Scritta da: Davide Bidin
in Poesie (Poesie personali)
Dementia
Solo non son più
Nella mia mente
Vi è un'altro
Ride come un bimbo
Piange come un innamorato
Non son più solo
Nel mio intelletto
c'è un tarlo
Una dolce lucciola accecante
Un acido scarafaggio assordante
Come posso chiamarlo
Non sò
Non ha nome
Risponde al mio
Ma non son io
Non fatevi ingannare
Il tarlo è astuto
Beffardo
Spodesta tutti nell'abbaglio
Inganna con l'imbroglio
Rende i concetti
Dubbiosi
Le banalità
Interessanti
Apprezza il diverso
Maledetta creatura
Vi amo più della mia vita
Vi adoro come gli amici
Vi desidero come l'amata
Io solitario suicida inetto
Ho trovato la tua tana
Sto venendo a prenderti
Sto per cacciarti
Finalmente sarò di nuovo solo
Finalmente sarò di nuovo serio
Da quando è con me ho perso tutto
Da quando mi appesta
i miei pensieri incoerenti
i miei amici indifferenti
i miei amori inesistenti
Deve sparire
Deve scomparire
Deve tacere
Non posso permettergli
Di far questo a me
Io vorrei esser come tutti
Non diverso
Non voglio questo tarlo
Non voglio questa essenza
Vorrei essere come gli altri
Trovata
Ti ho trovata
Ora ti estirperò
Ti schiaccerò
Verme sei e nient'altro
Senza te starei meglio
Senza te sarei normale
Son sicuro della mia affermazione
Anzi no
Ma sei tu che inietti il dubbio
Sei mio adesso
Finalmente ti ho trovato verme
Ma che cosa?
Chi sei?
Perché mi fai questo?
Ti sei trasformata con me
In me
Ambigua percezione
Sei splendida farfalla
Abbagliante lepisma
Povera la mia mente
Deviata resterà
Diverso resterò
Per tempo un ariete tra le capre
Per destino una bestia tra le bestie
Accetto la condizione
La contemplo
Ma sorrido nelle lacrime
Come solo chi può capire
Piange nel sorridere.
Composta sabato 10 ottobre 2009