Scritta da: Angelo Michele Cozza
in Poesie (Poesie personali)
Puoi tu impedire al flutto
Puoi tu impedire al flutto
di non lambire la proda
a una brezza serale
di non accarezzare una chioma
o al calore di non abbandonare
il ceppo che brucia?
Così si manifesta il respiro
del vivente: è nello svolgersi
del suo fluire che scrive la matrice
degli atti del suo essere;
la vita sempre irrompe se non è quiescente
e la morte sgambettata solo tardi trionfa!
E così ti telefono a mitraglia
ti scrivo come un condannato
incessante ti penso, ti riproduco
invaso di dolcezza, rinnovo
con un ritmo forsennato
la volontà e il piacere di esserti accanto;
non è una pressione, un incalzare
un attrito che vuole affaticare il tuo viaggio
ma il dispiegarsi raggiante di un'anima,
l'amore che, come acqua nella conduttura
di due vasi comunicanti, fluisce
per raggiungere livelli uguali.
È come il miracolo del seme
che vuol farsi gemma e frutto nel deserto
e porta dentro di sé altra vita.
Segregare l'istinto lo spirito o un pensiero
è la più gratuita assurda violenza
commessa contro sé stessi:
replicare la nostra genuinità
e mai stupirci del suo perpetuarsi
è la complessa meccanica
con cui impedire epiloghi non voluti
all'inevitabile svuotarsi della clessidra
che misura il lasso di tempo che ci è dato.
Commenta