Mare anteriore a noi, le tue paure avevano corallo e spiagge e alberete. Sbendate la notte e la caligine, le tormente ppassate e il mistero, si apriva in fiore la Lontananza, e il Sud siderale splendeva sulle navi dell'iniziazione.
Linea severa della riva remota: quando la nave si approssima, s'alza la costa in alberi ove la lontananza nulla aveva; più vicino, s'apre la terra in suoni e colori: e, allo sbarco, ci sono uccelli, fiori, ove era solo, di lontano, l'astratta linea.
Il sogno è vedere le forme invisibili della distanza imprecisa, e, con sensibili movimenti della speranza e della volontà, cercare sulla linea fredda dell'orizzonte l'albero, la spiaggia, il fiore, l'uccello, la fonte: i baci meritati della Verità.
Hai colorato i miei pensieri e i miei sogni, con gli ultimi riflessi della tua gloria, amore, trasfigurando la mia vita, per una prossima bellezza Come il sole, al tramonto, ci lascia intravvedere un angolo di cielo, hai mutato il mio dolore in gioia immensa per incanto, amore e vita sono diventate per me la stessa meraviglia!
Il camionista accende la radio e cala la notte, le luci sulla strada sono come i sogni, si avvicinano adagio e quando arrivano tornano ad andarsene.
Nella cabina c'è il poster della ragazza di Playboy, lei lo guarda fisso, non lo lascia dormire, lui sa che queste non sono grandi cose, ma sono i suoi sogni, quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.
Lei ha appeso una foto mia sopra il letto, io so che a suo padre non piace, ma resto lì, crocifisso sulla parete senza poter far nulla, mi limito a guardarla fisso quando va a dormire. Lei sa molto bene che queste non sono le grandi cose, ma sono i suoi sogni, quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.
Mia madre metteva fiori alla foto di papà e lo guardava fissamente prima di dormire, lei sapeva che quelle non erano grandi cose, ma era il suo sogno, quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.
Ho un cappello, una paio di stivali, il mio amore e la mia chitarra, lei mi guarda fisso e non voglio dormire, so che non sono grandi cose, ma sono i miei sogni, quei piccoli sogni che mi aiutano anche loro a vivere.
E così mi perdo camminando quando cala la notte, le luci della strada sono come i sogni, si avvicinano lentamente e quando arrivano ritornano via sono i piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere, aiutano a vivere.
Di te stesso sei colmo, e tuttavia, quanto di te stesso sei privo, solo, e lontano, sempre da te stesso!
Aperto in mille ferite, ogni istante, come la fronte, van le tue onde, come i pensieri, vengono, vanno e vengono, baciandosi, fuggendo, in un eterno conoscersi, mare, e dimenticarsi.
Sei tu, e tu non lo sai, batte il tuo cuore in te, senza saperlo... Che colmo di solitudine, mare!
Lo scafo consunto e verdiccio della vecchia feluca riposa sul lido... sembra la vela mozzata che sogni ancora nel sole e nel mare. Il mare ribolle e canta... Il mare è un sogno sonoro sotto il sole d'aprile. Il mare ribolle e ride con le onde turchine e spume di latte e argento, il mare ribolle e ride sotto il cielo turchino. Il mare lattescente, il mare rutilante, che risa azzurre ride sulle sue cetre d'argento... Ribolle e ride il mare!... L'aria pare che dorma incantata nella fulgida nebbia del sole bianchiccio. Palpita il gabbiano nell'aria assopita, e al tardo sonnolento volare, si spicca e si perde nella foschia del sole.
Su un'isola deserta di sabbie finissime sempre pronte a franare nel nulla fu duro tirare fuori tutto dal proprio sacco la terra l'acqua per farne fango col fango fare la compagna la capanna e tirare la barca i remi che spesso si mettevano di traverso l'amo l'arma l'aratro cavare fuori caino con abele ricci rose conchiglie ombre d'estate focolari con angeli d'inverno. La fatica fu quella d'inventare i nomi i colori le funzioni e le tre dimensioni da tagliare nell'amorfa miniera misteriosa. Fu pesante finanche posare le mani stanche inesistenti sui fianchi d'aria.