Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Il mattino è esploso nella luce
nascondendo il buio
nelle grotte oscure della vita
dove la notte gioca col silenzio
mentre il giorno abbraccia
i sogni nati nelle tenebre.

Nel gioco della luce con le ombre
nascono tante cose belle
che portiamo nel cuore e nella mente
quando la notte e il giorno
come fratelli siamesi
sbocciano come fiori in primavera.

Uomini e donne
nati nella luce e nelle tenebre
siamo i signori del giorno
portandoci appresso la nostra ombra,
mentre di notte
è l'ombra che partorisce i nostri sogni.

Amiamo le tenebre e la luce
se vogliamo vivere felici.
Ascoltiamo in silenzio le carezze
nate quando il mondo tace.
Il mattino quando ci svegliamo
prendiamo penna e zappa e lavoriamo.
Composta giovedì 30 novembre 2017
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    Saremo soli quando il cuore tace
    ascolteremo i suoi singhiozzi
    per aggrappare il giorno
    che sfugge ai nostri occhi
    con lacrime che ci cadono
    sulle mani.

    Ogni tanto la solitudine ci ferma
    negli angoli della notte
    ci richiama a meditare soli
    sotto la luce di lontane stelle
    per noi sollevare lo sguardo in alto
    per non guardare sempre a terra.

    Meditare ogni tanto nel silenzio
    è un richiamo che l'anima ci chiede
    per dare un senso alla vita che passa
    senza dirle né buongiorno né buonasera.
    Bisogna essere soli per capire se stessi
    se vogliano dare alla vita un senso.

    Ascoltiamoci quando il cuore ci parla.
    È un amico che difficilmente sbaglia.
    Ascoltandolo non saremo mai soli
    quando il cielo è nero e la polvere vola.
    Apriamo gli occhi alla finestra del cielo
    se vogliamo volare senza zavorre e veleno.
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Vorrei passeggiare solo
      dietro i confini dei miei sogni
      ascoltare le voci perdute del giorno
      quando il cuore ascolta silenzioso
      la musica che nasce dai ricordi.

      Nella solitudine delle ore corte
      la natura mi accompagna
      con il suo fruscio che accarezza
      il mio viso perduto nella luce
      dell'aurora o del tramonto.

      Il passeggio giornaliero
      è un compagno di avventura
      che mi apre molte tendine chiuse
      su panorami e animali strani
      che se non ti fissi non li ami.

      È bello passeggiare solo
      nel buio e nella luce.
      Il buio mostra le sue avventure
      la luce ti accarezza l'anima
      che non si vede ma parla.
      Composta mercoledì 30 novembre 2016
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Oggi gli uccelli cantano allegri
        su alberi fioriti e foglie in abbondanza
        su questa terra piena di fiori ardenti
        attirando gli occhi di tutta la gente.

        Nel cielo limpido di nuvole e gas micidiale
        si respira meglio passeggiando e sognando.
        I colori delle aurore si nascondono nei fiori
        che abbelliscono i campi in giardini di odori.

        Le persone passeggiano con occhi limpidi
        specchiandosi in fiumi e ruscelli chiari.
        La primavera s'inghirlanda di sogni
        che sbocceranno nel cuore del mondo.

        Nel fruscio delle foglie che il vento muove
        ascolto il cuore della gente che si commuove.
        Il cielo respira, il cuore canta contento
        la primavera vende fiori e colori:
        è giunta la sua ora di cambiare stagione.
        Composta giovedì 30 novembre 2017
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          La primavera del 2020 ha fatto storia:
          persone a meditare nelle proprie case
          anziani soli hanno abbracciato la morte
          altri chiusi in ospedali hanno pianto d'allegria
          molti soli portati al cimitero senza lacrime
          né cortei funebri.

          La terra è rimasta chiusa nel suo silenzio:
          aerei senza voli né contaminazioni nel cielo
          treni fermi nelle stazioni e bus urbani vuoti
          città deserte, fabbriche e commerci sbarrati
          in pochi giorni milioni di morti per un virus
          a forma di bomba assassina!

          La terza guerra mondiale senza eserciti e bombe:
          è bastata la passeggiata terrestre invisibile
          di una strana bomba vivente "coronavirus"
          per mandare ai rispettivi cimiteri o crematori
          gente di ogni età e nazionalità senza distinzione.
          La morte sceglie o anche lei è diventata serva?

          In tuto questo periodo di silenzio e di morte
          la terra e gli animali sono stati veramente felici.
          La madre terra si è liberata dello smog
          regalando le sue mascherine a tutti gli abitanti
          e gli animali sono ridiventati padroni
          del loro giardino terrestre senza signori.

          Chi sono i colpevoli di qesta nuova guerra?
          La scienza senza cuore di scienziati padroni
          o è un castigo per gli esseri umani
          per cambiare vita e diventare signori
          del creato?
          Composta domenica 18 ottobre 2020
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            Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
            in Poesie (Poesie personali)
            Mi specchio nel verde fogliame
            di un giardino di primavera
            dove ronzano api in cerca di fiori
            mentre i miei occhi riposano
            su una rosa rossa senza nome.

            Più la guardo e più entro nel silenzio
            di un fiore così bello che canta
            la bellezza di questo mondo
            baciato dalla luce del giorno
            vestito di fiori e colori.

            La primavera è la bella principessa
            vestita con eleganza e purezza.
            Tutti i fiori dal più piccolo al più grande
            la esaltano e la baciano commossi
            per la sua indiscutibile eleganza.

            Ho trascorso molte ore della vita
            passeggiando nel creato che mi circonda.
            In questa bella e femminile stagione
            sbocciano i più bei sogni
            che io ricordi.
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              Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
              in Poesie (Poesie personali)
              Ogni tanto una buona potatura
              elimina veleni alle piante e al cuore
              perché la terra piange e ride
              come l'uomo che guarda al cielo
              per non soffrire.

              Il cammino sulla terra è passeggero
              per tutti gli esseri viventi che respiriamo.
              Il soffio vitale è un dono grande
              che sgorga dal sorriso di Dio,
              nostro Padre che ci ama.

              Guardiamoci intorno, tutto si muove
              perché la vita è un motore ardente
              che spinge alla perfezione l'essere vivente.
              Abbracciamo la vita col cuore e la mente.
              Siamo chiamati dall'Eterno.

              La vita è un cammino lungo e sublime
              per questo ogni essere dell'universo
              ha il suo movimento e la sua legge.
              Rispettiamoci come esseri viventi
              per raggiungere la perfezione eterna.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Mi sono voltato indietro nella vita
                cercando un rifugio dopo la battaglia
                sentendo grida di dolore e di guerra
                in un futuro campo minato di macerie.

                È rimasta accesa una voce nel tempo
                cercando di leggere volti macerati
                da ruggine di spade e tanti lamenti
                che gridano vendetta inutilmente.

                Durante il galoppare della nostra vita
                sentiamo il fiato e rumori di zoccoli
                di cavalli affaticati che vanno alla meta
                non sapendo quando e come arriveremo.

                La nostra vita non è un viaggio solitario:
                la stazione di partenza è un regalo di mamma
                ma il lungo o corto viaggio sulla terra
                è nel programma del Padrone della Vita
                che ci chiama all'ora che vuole alla sua vigna.
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Avvicino con i miei occhi la bellezza
                  di un monte che si erge nel cielo
                  disteso come una figura di marmo
                  che giace dormendo sull'orizzonte.

                  Lo ricopre un velo di nebbia mattutina
                  per non perdere i suoi sogni della notte
                  che riposano nelle caverne della montagna
                  al ritmo di echi secolari in cerca di sogni.

                  Mi accompagnano nel mattino primaverile
                  i gorgheggi di ucceli vari nel giardino
                  con un verde primaverile del bel prato
                  ricamato con fiorellini gialli e margherite.

                  Tre alberi di gelsi piangenti mi guardano
                  ondeggiando le foglie per salutarmi.
                  Mi inchino al mattino limpido e ventilato
                  mentre il mio cuore si rifugia lontano.
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