Poesie personali


Scritta da: Daniela Cesta
in Poesie (Poesie personali)

Abruzzo

Terra di sconvolgente bellezza, così selvaggia!
montagne con pendii pericolose,
dove l'aquila, il falco e la poiana trovano rifugio

ogni pietra, ogni prato, ogni villaggio trasuda di storia antica
nelle foreste meravigliose tra lupi, orsi, cinghiali, volpi

cervi, camosci, caprioli, lepri, armonia nei boschi umbratili
rocce e pietre che sembrano respirare e parlare,

insieme con i ruscelli di primavera, gorgoglianti di gioia,
io sono nata in questa terra, tra i monti selvaggi

tra antiche pietre, accanto ai lupi che ululano alla luna,
siamo persone testarde noi montanari

raramente piangiamo, siamo forti di carattere
sappiamo affrontare, i duri inverni e i terremoti

malattie, dispiaceri, affrontiamo senza che noi soccombiamo
perché questa terra selvaggia e difficile,
ha forgiato il nostro corpo e il nostro spirito.

C'è un monte che si erge verso il cielo con maestosità
in cima accarezzi i due lontani mari,

nei giorni tersi e luminosi, possiamo osservarli entrambi
l'Adriatico ad est e il Tirreno a ovest!

Ma l'Abruzzo no è formato da solo monti,
verso la costa, si ergono le colline che, donano vini speciali

quasi ad arrivare sulle sponde del mar Adriatico
con le sue fantastiche e turistiche spiagge.
Composta mercoledì 25 gennaio 2017
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Daniela Palermo
    in Poesie (Poesie personali)

    È un continuo picchiettio

    È un continuo picchiettio
    lo scalpello contro il cielo e ciò che mi naviga intorno
    si leva lo smalto al giorno

    non ho sguardo per un presente a cui non vorrei appartenere
    allora esisto per sentito dire
    ma le ore mi tolgono qualcosa
    l'ultimo collegamento

    Ho il nero che portavo tanti anni fa
    ma mi va stretto ormai
    e nuda non posso stare

    allora provo a masticare frasi nichiliste
    mentre mi giri dentro con il valore che non hai
    a ricordarmi che non so stare con me stessa

    ma sono una zattera nel ghiaccio
    e sotto fiati di delfini che continuano a scaldare il legno
    i miei pazzi delfini deformi

    è un continuo picchiettio
    lo scalpello contro il cielo e ciò che mi naviga intorno.
    Composta domenica 4 dicembre 2016
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Germano Capurri
      in Poesie (Poesie personali)

      Quando il buio è buono

      Quando trovi che il buio è buono
      quando sai che c'è perché c'è
      quando ne stai dentro e lo tasti
      quando vai fuori e ne respiri
      ti resta

      ti spinge in grembo il buio
      ti fa male ti fa piegare il buio

      come l'albero alla furia del vento
      quando il vento non vuole accarezzare
      quando non vuole accarezzare

      allora fa male il vento
      allora fa male il buio

      quando decidi che buio è buono
      quando vedi ch'è solo buio
      e tutto è buono
      allora non c'è più buono che non sia buio

      e non c'è più disperazione
      non più rivolta
      ma solo rassegnazione
      annichilimento non speranza

      gioia per il buio che ti pervade
      che invade il tuo stomaco
      assuefazione alla tarantola
      che continua col suo veleno dentro te

      e ringrazi e vivi
      vivi del vento che non accarezza
      vivi del buio che pervade
      vivi della tarantola che morde

      e la vita continua va avanti
      piatta buia ventosa morsa e ringrazi

      allora è il principio della fine
      allora stai mollando gli ormeggi
      in una notte tempestosa
      non per cercare cibo

      allora ti stai abbandonando
      alla furia della tempesta
      allora già, allora

      bisognerebbe che ti aggrappassi
      anche ad un piccolo fuscello
      pur di restare di fermarti
      di scacciare il buio la pece

      pur di cercare quello spiraglio di luce
      che non vedi più
      quella luce del non conosciuto ormai
      pervaso come sei dal nulla del buio

      quando riesci a pensare che buio è bello

      forse ancora un'ancora un forse
      un chissà.
      Composta lunedì 3 marzo 2008
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Giorgio Baiardi
        in Poesie (Poesie personali)
        La vita ti concede delle sorprese ed è il tempo a verificare se saranno liete oppure no.
        C'è un preciso istante in cui riconosci, quanto possa essere tenace la brama di superare la paura e conquistare la fiducia nell'essere sé stessi.
        In questo modo identifichi una tua forza.
        La forza della vita stessa.
        Con il cuore che regala un significato che va ben oltre la carezza materiale e concede un leggero tocco sull'Anima.
        Ci sono convinzioni che invadono la mente, che tracimano dal cuore.
        E se velocemente si dissolvono, non riporre il tuo smarrimento come un abbaglio da conservare nel cassetto della mente.
        È più facile ignorare la verità, svelata dai comportamenti altrui.
        Perché nella mente di un uomo, c'è sempre un sogno da conquistare.
        Vota la poesia: Commenta
          in Poesie (Poesie personali)

          Magnifici fiori

          Nel giardino dell'uomo ambizioso
          il prato è curato scrupolosamente,
          pare un soffice tappeto portato dal lontano oriente,
          per far affondare i piedi nel dolce ozio.
          Ma il prato incolto bianco di margherite,
          che sembra neve d'estate,
          è ancor più bello quando si piena di graziosi fiori
          carichi di colore,
          che la natura dona a questo mondo
          incapace di amare,
          rispettare, sognare,
          e così anche gli alberi e cespugli mutilati,
          dandoli forme pazzesche per stupire i stupidi,
          e i carri di fiori per festeggiare i fiori,
          che a veder mi mette in tristezza,
          quanti sono a gustare quel massacro
          dei magnifici fiori d'una bellezza inaudita,
          preziosi che brillano così belli,
          che solo pittori, poeti ed anime sensibili
          possono ammirarli e rispettarli
          con cuore sincero.
          Composta martedì 24 gennaio 2017
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Nel silenzio maturo della terra
            nacque verginale la vita.
            Le acque sempre caste del mattino
            purificarono le gemme del giorno.
            Nell'immensa savana africana
            incontrai la mia terra madre
            ricca di lotte e croci stellari,
            di uomini antichi e di bestie.

            Conobbi il fuoco delle foreste
            camminai dietro le tempeste
            vidi i saggi anziani cantare
            i primi balbettii della vita.
            In Africa il passato e il futuro
            sono fratelli siamesi
            appesi alle spalle delle mamme
            dove gridano e mammano al seno
            sempre pronto della vita.

            I fiumi proseguono nei loro solchi
            tracciando curve e rette piene di fiori
            dove i colori germinano di giorno
            e i semi maturano di notte.
            Appresi la filosofia della storia
            da uomini radicati alla terra
            che è la culla e la tomba
            di ogni essere che ama la vita.
            Vota la poesia: Commenta
              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              In Piccadilly Circus vidi passare il mondo
              dove la vita diventava sempre più giovane
              la mente ritornava a sognare a colori
              mentre le ore trascorrevano senza rancore.

              L'amicizia sbocciava all'ombra dell'Eros
              i sexy schops uccidevano l'umano pudore
              delle notti trascorse con sincero amore.

              C'era ancora un grido di una certa innocenza
              tra la folla che passava a ritmo di sorprese.
              Si placò il messaggio di giovani chitarre
              si bloccarono gli sguardi di età matura
              la propaganda zittì su muri di silenzio.

              Così nacque per me un nuovo giorno
              in quella piazza piena di gente e ricordi.
              Vota la poesia: Commenta
                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Quando la musica riempie i nostri giorni
                vuol dire che siamo fanciulli senza nome.
                Una sinfonia di suoni scrive il suo cammino
                nei nostri occhi adatti a captare nuova vita.

                La musica nasce e si nutre di grandi silenzi
                quando sappiamo leggere le note nascoste
                in colori dipinti sulla tavolozza del cuore.
                Non ritardiamo l'alba nuova del mondo.

                I profeti sanno leggere l'umano futuro
                i poeti l'hanno riempito di parole non dette.
                I bambini maturano nel seno della madre
                insieme alla musica che noi ascoltiamo.

                Viviamo questa grande sinfonia della terra
                che matura i cieli e le lontane tremule stelle. Noi uomini riempiano l'universo di splendore
                se sappiamo convivere con pietà e commozione.
                Vota la poesia: Commenta
                  Scritta da: Renzo Mazzetti
                  in Poesie (Poesie personali)

                  Anno 2017

                  Occhieggia dalla collina
                  Sole splendente avanza
                  riflette sulla piscina
                  preludio di felicità sconosciuta
                  stazione climatica attiva
                  raffreddore allergia melanconia
                  malanni vari scomparsi via.
                  Passi Villa Cerreto
                  trovi i Tre Fiumi
                  quale felice sereno
                  dai canti animali sorpreso
                  così mai ti sei ritrovato
                  Rontese nel grande bosco
                  aria piena di sentimento.
                  Spirito libero rigenera
                  rinasce rosso sangue
                  indomito immortale
                  cimitero santo custode
                  resti ricordi speranze
                  paradiso terrestre di qua
                  un al di là eppur pare.
                  Acute grida di bimbi
                  argenti vivi vispi scolari
                  giungono fin su per Gattaia
                  solo verso pensiero cammino
                  fil leggero Ensa scende
                  ascolti errante spirituale
                  limpido musicato dalle acque.
                  Composta giovedì 5 gennaio 2017
                  Vota la poesia: Commenta