Scritta da: Franco Mastroianni
in Poesie (Poesie personali)
Decido
Decido in fretta... come... preso da frenesia
e non do peso agli spaventapasseri
posizionati in questo grande campo... vita mia.
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Decido in fretta... come... preso da frenesia
e non do peso agli spaventapasseri
posizionati in questo grande campo... vita mia.
Forse è meglio... che vada
portando via con me
il tuo sguardo... pieno di tenerezza
scacciando i nodi in gola
ingoiando una carezza
fatico a non girarmi indietro
e i passi miei diventano pesanti
mi sento scivolare addosso
il dolce tuo profumo
ti sento che mi cerchi
mi prendi per la mano
e la mia bocca... continua
a dir... ti amo
tentenno mi volto... guardo indietro
un soffio
come... quando si appanna un vetro.
Stupenda vibrazione
donna
in ogni tua espressione
valanghe
di romantico candore
mi travolgono
ricoprendomi di gioia
e non esiste attimo
con te
che si trasformi
in noia.
Se chiudi gli occhi
la senti oscillare
il vento la corteggia
e lei
da troppo tempo... immobile
vorrebbe insieme a lui
danzare
eppure così antica
magica
ferma... nel tempo
se l'ascolti
ti trasmette
quel che prova
quando... la bacia il vento.
Empiriche miscele
raggiungono il mio cuore
quando bacio la tua pelle
e
gusto il tuo sapore.
Molti sono convinti che solo l'occhio
reclama la sua parte
Ma l'apparire solo belli fuori
nasconde il cuore... lasciandolo in disparte.
Sei le mie voglie
sei il cuscino che mi accoglie
sei il mio nido tra le foglie
il tuo profumo nella maglia
i fiori gialli della tovaglia
sei la luce che mi abbaglia
sei la crema di una torta millefoglie.
Mi manchi...
potrà sembrar banale questo dire
ma... mi manchi
mi mancano i tuoi occhi
il tuo parlare... il tuo gioire
mi mancano i tuoi voli
le tue mani nelle mie
mi manca la tua pelle
il tuo silenzio... il tuo ridere ribelle
mi mancano i contorni del tuo corpo
il tuo profumo... il... nostro digiuno
mi mancano i momenti dell'amore
mi mancano i tuoi battiti del cuore
mi manchi come il cibo come l'acqua
la frutta
mi manchi... tutta.
Parole stropicciate
di dolcezza
velano il ritornello
la caffettiera
a pezzi
amalgamata
d'elettrico fornello
stai zitta
ma... non era
quello
parole stropicciate
dal dolce sonnecchiar
della tua bocca
rigenerare il collo
sotto le gocce d'acqua
mosaico
il piatto doccia
e
l'ora... scocca.
Immobili i guardiani
farcivano garitte
forse... senza respiro
immagine caparbia
di chi non vede l'ora
del cambio della guardia
tra pose di bambini
e donzelle... a fondo valle
immagino il pensiero delle guardie.
Che palle!