L'oceano sonoro Palpita sotto l'occhio Della luna in lutto E palpita ancora, Mentre un lampo Vivido e sinistro Fende il cielo di bistro D'un lungo zigzag luminoso, E che ogni onda In salti convulsi Lungo tutta la scogliera Va, si ritira, brilla e risuona. E nel firmamento, Dove erra l'uragano, Ruggisce il tuono Formidabilmente.
Sto segnando da tempo con croci di fuoco l'atlante bianco del tuo corpo. La mia bocca era un ragno che passava nascondendosi. In te, dietro te, timorosa, assetata.
Storie da raccontarti sulla sponda della sera, perché tu non sia triste, bambola triste e dolce. Un cigno, un albero, qualcosa che è lontano e gioioso. La stagione dell'uva, la stagione matura e piena di frutti.
Io che ho vissuto in un porto e da lì ti amavo. La solitudine solcata di sogno e di silenzio. Rinchiuso tra il mare e la tristezza. Silenzioso, delirante, tra due gondolieri immobili.
Tra le labbra e la voce, qualcosa va morendo. Qualcosa che ha ali d'uccello, fatto d'angoscia e d'oblio. Così come e reti non trattengono l'acqua. Bambola mia, restano solo gocce tremanti. Eppure, qualcosa canta tra queste parole fugaci. Qualcosa canta, qualcosa sale fino alla mia avida bocca. Oh poterti celebrare con tutte le parole della gioia. Cantare, bruciare, fuggire, come un campanile nelle mani di un folle. Mia triste tenerezza, in cosa muti all'improvviso? Quando o raggiunto il vertice più ardito e freddo il mio cuore si chiude come un fiore notturno.
Nel mio cielo al crepuscolo sei come una nube e il tuo colore e la tua forma sono come li voglio. Sei mia, sei mia, donna dalle dolci labbra, e nella tua vita vivono i miei sogni infiniti.
La lampada della mia anima ti fa arrossare i piedi, il mio aspro vino è più dolce sulle tue labbra: oh mietitrice del mio canto serale, quanto ti sentono mia i miei sogni solitari! Sei mia, sei mia, vado gridando nella brezza della sera, e il vento travolge la mia voce vedova. Cacciatrice del fondo dei miei occhi, il tuo bottino ristagna come l'acqua il tuo sguardo notturno.
Nella rete della mia musica sei prigioniera, amore mio, e le mie reti di musica sono grandi come il cielo. La mia anima nasce sulla sponda dei tuoi occhi di lutto. Nei tuoi occhi di lutto inizia il paese del sogno.
Controluce a un tramonto di pesca e zucchero. E il sole all'interno del vespro, come il nocciolo in un frutto. La pannocchia serba intatto il suo riso giallo e duro. Agosto. I bambini mangiano pane scuro e saporita luna.
Ci sono donne che camminano controvento da una vita... Ci sono donne che hanno occhi profondi e sconosciuti come oceani... Ci sono donne che cambiano pelle per amore... Ci sono donne che donano il loro cuore, per poi ritrovarsi a raccattarne i cocci da sole... Ci sono donne che in silenzio fanno ballare la propria anima su una spiaggia al tramonto... Se ti fermi un istante le puoi sorprendere, mentre lottano contro il proprio istinto...
Mentre fanno passeggiare il proprio dolore a piedi nudi, affrontando onde che ad ogni mareggiata sono sempre più minacciose...
Ci sono donne che chiudono gli occhi, ascoltando una musica lenta, che rende ancora più salate le loro lacrime...
Ci sono donne che con orgoglio ma con il nodo in gola, rinunciano alla felicità...
Ci sono donne che con i loro occhi fotografano quegli splendidi ma così fugaci attimi in cui si sentono abbracciate dall'amore, sperando di mantenerli vivi e colorati per sempre... Se apri gli occhi un istante le puoi osservare, mentre disseminano briciole di se stesse lungo il percorso verso quel treno che le porterà via, mentre urlano la loro rabbia contro vetri tremolanti di una casa diventata prigione... mentre sorridono di disperazione a chi le vorrebbe far tornare alla vita di sempre...
Ci sono donne che non si fermano davanti a nulla... perché non troveranno mai la fine di quel filo...
Ci sono donne che hanno fatto un nodo per ogni loro lacrima, sperando che arrivi qualcuno a scioglierli...
Non fermare il cuore di una donna, niente vale di più.
Non far piangere una donna, ogni lacrima è un po' di lei stessa che se ne va...
Non farla aspettare da sola ed impaurita seduta sul confine della pazzia e se la vuoi amare, fallo davvero, con tutto te stesso!
Stringila e proteggila... lotta per lei, uccidi per lei, piangi con lei, donale il più bel raggio di sole, ogni giorno tieni sempre accesa quella luce nei suoi occhi, quella luce è speranza, è amore, è puro spirito. É vento, è la più bella stella di qualsiasi notte...
Ama saluta la gente dona perdona ama ancora e saluta. Dai la mano aiuta comprendi dimentica e ricorda solo il bene.
E del bene degli altri godi e fai godere… E vai, leggero dietro il vento e il sole e canta… canta il sogno del mondo: che tutti i paesi si contendano d'averti generato.
Ad ogni tramonto del sole, mi perdo dentro i colori forti che mi colorano la pelle di un rosso intenso come raggi di seta che mi accarezzano il viso. Guardo il morire di un giorno, il sole mi abbraccia forte non mi lascia andare ed io rimango qui inebriata dalle sensazioni di quest'insieme di colori che baciano l'acqua del canale, le reti dei pescatori sembrano tessere il mare che brilla di raggi di luci. Vorrei stare qui per sempre, a perdermi nell'immensità del sole che definito e abbagliante se ne sta per andare insieme ai miei pensieri ma non ho paura perché io il sole ce l'ho dentro.