Scritta da: Violetta Serreli
in Poesie (Poesie personali)
Si mon coeur n'est pas à toi...
je pourrai mourir.
Sans toi.
Composta venerdì 30 aprile 2010
Si mon coeur n'est pas à toi...
je pourrai mourir.
Sans toi.
In clima disteso quant'austero
Susseguonsi incessanti le lezioni,
unanime dei docenti l'intenzioni
inculcare il massimo pensiero.
Una voce in aula per orario intero
Spinge le menti in propulsioni
canco pare a volte costrizioni
calcando inverso stesso sentiero.
Si dice di Machiavelli e Ariosto,
di Tasso biografia, opere eccelse
inserendo Galilei al giusto posto.
Arcadio e Metastasio, vita e morte,
Parini, Alfieri e quanto a essi valse
Trovarsi a propalar in una corte.
Due giorni son trascorsi in congettura,
ora comincia di già la lezione;
sarebbe dannoso darci a conversazione
che già si è al terzo giorno d'apertura.
Tutti i docenti son d'alta statura
Formati in speciali centri di selezione,
aperti sono a ogni spiegazione
e danno certezza d'istillar cultura.
Quattro, quest'oggi, le ore di lezione:
Italiano, storia, greco e latino;
domani avremo, invece, orario pieno.
Ogni lezione sarà dissertazione
Chè non conseguirete un diplomino
Ma prova d'eccellenza avrete appieno.
A parlare è il magnifico Austino
Professore di greco e di latino.
Aperti i battenti della grande
Scuola, tal è per suoi interlocutori
Egregi da sempre precursori
e loro interessar in alto spande.
Il primo dì in presentazion si spende
Di vecchi compagni quattro ne son fuori,
due bocciati e due con nuovi tutori.
La lezion non sosta, domani riprende.
L'ore son passate chiacchierando
tra i due professori nuovi aggiunti
per far tra loro e noi conoscenza.
Domani inizia, però, la vecchia usanza,
non presentazioni né ragionamenti
ché il programma va già snocciolando.
Come quando una notte senza stelle,
buia, e l'oscurità regna sovrana,
fa capolino spicchio d'immortale luna
donando luce a mare, cielo e colle.
Il mondo non ha di luce cose più belle,
sol'essa n'omaggia la pupilla umana
e ogni cosa senz'essa è cosa strana,
così com'essa, pur voi siete faville.
Di questa Scuola voi siete l'orgoglio,
se senza sarebbe come lo cielo
mancante di luminosa stella.
Perciò quest'anno tutti in gamba voglio,
toglietevi d'innanzi ogni qual velo
ch'offuscasse le sveglia vostre cervella.
La quarta classe è preludio al dopo,
è ante porta di maturità formata
ch'appresso a questa si tiene superata
la quinta che raggiunge, poi, lo scopo.
Avrete i professori al vostro fianco
E io, preside, ci sarò puranco.
In sì cotanto corto tempo, diverse
Le vicende calate in nostre menti;
da trist'eventi a lieti avvenimenti,
l'une dall'altre, molto, molto inverse.
Da gioia la vita passa a strette morse
e quanti in terra sono grandi talenti
Nessuno può capire tal cambiamenti;
da dritte le cose tosto son converse.
Domani è primo giorno di frequenza
e sono pronto e quasi sono sereno,
mi turba un poco mamma in sofferenza.
L'ansia l'ha colta nel petto sensibile
e le lacrime calanti, senza freno,
creano nell'alma cruccio irremovibile.
Tremore nel corpo,
celeri battiti
pensieri che corrono.
Palpitazioni...
Interminabili attese.
Ansie represse
di speranze perdute.
Dentro la pazzia è dolore:
uccido
noi...
in un volo, sangue.
Perché sei voluta andare?
Fuori la pazzia è dolore:
cammino
io...
in uno spazio, vuoto.
Perché sei dovuta andare?
Dentro la pazzia è rosso,
malsani pensieri
costruiti.
Dolore.
E tu sei via!
Fuori la pazzia è grigio,
antichi sogni
infranti.
Dolore.
E tu sei via!
Tante volte non si ha il tempo
e si vuole fare tutto
tante volte si ha il tempo
e non si vuole fare un cazzo
tante volte
sei tu a decidere
fottitene del tempo
fottitene del resto
entra nella tua mente
vivi come è meglio vivere per te
vivi non per gli altri
così facendo
troverai la strada
liberati.
Mai arriverà la pioggia
a placare la sete
e continuare tra stanche
dune
l'eterno viaggio
senza meta
seguire
l'ultima stella della notte
che arde
prosciugando
quelle calde
goccie di lacrime
di laghi ormai
esausti
chiusi nel profondo
abisso di un niente
che nasconde
inaccessibili mondi
e vagare
senza più voglia alcuna
di cercare...