Le migliori poesie inserite da Elisa Iacobellis

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Scritta da: Elisa Iacobellis
Guarda che bianca luna!
Guarda che notte azzurra!
Un'aura non sussurra,
non tremola uno stel.

L'usignoletto solo
va dalla siepe all'orno,
e sospirando intorno
chiama la sua fedel.

Ella, che il sente appena,
già vien di fronda in fronda,
e par che gli risponda:
"Non piangere, son qui".

Che dolci affetti, oh Irene,
che gemiti son questi!
Ah! mai tu non sapesti
rispondermi così.
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    Scritta da: Elisa Iacobellis

    Orizzonte

    Mare anteriore a noi, le tue paure
    avevano corallo e spiagge e alberete.
    Sbendate la notte e la caligine,
    le tormente ppassate e il mistero,
    si apriva in fiore la Lontananza, e il Sud siderale
    splendeva sulle navi dell'iniziazione.

    Linea severa della riva remota:
    quando la nave si approssima, s'alza la costa
    in alberi ove la lontananza nulla aveva;
    più vicino, s'apre la terra in suoni e colori:
    e, allo sbarco, ci sono uccelli, fiori,
    ove era solo, di lontano, l'astratta linea.

    Il sogno è vedere le forme invisibili
    della distanza imprecisa, e, con sensibili
    movimenti della speranza e della volontà,
    cercare sulla linea fredda dell'orizzonte
    l'albero, la spiaggia, il fiore, l'uccello, la fonte:
    i baci meritati della Verità.
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      Scritta da: Elisa Iacobellis
      Dietro quella finestra
      la cui tenda non muta
      situo la vista di lei
      che l'anima studia in sé stessa
      nel desiderio che la rivela.

      Non ho difetto d'amore.
      Chi m'ami non manca.
      Ma altro sapore avrebbe,
      se ciò accadesse all'interno
      di quella alta finestra.

      Perché? Se sapessi, avrei
      tutto che avere desidero.
      Amai un tempo la Regina,
      e c'è sempre nella mia anima
      un trono da occupare.

      Ogni volta che posso sognare,
      ogni volta che non vedo, situo
      il trono in quel luogo;
      oltre la tenda il focolare,
      oltre la finestra il sogno.

      Così, passando, intreccio
      l'artificio della strada
      e un poco di me m'oblio.
      Poi più nulla chiedo alla vita,
      tranne d'esserne il vicino.
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        Scritta da: Elisa Iacobellis
        Hai colorato i miei pensieri e i miei sogni,
        con gli ultimi riflessi della tua gloria,
        amore,
        trasfigurando la mia vita,
        per una prossima bellezza
        Come il sole,
        al tramonto,
        ci lascia intravvedere un angolo di cielo,
        hai mutato il mio dolore in gioia immensa
        per incanto,
        amore e vita sono diventate per me la stessa meraviglia!
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          Scritta da: Elisa Iacobellis

          Piccoli sogni

          Il camionista accende la radio
          e cala la notte,
          le luci sulla strada sono come i sogni,
          si avvicinano adagio e quando arrivano
          tornano ad andarsene.

          Nella cabina c'è il poster della ragazza di Playboy,
          lei lo guarda fisso, non lo lascia dormire,
          lui sa che queste non sono grandi cose,
          ma sono i suoi sogni,
          quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

          Lei ha appeso una foto mia sopra il letto,
          io so che a suo padre non piace, ma resto lì,
          crocifisso sulla parete senza poter far nulla,
          mi limito a guardarla fisso quando va a dormire.
          Lei sa molto bene che queste non sono le grandi cose,
          ma sono i suoi sogni,
          quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

          Mia madre metteva fiori alla foto di papà
          e lo guardava fissamente prima di dormire,
          lei sapeva che quelle non erano grandi cose,
          ma era il suo sogno,
          quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

          Ho un cappello, una paio di stivali, il mio amore e la mia
          chitarra,
          lei mi guarda fisso e non voglio dormire,
          so che non sono grandi cose, ma sono i miei sogni,
          quei piccoli sogni che mi aiutano anche loro a vivere.

          E così mi perdo camminando
          quando cala la notte,
          le luci della strada sono come i sogni,
          si avvicinano lentamente e quando arrivano ritornano via
          sono i piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere,
          aiutano a vivere.
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            Scritta da: Elisa Iacobellis

            Solitudine

            Di te stesso sei colmo, e tuttavia,
            quanto di te stesso sei privo,
            solo, e lontano, sempre da te stesso!

            Aperto in mille ferite, ogni istante,
            come la fronte,
            van le tue onde, come i pensieri,
            vengono, vanno e vengono,
            baciandosi, fuggendo,
            in un eterno conoscersi,
            mare, e dimenticarsi.

            Sei tu, e tu non lo sai,
            batte il tuo cuore in te, senza saperlo...
            Che colmo di solitudine, mare!
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              Scritta da: Elisa Iacobellis

              Il mare

              Lo scafo consunto e verdiccio
              della vecchia feluca
              riposa sul lido...
              sembra la vela mozzata
              che sogni ancora nel sole e nel mare.
              Il mare ribolle e canta...
              Il mare è un sogno sonoro
              sotto il sole d'aprile.
              Il mare ribolle e ride
              con le onde turchine e spume di latte e argento,
              il mare ribolle e ride
              sotto il cielo turchino.
              Il mare lattescente,
              il mare rutilante,
              che risa azzurre ride sulle sue cetre d'argento...
              Ribolle e ride il mare!...
              L'aria pare che dorma incantata
              nella fulgida nebbia del sole bianchiccio.
              Palpita il gabbiano nell'aria assopita, e al tardo
              sonnolento volare, si spicca e si perde nella foschia del sole.
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                Scritta da: Elisa Iacobellis

                Robinson

                Su un'isola deserta
                di sabbie finissime
                sempre pronte a franare nel nulla
                fu duro tirare fuori
                tutto dal proprio sacco
                la terra l'acqua
                per farne fango
                col fango fare la compagna la capanna
                e tirare la barca i remi che spesso
                si mettevano di traverso
                l'amo l'arma l'aratro
                cavare fuori caino con abele
                ricci rose conchiglie
                ombre d'estate
                focolari con angeli d'inverno.
                La fatica fu quella d'inventare
                i nomi i colori le funzioni
                e le tre dimensioni da tagliare
                nell'amorfa miniera misteriosa.
                Fu pesante finanche posare
                le mani stanche inesistenti
                sui fianchi d'aria.
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