Poesie personali


in Poesie (Poesie personali)

Da tempo un disboscamento è in atto

Da tempo un disboscamento è in atto
anche le rare erbe son disseccate
gli anni e i giorni al sole
e alle intemperie son passati.
Lo sforzo di prolungare
l'amore per la vita, ora sterpaglia,
più non è nelle mie forze
un mal di vivere mi tedia e mi scava.
Sono come un lichene di Sbarbaro
sopravvivo su rocce solitarie
e in condizioni estreme;
frantumi e polvere in un fluire
di apparenze estranee e staccate
da sbuffi di vento son dispersi.
Le maghe, le sirene e le sibille
per altri mi hanno lasciato
grigio squallore sul cuore incombe.
Ci soffermeremo sulla battigia
a fissar nell'acqua bolle di schiuma
all'arbitrio divino tireremo un sasso
vedremo la pioggia battere insistente
su muri e vetrate; senza sogni,
fisseremo orizzonti sfumati e velati.
Il tempo di essere che fu
è scorso in un batter d'occhi
gesti parole atti amori decaduti
a spenti ricordi echeggeranno vano
oltre l'inganno che li contenne.
Oh cimeli di speranze e di illusioni
anneriti dal crepuscolo del tramonto
e sparsi in un invivibile silenzio,
mancamenti per insufficienza
di essere nella nullità del tutto!
Continuano a fissarmi fissi e gelidi
gli occhi di Thanatos ma l'ombra nera
non mi abbraccia né mi stringe ancora:
atterrito e senza appoggiarmi a qualcosa
all'autorità del Nulla mi sottometto.
Composta lunedì 27 gennaio 2014
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    Scritta da: Vincenza Molvetti
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    Garofano rosso e vaniglia

    Vago in questa stanza con poca luce e che odora di vaniglia e di garofano rosso,
    Leggera e soffice mi hai resa come la vaniglia,
    Robusto e intenso come il garofano hai reso il mio percorso.
    In questa casa che sa di te,
    Mi nascondo dentro una canzone
    E provo ad abbracciare il cielo,
    Illudendomi di stringere te.
    All'ombra di un cipresso,
    C'è un garofano rosso,
    Ha la testa un po' inclinata,
    Un raggio di sole lo bacia
    Mentre una lacrima di una donna ancora bambina si posa sul fiore di vaniglia
    Vago in questa stanza che odora di te
    Fisso quella porta sapendo che da lì non entrerai
    Ma la luce inonda la mia camera
    Mi sbagliavo...
    Sei arrivato...
    E il garofano ritorna a fiorire
    E l'odore di vaniglia a stordire il mio cuore a metà.
    Composta venerdì 31 gennaio 2014
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      Scritta da: Rastam
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      L'isola che non c'è

      Ripercorrendo l'orme 
      dei miei antichi passi 
      ho udito le struggenti 
      grida dei miei primi 
      compagni, perdersi
      lontanamente nella via.

      Ho visto la vetrina in cui,
      per un infinito batticuore,
      luccicanti sfere natalizie, 
      hanno riflesso l'incantato 
      stupor della mia infanzia.

      Come vorrei tornar qui
      dove tutto ebbe inizio;
      il pensiero è l'unica via,
      ogni altra è ormai preclusa.
      Composta lunedì 11 novembre 2013
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        Scritta da: Luigi Berti
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        Lo specchio della vita

        Verrà il giorno come per tutti,
        di ritrovarsi soli e vecchi,
        uno specchio davanti ai tuoi occhi,
        rammenterà i tuoi giorni più belli,
        spariranno in un solo frangente
        tutte le rughe dalla tua pelle.

        Ti rivedi com'eri allora,
        con tanti sogni senza dimora,
        con la speranza di andare avanti,
        anche se hai preso tanti calci,
        e se la vita ti ha donato un fiore,
        ora è nascosto dentro il tuo cuore.

        Io ogni tanto spesso ci penso,
        e vorrei coprire quello specchio,
        ma non è possibile sai perché,
        quello specchio è dentro di me,
        che ho osservato da una vita,
        o da una vita lui osserva me.
        Composta giovedì 30 gennaio 2014
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          Scritta da: Fragolosa67
          in Poesie (Poesie personali)

          Tributo a Giosuè Carducci

          È colorato il cuor di patria
          dipinto negli occhi di ogni ragazza.
          Fresca è l'Italia di gioie e passioni
          bandiera nostra porta l'onore!

          Carducci diceva per nome di tutti:
          Tirreno, anche il mio petto è un mar profondo,
          e di tempeste, o grande, a te non cede!

          Noi diciamo in coro non c'è mare ne abissi in ogni loco
          che può confonder o spegner il nostro foco!

          All'italiano oltre frontiera
          che spera di unirsi alla sua terra
          il mio saluto va oltre in mondo
          in ogni ora con ardor profondo!
          Lavora sodo nostro fratello e
          Piange un piccolo paesello.

          Ancora tu Carducci cosa vuoi dire?
          Mi osteggi nell'infinire dei miei versi col tuo ardire:
          Ma per le vie del borgo
          Dal ribollir dè tini
          Va l'aspro odor de i vini
          L'anime a rallegrar.

          Gira sù ceppi accesi
          Lo spiedo scoppiettando:
          Sta il cacciator fischiando
          Su l'uscio a rimirar.

          Adesso che l'hai detta
          Lasciami completar li versi miei pensati!

          fratelli tutti in qualunque parte siate:
          Stavo dicendo di un'Italia fiera che
          il cuore nostro a Roma batte.
          Non preoccupatevi per nostra sorte
          perché Italia è molto forte.

          Abbiamo Letta, Renzi Berlusca e compagni
          con fiducia andiamo avanti.
          Perciò un saluto a tutti quanti!
          Composta giovedì 30 gennaio 2014
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            Scritta da: SergioGlauco
            in Poesie (Poesie personali)

            Come le foglie

            Come le foglie mosse dal vento
            s'agitano i miei capelli.
            I fili neri corvini s'intrecciano
            con quelli bianchi castani.
            Come foglie staccate dai rami
            scendono le mie lacrime, sull'umido selciato:
            il tintinnio è greve solenne.
            Come foglie accumulate
            nei cesti dagli spazzini
            sgranocchiano baci le coppiette, intime e sommesse.
            I baci che io non ho
            e che io vorrei, come le foglie.
            Composta lunedì 14 maggio 1984
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              Scritta da: Sir Jo Black
              in Poesie (Poesie personali)

              Momenti scorrono

              Momenti scorrono lungo il cammino
              illuminati da nuvole scure,
              coperti di piogge a volte salate.
              Ho bisogno di nuvole rosa ora
              e vicino te che non sei ancora qui.
              Le cose, oggetti, non animano vita,
              affetti lontani salgono assenze;
              tanto silenzio cade tra le mura.
              Invano aspetto cieli in luce.
              Voglio te e non so se sei quel mio vento:
              odore di primavera e colori.
              Gioco con figure d'aria e le mani,
              lascio scorrere carezze tenere
              in sogni avidi di più caldi abbracci.
              Oggi aspetto, e dopo ancora, calore.
              Composta venerdì 24 gennaio 2014
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