Poesie personali


Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
in Poesie (Poesie personali)
Sono andato in cerca di asparagi silvestri
sotto il cielo di aprile con tanti fiori freschi.
I campi mi hanno offerto a piene mani
il loro bel manto primaverile fatto di ricami.

Il sole giocava con le ombre di alti pioppi
mentre le foglie verdi danzavano allegre
al ritmo delicato e sottile di un venticello
che mi rincuorava in questo aprile contento.

Lungo la riva del fiume Ebro ero solo col cane
ammirando l'acqua che scendeva allegra al mare.
Ogni tanto una cicogna batteva le sue grandi ali
non per l'uomo ma per il cane che abbaiava.

Nella solitudine di questi mesi di coronavirus
il silenzio umano si nota quando passeggio.
Parlo al mio cane e fischio imitando uccelli:
So che non sono solo e ancora vivo contento.
Composta domenica 31 maggio 2020
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    in Poesie (Poesie personali)
    La terra in questa primavera non ha vita
    si è ammalata vedendo piangere il cielo
    pieno di un brutto virus che uccide tutti
    vecchi, uomini, donne e innocenti bambini.

    È una primavera scialba, triste e lacrimosa
    accompagnando nel pianto famiglie intere
    chiuse in casa come in una triste prigione
    affacciate a balconi per allontanare il dolore.

    Il nostro pianeta azzurro si sta purificando
    o siamo i suoi abitanti a chiedergli perdono?
    L'abbiamo maltrattato con veleni e sporcizia
    e lui si vendica con un invisibile assassino?

    Meditiamo in questi giorni chiusi nelle case
    cerchiamo di amare la terra nostra madre.
    Non la lasciamo piangere sola e con dolore
    cambiamo ritmo e abbracciamola con amore.
    Composta domenica 31 maggio 2020
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      Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
      in Poesie (Poesie personali)
      Ascolto il fruscio musicale delle foglie
      salutarmi aprendo di mattina la finestra.
      Ascolto il canto mattutino degli uccelli
      che si chiamano per salutare il giorno.
      Ascolto il pianto triste dei bambini
      quando la mamma o papà vanno via.

      Sento la goccia dell'acqua che cade
      sui tetti delle case per poi pulire le strade.
      Ascolto il silenzio del povero anziano
      seduto sul marciapiede che stende la mano.
      Capisco il giorno che mormora solo
      in attesa che splendano i raggi di sole.

      Fuggo dai gridi della folla che chiacchiera
      cercando di riempire il giorno che passa.
      Ascolto nel silenzio il grido dell'anima
      Sento l'universo che segue il suo ritmo
      mentre la gente prega Dio che finisca
      il maledetto virus che ci seppellisce.
      Composta domenica 31 maggio 2020
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        Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
        in Poesie (Poesie personali)
        Ho voglia di passeggiare
        sotto il cielo azzurro di primavera
        per ascoltare il canto degli uccelli
        il mormorio del fiume che scende
        la musica delle canne al vento
        la danza dei papaveri rossi
        il biancore delle margheritine
        su prati verdi di silenzio
        con il fruscio di foglioline verdi.

        Non posso muovermi
        sotto questo cielo che danza
        con le nuvolette bianche
        che mi chiamano e sorridono.
        Non posso uscire, lo ripeto,
        fino a quando non vi portate il virus
        che ci sta uccidendo sulla terra.
        Si fermano e cadono delle lacrime
        sulle mie mani aperte.

        Cielo e terra hanno ferite nel cuore
        nella primavera di quest'anno.
        L'umanità chiusa in casa
        con parenti vicini o lontani.
        Dai balconi si canta e si ringraziano
        tutti quelli che confortano i malati.
        Piangono soli i tanti deceduti
        senza un bacio di addio
        nell'ultimo loro viaggio.

        Passeggeremo di nuovo nei giardini
        ascolteremo le musiche dei boschi
        scaleremo le verdi montagne
        sorrideremo all'allegria e gridi dei bimbi.
        Ci guarderemo negli occhi con gli anziani
        ringraziando Dio che ancora siamo vivi
        sotto questo cielo azzurro
        con le nuvole che ci salutano allegre
        sorridendo ai colori del tramonto.
        Composta giovedì 30 aprile 2020
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          Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
          in Poesie (Poesie personali)
          Copriremo il nostro volto con un velo
          fatto con fili neri strappati alle notti
          quando il sonno è appeso alla luna
          e la luna piange seppellendo i morti.

          Spingiamo la carrozza fragile della vita
          con mani spesso sporche di sangue
          di tanta gente che muore nei crocicchi
          con bombe lanciate da cuori infami.

          Distruggiamo le armi se vogliamo la pace.
          Abbracciamo le vedove, gli orfani e anziani.
          Non manipoliamo virus in laboratori di morte
          per eliminare anziani, malati e poveri umani.

          Siamo tutti fratelli in questo mondo stupendo.
          Amiamoci abbracciando la terra in girotondo.
          Guardiamoci sorridendo senza vergogna:
          cantiamo come fratelli al suono di zampogna.
          Composta giovedì 30 aprile 2020
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            Scritta da: Gabriella Stigliano
            in Poesie (Poesie personali)

            Mi sembra di esser

            Mi sembra di esser
            andata via lontano,
            mi sembra
            di aver visto insieme
            tutti gli astri del cielo
            e di averne scoperto
            il loro mistero,
            mi sembra di essermi
            ricongiunta al grande
            spirito universale,
            guardando semplicemente
            un fiore sbocciare
            o un tramonto che scende
            sulla tua casa
            o guardarti dormire
            dopo averti parlato d'amore.
            Sembra di esser lontano
            dal perimetro delle mie orme,
            sembra di aver dimenticato
            perfino il mio nome.
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              Scritta da: Angela MORI
              in Poesie (Poesie personali)
              Arde come te questo sole
              anima mia che brulica
              di sogni e passioni.
              Vedi come giovane sei ancora? Non ti sei spenta
              con gli anni ed i mali vissuti
              e come fiore esotico e raro
              profumi e seduci ancora,
              mia inaccessibile isola misteriosa!
              Se la forza del corpo
              non è tanta
              Per lottare e per superare
              limiti, frontiere e confini,
              non temere mi vergine dama, riuscirai lo stesso a perdurare.
              Tu puoi ogni cosa,
              fanciulla florida e rosea
              e fragile canuta
              al tempo stesso.
              Se ragnatele oscure
              su te si aggrapperanno, evolveranno in edera
              e corolle lussureggianti,
              bagnate di fresca rugiada
              Che dall'astro mattutino illuminate e alimentate,
              Come panacea per te saranno
              e soave, volitiva e libera
              Correrai per i sentieri
              della mia residua vita.
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                Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                in Poesie (Poesie personali)
                Il giorno si è aperto alla luce
                come il cuore alla speranza.
                I sogni si sono liquefatti
                ai primi baci dell'alba.

                Riprendo i sogni lasciati soli
                sul guanciale notturno
                dove si nascondono attenti
                i sospiri del giorno.

                Ascolto voci perdute nel tempo
                che mi chiamano nel silenzio.
                Sono voci familiari svanite
                nell'azzurro del cielo infinito.
                Composta domenica 31 maggio 2020
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                  Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                  in Poesie (Poesie personali)
                  Il verde dei prati e delle piante
                  hanno perduto la maschera
                  eliminata dall'acqua piovana.

                  La natura respira con gioia
                  gli uccelli svolazzano allegri
                  i bimbi pestano la pozzanghera
                  rompendo le nuvole
                  che avanzano.

                  Lavarsi sotto la pioggia che canta
                  la sua lenta melodia sui mortali
                  è come ritornare a essere bimbi
                  pieni di innocenza e incanto.

                  Ringraziamo la madre natura
                  che ogni tanto ci fa gioire
                  dimenticando che la facciamo
                  spesso soffrire.
                  Composta giovedì 30 aprile 2020
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                    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
                    in Poesie (Poesie personali)
                    Aggrappiamoci ai messaggi caduti dal cielo
                    con le gocce della pioggia che ballano
                    sul selciato bagnato di lacrime
                    di tanta gente chiusa nelle case.

                    Anche il vento si è nascosto nelle tane
                    dove le voci dei tanti morti sorridono
                    alla nuova aurora della propria vita
                    cambiata d'improvviso da un virus.

                    Inizia un'era nuova di nostalgia umana
                    su questa nostra terra martoriata
                    da veleni di motori e di cuori rotti
                    in attesa che cambi il mondo
                    su nuovi orizzonti.

                    Baciamo il silenzio dopo anni di follia
                    cambiamo il ritmo dei nostri sogni.
                    Ascoltiamo più il cuore che ama
                    e la mente liberiamola dal male.
                    Composta giovedì 30 aprile 2020
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