Le migliori poesie inserite da Anna De Santis

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Scritta da: Anna De Santis

Chi sei

La testa ed il cuore,
non hanno controllo,
tu sei
unico desiderio, unico sogno,
che manca alle mie mani
alle mie carezze,
alla mia bocca,
alla mia vita.
Chi seì
M'ami quando vuoi,
senza promesse, senza certezze,
scaldi la mia pelle e poi vai via,
lasciando a metà le mie parole,
e l'amore,
che non finisco mai di dire, di fare
ma tu non vuoi sentire,
chi sei?
Che prometti e non mantieni,
ed io quì ad aspettare
i tuoi tempi non concessi.
Forse avrò modo per dirtelo,
ma quando?
E gli anni passeranno, aspettandoti.
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    Scritta da: Anna De Santis

    L'ultima rosa

    Nel giardino,
    ormai inverno alle porte,
    è tornata a fiorire un'ultima rosa,
    il bocciolo l'aveva riposto
    per mia meraviglia.
    Com'è triste ormai l'albero spoglio
    e senza colori
    ed il verde del prato,
    già spento da un rigido cielo,
    che plumbeo, ormai pioggia minaccia.
    Il mio sguardo si posa di nuovo
    sul fiore vermiglio,
    che timido aprirsi vorrebbe,
    ma il gelo pungente lo fa poi piegare,
    e muore ancor pria di sbocciare.
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      Scritta da: Anna De Santis

      L'apina ed il papavero

      Svolazzando un ape appena nata,
      il primo giorno, già si era allontanata,
      voleva in fretta conoscere la vita,
      fuori dell'arnia da dove era partita.
      E volò con un ardimentoso volo,
      su un prato tutto verde con un fiore solo,
      delusa si riposò e continuò a volare,
      sperando cibo da succhiare.
      Un prato di papaveri, meraviglioso!
      Non conosceva quanto potesse essere pericoloso,
      si avvicinò alla prima corolla,
      succhiò il nettare e un po' brilla si riposò.
      Sognò fiori strani, inverosimili, poi si risvegliò.
      Riprese il volo su corolle vermiglie,
      ce ne erano mille e mille...
      s'inebriò di tutta quella droga e poi morì.
      La trovarono felice nel suo sogno,
      aveva messo fine a quel suo volo,
      vissuto solo un giorno,
      non ritornò più lì da dove era partita,
      ma meglio che una vita scolorita.
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        Scritta da: Anna De Santis

        Un altro anno passa e se ne va

        Piano come la neve, senza far rumore
        un altro anno è passato
        ed il tempo tra le mani si è sciolto
        a goccia a goccia e non l'ho raccolto
        pensando... domani
        e ricordi appena... ma con tanto amore.
        Avrò un anno in più
        ed altre cose da raccontare
        dolori e gioie nel mio cuore
        e tante lacrime come perle da conservare.
        Vedo i miei bimbi crescere
        li vorrei ancora cullare
        ma la vita vola, non la puoi fermare
        libera come un uccello
        che volteggia nel cielo, non si fa guidare
        puoi solo starla a guardare
        mentre tutto scorre e la vedi passare...
        Incontra cieli tersi
        o nubi pronte alle tempeste
        mari calmi e montagne
        alberi, deserti e prati in fiore
        ma continua a volare.
        Un anno in più, ma siamo ancora tutti insieme
        è già un regalo la serenità
        non voglio altro, e per quest'altro anno
        quello di cui ho bisogno è tutto qua.
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          Scritta da: Anna De Santis

          Rimarrebbe er mejo

          So annata sulla spiaggia
          pe parlà cor mare,
          jò detto: viemme dietro
          che c'avemo un lavoro da fà.
          L'ho pregato nun nego
          ma poi sentite le ragioni,
          m'ha seguito.
          Dovemo fa sparì parecchie cose
          tu me poi dà na mano.
          Ben poco rimarrebbe sulla tera
          "pronta risposta"
          forse quarche fiore quà e là,
          na casetta piena de bontà,
          co l'acqua vorrei lavà
          tutte le cose nere, butta via le parole
          che ce fanno impiccià.
          Le guere, la fame, le malattie
          tutte co l'acqua devono da annà.
          Bisogna affogà morte persone
          lassà solo quelle bone.
          Troppo dovrebbe da copri sto mare,
          forse che l'acqua nun basta,
          e se quarcosa resta,
          lassamo er core, la fiducia, la speranza
          la gioia della vita, la costanza.
          Pe vede quer che è rimasto,
          che nun è stato scerto, né pagato,
          né tantomeno raccomandato,
          rimarrebbe er mejo lassa fà.
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            Scritta da: Anna De Santis

            Non si spegne una candela (ai bimbi che non hanno voce)

            La fiamma di una candela
            è come un bimbo
            che non ha voce.
            Viene spenta da un semplice soffio,
            o con le dita,
            essa è simbolo di vita
            luce eterna, che si accende con l'amore
            ad illuminar le tenebre.
            Cresce piano piano
            e dà valore a cose che non puoi vedere.
            È la paura di essere coinvolto,
            che qualcosa ti venga tolto,
            ma basta veder crescere la fiamma,
            sentire il suo calore,
            guardare i suoi mutevoli colori,
            consumarsi la cera e prender forma e forza,
            quella forza è già dentro di te,
            ma non la vuoi ascoltare.
            Prova a far splendere una sola fiamma,
            dai voce ad un bimbo
            e tanto coraggio ad ogni mamma.
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              Scritta da: Anna De Santis

              Quadro

              Gabbiani che seguono la scia di un peschereccio
              spuma bianca che viene verso riva
              il sole comincia appena a colorare
              è l'alba sopra il mare.
              L'aria fresca del mattino
              torna un pensiero triste a tormentare
              e lo sguardo perso a ritrovare....
              Ma il mormorio dell'onde presto a consolare
              il cielo s'illumina e prende tutto il colore
              per restituirlo tutto al mare
              si calma il vento
              e l'acqua in un momento
              e quel gabbiano in volo, torna a riposare
              l'orizzonte quasi più non si distingue
              ed il silenzio ormai rotto da grida di bambini
              ogni incanto e tutti i miei tormenti
              tornano come barche qui nel porto.
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                Scritta da: Anna De Santis

                Orgoglio

                Cosa farai dopo che hai provato
                coi pugni chiusi hai continuato
                per non darmi tregua
                non volevi ammettere il tuo sbaglio.

                Il tuo orgoglio ti ha rovinato.
                Chiedere scusa per te non è normale
                e adesso ti fa male
                ma continui a sbagliare.

                Ho paura che quando vorrai tornare
                non mi troverai.

                Non sarò più disposta ad accettare.
                Troppo ho sofferto
                e ancora dentro il cuore
                ho uno strappo ed una croce che mi pesa
                quando mi sarò arresa
                forse avrò la pace che mi spetta
                potrò pensare al resto
                e alla mia vita
                che ancora ho trascurato
                in nome dell'amore.

                Purtroppo questo dolore resta
                e sordo nell'anima scava
                e chi ne fa le spese
                è la mia vita
                quella che mi resta
                non vedo più luce
                quando avevo il sole.

                Tutto s'adombra, e le corde son tese
                vorrei trovare un varco tra le tenebre
                capisco che non ha più senso
                ma più passa il tempo
                e più ti penso.
                Composta nel 2009
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