Scritta da: A. Cora
in Poesie (Poesie personali)
Qualcosa di te
Da
quell'amore
finito
Tra i miei pensieri
più amati
C'è sempre qualcosa
di te
Ch'è rimasto come
impigliato.
Composta giovedì 5 dicembre 2013
Da
quell'amore
finito
Tra i miei pensieri
più amati
C'è sempre qualcosa
di te
Ch'è rimasto come
impigliato.
Non
ti chiedo
di essermi amica
Per qualche istante di vita
insieme per mano
vissuta
Nel passeggiare stagioni, per qualche
lieve emozione, o rammendare
strattoni
Tu sei tutto ciò che il respiro più lungo ha bisogno
per valicare la cima più alta d'un sogno
Per sopire il più vasto grido
del cuore
Non ci sarebbe il mare, il cielo, il vento, il sole
ne luce avrebbero ancora i miei
occhi
Se tu non fossi, quel batter più forte del cuore
che solo pensandoti
esplode
Non avrei quella la pace del corpo
o del'anima quelle parole che solo regala
l'amore
Quando per esso si vive
quando per esso
si muore.
Colsi
da sguardi ridenti
quelle mai dette
parole
Quel annuire soltanto, quei sorrisi
avvolgenti
Poi, furono solo dolci, audaci, ardenti
momenti, privi di vera coscienza, senza
ne ore, ne spazi ne tempo
In un concerto, di sensi, di mani, di occhi
di bocche, di cuore
Quella lunghezza d'un bacio e la sua ampiezza
furono immense, furia, uragano
tempesta, fragori
Pioggia confusa, battente
Calma assoluta dei venti, senza inizio
senza fine, senza confine
senza alcuna
carenza
Mentre ti vestivo d'amore
con l'ultima manciata
di sguardi, rimasti
contenti.
Amo
quella che sei
pur se dagl'occhi
distante
Mentre cammino, da solo l'oscura
strada che veste di nulla
il mio tempo
Come smarrito passante, avvolto dal
soffi gelati del vento
Sulla scia rovente, della tua
assurda mancanza
Come una stella, da spazi
radiosi del cielo
cadente.
Non
lascerò più
al pensiero, ancor respirare
il tuo cielo, né inseguirne
gl'amati colori
O sognarne la notte, quei suoi più
lievi tepori
Ne più scorgerai la mano, ha mendicare carezze
a rincorrer l'ebbrezza di quel sapore di voce
racchiusa in dolci
parole
Ceduto alla resa, come bimbo affamato d'un pane
con dita tremanti d'attesa
Solo con le ciglia sbarrate, innanzi al'ignota
timorata croce
Resteranno i miei occhi rinchiusi
nel buio più scuro
del cuore
Discosto e carente
d'un sole.
Tra tutto
sto fosco momento
tutto l'azzurro che manca
Codeste assurde
parvenze
Questa arrogante, indegna carenza
che toglie al cuore
speranze
Ch'esplode ignorando il passato
un'odio dal volto stregato, che il tempo del sole
scolora,
Che lascia tristezza soltanto, rubando visi e sorrisi
avvolti dai soffi d'un vento, che cerca
d'amore radici
In un mondo d'un'oggi cruento, pur se lo vivo e respiro
mi sento parecchio distante, come zucchero
e sale
Come la stella dal mare, tra un umano incosciente
nel'arco d'un tempo
fuggente
Tra rabbia e dolore pressante
E tu che sempre sorridi, quando m'incontri
per strada, quando ti cambia
l'umore
Quando ti guardi nel cuore
conosci il profumo
d'un fiore?
Tra cocci
ancora azzurrati
d'un cielo a tratti caduto
Lo sguardo accarezza
l'aurora
Discosto da oscuri colori, che hanno
cancellato l'amore, voglio stare
da solo
Non voglio più il tuo sorriso a scorrazzare negl'occhi
a passeggiare le vene, a tormentare memorie, a far rumore
nel cuore
A dissipare sapori, a navigare pensieri, come facevi tu ieri
Poi verrà un'alba nuova, a disegnare nel cielo altri
diversi bagliori, più belli di quelli da te
già colti e sciupati
Permano cammineremo, tra raggi più
caldi di sole, altri roventi
estati
Un'altro azzurro nel cielo
un'altra strada
nel cuore.
T'ho rivista
com'eri allora, tra le ciglia
oscurate d'un sogno
Stesso viso, stessa bocca, stesse ciocche di neri
capelli, un po' mossi, sempre
ribelli
A celare quel dire degl'occhi, perché il sogno non ama
cambiar delle cose, le più belle
Come il cielo la stella migliore, come il vento ama i suoi
fiori
T'ho sognata com'eri allora, perché il sogno non muta
gl'eventi, ne mostra i ritocchi
del tempo
Stesso luogo, stessa canzone, stessi baci stesse
carezze, stesse mani a cercare
emozioni
Invariati g'istanti migliori, a mostrar lo spessor
d'un'amore, che pareva il più grande
del mondo
Che rimane rinchiuso in un
sogno, che poi dura
non più di
mezzora.
Lascia
che ombra e
luce si sfiorino, si fondino
In quel chiaroscuro torpore, che ogni
pensiero, confonde
Lascia che le mani si intreccino, si carezzino
si celino, s'avvolgano
irrompano
E nasca quella voglia intensa, che fa di due anime
in volo, un solo concerto
d'amore
Lascia che la mia bocca, la mia lingua danzino
sinuose sulle note dei tuoi
gemiti arditi
Si rincorrano lente veloci, sinuose
Mentre nel silenzio denso
d'un bacio
La tua anima
respiro.
Quel
tempo che s'era
d'un tratto fermato, quando
tu sei partita
Nel'istante in cui il mio sguardo
infranse il tuo dolce
sorriso
Riprese stordito il cammino, mentre il batter
del cuore s'alzò più forte
e deciso
Parve il sapore d'un sogno, già amato, che
ridestato, riportava quei tempi
dal'ora
Nel'incanto, del'immenso
silenzio irreale
Che di te, tutta la pelle colmava, fino
al più sottile tremore
Da quel'amore disperso
che tornava nel
cuore.