Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Quando le sensazioni
mi
spingono a volare
nel tuo cielo
lo faccio
ad
occhi chiusi
senza nessun timore
quando le sensazioni
mi
portano
da te
non
è
con me
la paura
di
cadere.
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Quando le sensazioni
mi
spingono a volare
nel tuo cielo
lo faccio
ad
occhi chiusi
senza nessun timore
quando le sensazioni
mi
portano
da te
non
è
con me
la paura
di
cadere.
C'è una parte di me
che confonde
il
mio essere puro
barricata cancello
un
altissimo muro
che
con forza nasconde
il
filtrare del sole
oscurando
il
mio umore.
C'è una parte di me
che
mi porta dolore
come quando
la piega
di un foglio
nasconde parole.
Una piccola piega
di
pagina.
Che mi lacera dentro.
Nascondendomi
l'anima.
Vorrei sentirmi solo su un'isola
guardare il volo di gabbiani
e non vedere più inutili cose
vorrei sentirmi solo su un'isola
ascoltare la voce del mondo
e non sentire più inutili parole.
Tu donna pilastro di forza,
sostieni il mondo solo col tuo sorriso,
non ti arrendi mai
sopporti i soprusi, le malvagità,
le guerre, le ingiustizie date dai tuoi stessi figli,
solo per questo meriti un giorno di
avere un posto speciale perché
ci vuole coraggio a sopportare tutto questo,
tu sei l'eroina e sempre lo sarai e oggi
8 MARZO vieni quasi incoronata, ma domani?
Perché sei sempre triste, mamma,
già al risveglio del mattino?
Credi che Tommasino tuo,
non sia a te vicino?
Non devi dubitare,
son qui accanto a te,
sempre presente,
sia quando dormi, lavori, mangi,
oppure non fai niente.
Questa dolce mansione,
che Lui m'ha assegnato,
è tanto cara, non costa fatica,
dona felicità pura, anzi, è gioia rara,
sedermi accanto a te,
scrutarti con amore,
fede e tanto ardore,
mentre mi sogni o preghi,
inginocchiata e assorta,
tanto fremente, a Lui rivolta.
Mamma, non hai smesso di soffrire
un solo istante, da quando son partito,
e pensi sempre a me, il tuo Tommino,
nei brevi sogni, destati dall'angoscia,
al primo sorgere del mattino,
e poi ancora, per tutto il dì,
persino quando, il Papi mio,
divide la tua pena fra di noi,
voci silenti d'un passato che,
non ripeterà le armoniose melodie
che adoravi riascoltare:
"Amore", detto da Papi mio
e, "Mamminaaaa!" urlato da me,
da Tommasino, io,
un terzo del cuore tuo, Mamma.
Ora, Per rallegrarti un po'
e renderti serena,
sappi che ho parlato
col Capo in persona,
Uno ok, credimi,
molto per bene,
da tutti noi amato,
il Quale, senza indugi,
Ha indicato una candida nuvola,
tutta per la famiglia,
in là nel tempo, ovvio,
poiché, a Suo dire,
avete molto da fare in terra,
ancora, prima ch'Egli,
ci possa riunire qui, in paradiso,
luogo in cui, stranamente,
tutto mi ricorda il sorriso
che illuminava il tuo bel viso,
Mamma.
Non sarà pace per noi,
finché le lacrime di una sola donna
bagneranno ancora aule di tribunali
o navate di chiese,
per un dolore che non trova parole.
Non sarà pace,
finché il corpo di una sola donna
giacerà ancora in sale d'obitorio
o in letti d'ospedale,
per una violenza che non ha ragione.
Non sarà pace,
finché i passi di una sola donna
risuoneranno ancora in strade di periferia
o in ville di potenti,
per un compenso che è senza dignità.
Non sarà pace,
finché la rabbia di una sola donna
urlerà ancora nelle piazze del paese
o nel buio della sua mente,
per un'ingiustizia che non prevede riscatto.
Non sarà pace per noi, uomini e donne,
finché una sola donna non otterrà rispetto.
Il chiasso della città
risveglia le sue membra intorpidite
quell'attività frenetica
acuisce il suo disagio
L'odore del caffe obnubila i sensi
come in un gesto di beneficenza
tentativo estremo illusoriamente riuscito
di rilassare il suo animo
Lo studio lo coinvolge
più per necessità che per piacere
La sua mente vaga altrove
raggiungendo luoghi d'ogni dove
La radio trasmette canzoni d'annata
con lui han ben poco da spartire
eppure le ascolta con fare annoiato
di chi suo malgrado è costretto a subire
Le avances del cibo non lo ringalluzziscono
rappresentano solo un passatempo
con cui allungare il brodo
di quell'esistenza così sofferta
La lancetta scorre inesorabile
mentre il chiasso dei fanciulli un poco lo disturba
camminare di pomeriggio negli anfratti della città
aiuta costui ad allontanare i pensieri
I colori della tv sono ormai tutti uguali
il grigiore contenutistico lo esaurisce
la banalità degli individui lo infastidisce
la mordacchia sull'informazione lo avvilisce
Il cielo stellato annuncia la giovane notte
il cotone del pigiama da sollievo finalmente
di rilassarsi non v'è modo ultimamente
la tensione lo accompagna costantemente
Internet è per lui una bestia immonda
sempre capace di dissuaderlo
sempre capace di illuderlo
sempre capace di esaltarlo
Vorrebbe domarlo come un torero
ma si ritrova infilzato da un toro
che fa della realtà il suo giocattolo
e della fantasia la sua arma da taglio
Il libro sul comodino sembra quasi un castigo
il letto ordinato è una magra consolazione
il calore delle coperte serve solo a ricordare
quand'è stata l'ultima volta in cui si è sentito migliore
Perché quello del dovere
è un senso inevitabile
ma quello di colpa
è un senso inaffabile
I muscoli si distendono
il silenzio torna a dominare
si serrano i denti con forza
e le immagini ricominciano ad illuminare.
Mi soffermo
su sguardi tagliati dentro una stoffa azzurra,
su pietre lanciate contro chi colpa non ha,
su corpi violentati, deturpati, bruciati
di chi solo ha osato trasgredire,
su corpi mutilati
di chi è vittima sacrificale
di usanze primitive.
Penso
a chi per prima non si fa rispettare
e si offre sull'altare
per un po' di effimera fama e notorietà
o a chi per essere al pari dell'uomo,
diventa peggiore
per arroganza, cinismo e aridità.
Sogno
un mondo dove quegli sguardi
possano rivelare il volto,
senza ostacoli alla libertà,
dove ci sia solo rispetto,
senza abusi sulla personalità,
dove la conquista di spazi
porti alla vera parità.
Desidero
che questo fiore profumato
di tenera fragranza
e alla donna dedicato,
sia simbolo di speranza
per un mondo di uguali diritti,
uguale dignità.
La luce dei tuoi occhi illumina i miei,
la punta del tuo naso spinge sulla mia,
il tuo sorriso si riproduce sulle mie labbra,
il tuo respiro si scambia con il mio,
il tuo seno preme sul mio petto,
le tue braccia si intrecciano con le mie,
le tue mani avvinghiano le mie,
i nostri corpi si cercano,
poi i nostri pensieri si uniscono,
fino a che i nostri desideri ci travolgono,
niente più ci circonda ci siamo solo noi,
ci troviamo sospesi da terra nessuno ci può raggiungere,
voliamo in alto solamente io e te.
Uomo di questa vita non rassegnarti mai,
cerca anche sé con difficoltà di essere felice;
si dico con difficoltà, perché devi sopportare mille e mille controversie
e sé alla fine sarai ancora vivo,
non sarai felice ugualmente,
perché non saprai mai quale è il tuo compito in questa vita;
allora penserai perché vivo?
Non ti preoccupare perché nessuno ti può rispondere.
Ti dico una cosa mio caro amico,
cerca sempre di vivere la vita come un sogno
ti accorgerai che il momento più tragico è quando il sogno finisce.
Ricordati che l'uomo ha una mente,
ma chi comanda l'uomo non è la mente, ma il cuore
quindi stai attento nella vita a curare il cuore,
cerca di non farti sfuggire quelle occasioni che possono farti sorridere.
Ti saluto mio caro amico e spero che tu possa ricordarti di me, ora che ci sono,
perché così potrai seguire i miei pensieri di adesso.