Poesie personali


Scritta da: Rosarita De Martino
in Poesie (Poesie personali)

Ritrovamento

Mi stringono
funi di morte,
mi soffoca
stretto, logoro
mantello di vecchiaia,
ma sola resto
stazionando
sulla montagna
del mio orgoglio.
Mi scuote un raggio
di sole
e tento la discesa,
ma incauta
ricado
in palude di pensieri.
Mi raggiunge
suo sguardo di luce
che mi lancia
sua corda di fede.
La riconosco.
Decisa l'afferro
lasciando
l'instabile posizione.
Acqua di luce
mi ristora.
Composta lunedì 9 gennaio 2017
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    in Poesie (Poesie personali)

    La genialità del microbiota

    Se sol verbo profferisci
    con quella tua erre moscia,
    cara Musa,
    a tal punto mi irretisci
    che mi isoli dal mondo
    proprio come un vero tondo.
    Se poi con pari maestria,
    di virus in batteri,
    dal core dell'epatite passi
    al gene del microbiota
    non più mi sento un idiota
    anzi mi prende l'idioma.
    E dalla tua dolce melodia
    mi scaturisce, infin, questa poesia
    che mi ridona perfin l'armonia.
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      Scritta da: Nicola Antonicelli
      in Poesie (Poesie personali)

      Fin d'anno a Genova

      Ho anticipato il sole, ancor buio tra le onde
      Per sentire nel vento il canto
      Del porto vecchio, nei silenziosi vicoli,
      gente di passaggio, vecchio ulivo nel giardino, sui colli.
      Il marciapiede è nero, stanco, tre tavoli per caffè,
      svetta nel buio grattacielo ancora spento.
      Passeggio e annuso, il respiro del mare, presente
      Bagna il porto, Genova accenna tra terra e monti.
      Al primo raggio l'antico campanile vibra
      Già si leva un frastuono, inizia il segno
      E non è un sogno.
      Io, stamane, ho cercato coglierlo, ancor nel sonno
      Scovando il posto, al riparo, della polvere e del suono,
      del falso brillo e dell'inganno, le mani fredde e il cuore pronto.
      Eh sì, città di porto,
      il sole ora bacia le case, la gente corre, il fuoco morde,
      l'onda si vede, il respiro sale, vivo dal mare
      seguo a captare l'essenza del porto, senz'affanno
      tra un caffè, un buongiorno, alba a Genova, fine d'anno.
      Composta giovedì 12 gennaio 2017
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        Scritta da: Nicola Antonicelli
        in Poesie (Poesie personali)

        Quando ti sento diventa una bella giornata

        Riprendo i sensi, di primo mattino
        Caffè, sigaretta. Eccomi pronto, già sulla rotta.
        Fugge pensiero. Un cane che guida il cieco.
        Il Gracchiare d'un corvo, traffico, incenso nero.

        una farfalla entra nell'auto, semaforo rosso, accendo la radio
        Gli occhi di una volpe, intrepida, attraversa la strada.
        uno s'incazza, un altro che strilla
        gente che corre, consumando le suole.

        Una voce nel buio, il telefono squilla, un segnale per strada.
        E sento il mio amico, mentre il cielo è grigio, rispondo e penso
        Quando ti sento, tutto diventa una bella giornata.

        Esce il sole e appare una isola incantata
        In questa città straniera e accelerata.
        Odora di pino, ondeggia il mare.
        E quando ti sento è una bella giornata.

        E mentre guido, rivedo il passato
        Che battaglie alla scuola, abbiamo scelto la strada.
        Una moneta lanciata, ha deciso il destino.
        Sogni, fughe, Primi amori, amici. Che spacconate.
        Non mancava il coraggio, per attraversare il fuoco
        Tra paradiso e Inferno, non è stato un gioco.

        La tua voce mi porta, al di là del tempo.
        Quattro amici, una vela, si danza sulle onde.
        Sole caldo, nuda pelle, un tuffo nel blù.
        Una musica, si balla, solo noi e le stelle.

        Il camion è scarico, è già mezzogiorno
        C'è nebbia, fa freddo, l'erbetta è gelata
        Stanco e sfinito, son di ritorno.
        Squilla il telefono. Una chiamata.
        E quando ti sento diventa una bella giornata.
        Composta giovedì 12 gennaio 2017
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          in Poesie (Poesie personali)
          Nel buio della notte,
          osservo il sentiero della vita...
          una via, di redenzione o di peccato,
          che conduce all'eternità.

          Una luce mi abbaglia,
          chiudo gli occhi e
          immagino il paradiso...
          un luogo ameno,
          popolato da anime libere da ogni forma del male...
          Energie di luce danzano,
          con la leggiadria delle farfalle,
          tra i canti di volatili e i suoni pacati della natura...
          Anime che vegliano su un mondo
          a loro ormai lontano...

          Nel buio della notte,
          osservo il sentiero della vita...
          una via, di redenzione o di peccato,
          che conduce all'eternità...

          l'oscurità mi spaventa,
          chiudo gli occhi e immagino l'inferno...
          le fiamme avvolgono corpi contorti
          di anime rimaste intrappolate nel male
          e destinate all'eterno tormento...

          Al risveglio della luce,
          apro gli occhi e mi scontro con la realtà.
          Composta mercoledì 11 gennaio 2017
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            Scritta da: Michele Gentile
            in Poesie (Poesie personali)

            Alla luna

            Arde nuova luna sulla pelle,
            dalla cima innevata incendia
            giudiziosi ciliegi.
            Irrompe nel silenzio
            dell'ingiuria, scorre
            lungo i crinali
            e inquiete acque.
            Parole, insanguinate lame
            nell'oscurità scintillano,
            trafitta la notte
            versano nettare e oblio
            nei calici degli dei.
            Dimora in questa valle
            la memoria dei vinti,
            indomita poesia
            di selvagge reliquie.
            Composta mercoledì 11 gennaio 2017
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