibrante,
        più dell'incanto di un tramonto d'autunno, virtù eletta dello spirito,
        immacolato velo che avvolge il creato: Jesus.
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          Scritta da: Grazia Finocchiaro
          in Poesie (Poesie personali)

          Fratelli d'Italia

          Tutt'attorno si spandeva oblio
          di separate terre,
          di percorsi privi d'unione,
          di attorciate tegole,
          di gatti al buio che miagolavano ribellione.

          E nel sorgere radioso del mattino
          via via si pacava il passo
          dapprima guerriero,
          unite labbra intonavano Inno Italiano
          a ritmo cardiaco pulsante tra gloria.

          Moltitudine intingeva a perdifiato
          in limpida acqua di sorgente,
          voci di gioia inneggiavano amor patrio,
          alla movenza del vento
          bisbigliavano risanate fronde.

          Dalla sponda
          bianco piumaggio di gabbiani
          trasvolava al tingersi dell'aurora,
          che si amalgamava all'italico canto
          intonato da mille fratelli in alto coro.
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            Scritta da: Grazia Finocchiaro
            in Poesie (Poesie personali)

            La mia città

            È di te nostalgia profonda
            che mi morde l'anima
            quando il pensiero
            mi sospinge per antiche strade
            e il mio sorriso consola
            la scia cesellata dentro pietre.

            Ho il cardine della città
            varcherò il passaggio
            per dipanare la malinconia
            quando s'aggroviglia tra la zagara.

            Per te scrivo il mio verso
            che per vicoli di menta scorre lieto
            mentre m'avvolge il giardino d'onde
            che ha cullato il primo pianto.

            Finestra sempre schiusa al sole
            è guida al mio vagare,
            maestrale si svela dai monti al mare
            muove parole salate
            allevia il mio palpitare.
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