Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Non mi arrenderò agli echi della notte
quando i sogni illudono il cuore
l'oscurità finge di essere luce
il silenzio si riempie di voci
richiamando la notte silenziosa
a contemplare le stelle.

Aprirò i miei occhi chiari
quando l'oscurità grida con forza
regalando messaggi di vita
mentre l'aria si riempie di smog
in una notte morbida
che uccide il sonno.

Non mi arrenderò nelle braccia della notte
anche se il freddo richiama al calore.
Le stelle lanciano messaggi nuovi
le ombre giocano con i colori
mentre la mente vola
su nuvole senza rumori.

Camminerò accompagnato da sogni nuovi
pieni di messaggi per il giorno dopo.
Li filtrerò con un setaccio di luce
eliminando residui di notti oscure.
Non mi arrenderò alla notte.
Mi avvinghierò al giorno che nasce.
Composta mercoledì 30 novembre 2016
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Mauro Lo Sole
    in Poesie (Poesie personali)

    Vecchiovento

    Terra aspra bruciata
    dal vecchiovento
    palizzata da siepi e steccati
    sprangati da un logoro
    catenaccio sgranato
    penzolante dal cancello tra i fili
    spinati bruniti dalla ruggine
    appesi ai pezzi di quel che resta
    della antica staccia
    alberi di frutti acerbi
    capanne pagliai
    stalle mangiatoie
    aride fontane di pietra
    abbandonate nelle polveri
    racemi di glicini avvolti
    tra i rotti battenti
    delle logge della cascina
    dai mattoncini purpurei
    dimenticati dal tempo
    dove giacciono arnesi staffe
    ringhiere aratri ruote di carro
    bracieri camini colmi
    di cenere
    grovigli di tela
    profumi agri di
    fumo di rovi di rami
    foglie secche muffe
    legna da bruciare
    melagrane
    da mangiare.
    Composta mercoledì 17 febbraio 2021
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Mauro Lo Sole
      in Poesie (Poesie personali)

      L'albero

      Tuttora origlio l'eco
      nella mente del respiro
      del fogliame
      sfiorato dal vento
      che come un manto
      gelosamente
      avvolge il fusto
      non è così facile
      poter vedere l'enorme
      albero e la sua folta chioma
      della conoscenza
      del bene del male
      della vita
      arrendersi al tempo
      con i suoi turgidi nodi
      da cui nascono rami foglie
      fiori frutti
      radici
      cedere all'amarezza
      di quel taglio netto
      sino in fondo
      che nega il piacere
      di giacere sotto
      la sua ombra.
      Composta mercoledì 17 febbraio 2021
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Michele Gentile
        in Poesie (Poesie personali)

        L'ora più buia

        Dimoro il frastuono
        di stanze vuote
        di porte chiuse a chiave.
        Metrica di silenzi
        incisa sulla pelle
        prima ancora di nascere.
        E tutto l'orrore, le violenze
        le paure, la vergogna
        la desolazione
        incontrano le assenze,
        la perdita
        la disfatta, le solitudini
        il dolore.
        Questa è l'ora più buia
        l'ora del tumulto.
        È il momento di scoprire
        dove muore il giorno.
        Siamo soli
        in guerra
        con i nostri demoni
        per un raggio di sole.
        Composta lunedì 15 febbraio 2021
        Vota la poesia: Commenta
          Scritta da: Michele Gentile
          in Poesie (Poesie personali)

          Silenzio

          Già la luce della sera
          mi trafigge.
          Vorrei ritrovare
          quello che ho perso
          vorrei dimenticare
          quello che ho visto.
          Sono vicino, più vicino
          all'orizzonte, felice ora
          di perdermi.
          Chiedo al vento dove andrò a riposare
          se capisce il senso di questi sorrisi
          ma lui piangendo
          mi urla in faccia
          tutto il mio silenzio.
          Composta sabato 6 febbraio 2021
          Vota la poesia: Commenta
            Scritta da: Michele Gentile
            in Poesie (Poesie personali)

            Come il mare

            Come questo mare
            mi strazio
            mi tormento
            mi accanisco
            mi lacero
            mi logoro
            fremo
            poi
            mi placo.
            E ancora
            infurio
            mi frantumo
            mi dimeno
            mi contorco
            irrompo
            quindi
            mi abbandono.
            Come il mare
            non so darmi pace,
            come questo mare
            non mi lascio stare.
            Mi ignoro
            mi chiamo
            mi violento
            mi infrango
            mi anniento
            e
            urlo
            rimbombo
            calpesto
            fracasso
            devasto
            rovino
            soverchio
            mi pento
            me ne vado
            mi cerco
            mi vedo
            infine
            mi perdo.
            Composta martedì 2 febbraio 2021
            Vota la poesia: Commenta